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Blu e dintorni
Anna Marini

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Nell'arte figurativa i pittori hanno mostrato nel corso dei secoli una speciale predilezione per alcuni colori: sono quelli definiti primari, perché non possono essere ottenuti mescolandone altri. A queste particolari tinte le diverse culture associano una specifica connotazione: il lutto in Occidente viene simboleggiato dal nero, mentre in Oriente è il bianco a identificare la morte.

La storia dell'arte definisce alcune tonalità con il nome dell'autore che ne ha fatto abbondante uso nei propri capolavori. Celebri sono, ad esempio, il rosso sfumato nell'arancio che tinge le capigliature femminili di Tiziano Vecellio, il verde dei paesaggi interiori di Edward Munch, o il nero delle tenebre caravaggesche, accese dalla luce rivelatrice.
Al blu è dedicata la mostra allestita in questo mese alla ArcGallery di Monza.
Blu e dintorni propone suggestive realizzazioni, eseguite da artisti noti nel panorama locale, che fanno di questo colore il loro potenziale espressivo. La selezione proposta non è stata compiuta in seguito ad una ricerca del blu nelle opere, ma degli autori che in questa tinta plasmano la propria arte. Così è nata questa affascinante antologia cromatica di Antonella Giovenzana, curatrice dell'esposizione, alla sua prima collettiva sul colore.

Nella produzione di Valentina Kovalishina, alias Valentinaki , giovane artista nata a Riva sulle rive del Baltico, è il mare il soggetto grandemente rappresentato. Inizialmente ritratto così come offerto dalla sua terra natale, diviene in seguito fortemente simbolico. Se le fredde acque della Lettonia erano inizialmente di un bianco candido, dopo il disastro ecologico esplodono in un intenso dramma cromatico e le ostriche sulla tela ammutoliscono in un abisso di acrilico nero. Ma nell'arte di Valentina il mare, così espressivo del suo panorama interiore, rinasce quando l'autrice visita la Grecia, e si accende così nelle stupende tinte elleniche. Se nella pittura astratta l'artista incontra il suo massimo potenziale espressivo, alla ricerca materica volge la sua indagine compositiva: le pennellate diventano, come le conchiglie sulla tela, percepibili al tatto.

La terza dimensione guadagnata con materiali eterogenei è il soggetto valorizzato nelle opere di Isa Locatelli, pittrice in ascolto dal suo spazio interiore. La ricchezza di elementi che popola la sua memoria la guida in una magia di forme e colori, una dimensione che supera i codici tradizionali delle differenti discipline artistiche. La pittura e la scultura si fondono in un linguaggio astratto di suggestioni, in un mondo fisico e psichico, che crea opere non facilmente classificabili. La iuta, a tratti irrigidita nel gesso, e la leggerezza di una garza in plastica che si staglia sullo sfondo nero, testimoniano la valenza tridimensionale della produzione dell'artista.

Di Sonia Scaccabarozzi sono note la predilezione per i materiali pesanti come il legno o il calcestruzzo e la sua grande abilità nel conferire loro estrema leggerezza. Il dialogo continuo e proficuo con la materia, investigata oltre i confini della sua potenzialità comunicativa, restituisce intuizioni di grande rilevanza artistica. Il rigore del ferro diventa eleganza nella morfologia che alla funzionalità preferisce l'eleganza: così, esili filamenti di ferro interrogano la terza dimensione sopra un caldo supporto di rame.

In Alessandra Rovelli si scorge un nostalgico ritorno alla pittura, una disciplina che sembra ormai abbandonata dall'arte moderna. La raffigurazione di paesaggi è interpretata con soluzioni originali e la rappresentazione pittorica incontra un accenno di scultura nel supporto, che diventa parte integrante dell'opera. Vedute alpine, o scorci urbani, immortalati nel cromatismo astratto, ricoprono infatti la superfici di scatole in cartone.

Il desiderio di eleganza è apprezzabile nelle opere di Eugenio Galli, artista della trascendenza. L'autore dialoga con il supporto monocolore in una narrazione governata dalle linee essenziali e sinuose, che si stagliano su sfondi uniformi. Gli oli regalano in Elegia del bianco l'eleganza articolata nel colore, che da un nucleo di intensità cromatica si dipana in sfumature fino a dissolversi nel nulla.

Le espressioni meditative di Tiziana Priori conducono alle distese del Nepal: sulle pendici dell'Himalaya nasce la carta che tra le mani dell'artista diviene veicolo di poesia; ignifuga e impermeabile viene impreziosita dal colore per celebrare la superficie materica della terra, o le increspature del mare. Nella tela proposta all'ArcGallery, come in altre opere dell'artista, è la parola a sancire la spiritualità evocata nell'arte.
çÈëÀîÈä (khokmàh), che in ebraico significa saggezza, accoglie il visitatore e garrisce sulla carta del Nepal esposta allo sguardo dei passanti.

Anna Marini


ArcGallery, spalto Piodo,10 – Monza
Mostra collettiva di pittura e scultura visitabile fino al 30 giugno 201
Orari: dal martedì al sabato 15:00-19.30


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  18 giugno 2018