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L'industria incontra l'arte
Anna Marini - foto dell'autrice

                          

L'Orangerie della Villa Reale espone fino al 23 settembre venti opere di arte contemporanea, nate dalla complicità tra produzione industriale e creatività.
INDART – Industries Join Art, patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Monza, testimonia un dialogo non convenzionale tra due dimensioni apparentemente distinte, unite dalla regia di un autorevole comitato scientifico, che ha sostenuto la collaborazione tra artisti e aziende. Ad organizzare questa mostra dal contenuto inedito hanno contribuito l'agenzia di comunicazione Vision Plus, la galleria VS Arte, la Kamil Art Gallery e la casa d'asta Artcurial.

L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo dalle imprese coinvolte, ciascuna caratterizzata da una propria “mission” e da uno specifico background, che ha inciso in modo rilevante sull'approccio al progetto. Le aziende operanti nella meccanica, e quindi in un ambito apparentemente distante dall'espressione artistica, si sono lasciate coinvolgere da questa sfida avvincente, e i risultati ottenuti mettono in discussione il pregiudizio secondo cui certi settori industriali risultano incompatibili con la creatività. Le realtà che invece sono solite relazionarsi con i brand del lusso, o ideare etichette accattivanti per il cliente, hanno giudicato l'iniziativa pertinente alla loro attività. In ognuna di esse non sono mancati l'entusiasmo e il gusto per la sperimentazione, soprattutto nell'impiego di materiali atipici in pittura, quali il tessuto non tessuto.

Così come il concetto di qualità in ambito aziendale caratterizza non più solo il prodotto finale, ma anche i relativi processi produttivi, allo stesso modo alcune aziende ritengono che l'arte possa governare ogni fase della produzione e giocare un ruolo determinante ai fini della sostenibilità ambientale e sociale. Una collaborazione, quindi, tra industria ed espressione creativa, che propone un'analisi olistica, inclusiva anche di valori ambientali. Ma la sfera artistica e quella produttiva non possono prescindere da un elemento fondamentale che le accomuna: la materia; con la sua potenzialità e a volte gli inevitabili limiti si confrontano gli attori che sempre più numerosi ricercano l'incontro tra il bello e il buono: il kalòs kai agathòs degli antichi greci, oggi trasposto nel concetto di estetico e funzionale.

Gli autori, che in questo progetto devono alla produzione industriale i materiali dei loro capolavori, sono pittori e scultori italiani dalla grande personalità e dall' irrefrenabile desiderio di ricerca; artisti affermati oppure emergenti, che hanno affrontato tematiche eterogenee. In alcune tele esposte si coglie il superamento della dimensione spazio-temporale, in altre si apprezza la passione per i velivoli e per le imbarcazioni, interpretata nelle diverse declinazioni cromatiche e compositive. E dalle opere emergono anche differenti ruoli conferiti all'arte dagli autori coinvolti: processo catartico o maieutico, espressione di pulsioni o di angosce, testimonianza di memoria individuale o collettiva; molte sono le valenze culturali attribuite a questa disciplina.

L'arte dimostra tutta la sua potenzialità espressiva quando viene chiamata non solo a rappresentare, a raffigurare e a narrare, ma anche a creare il mondo; quando diventa voce corale che plasma e modella forme intrise di grande carica emotiva. L'azione poietica è quindi intesa nel senso etimologico del termine, che rimanda all'atto del fare e attiene alla produzione.
La realtà, ma non solo, è oggetto dei capolavori ospitati all' Orangerie: anche la dimensione onirica viene evocata dall'abile mano di pittori e l'atmosfera del sogno diventa struttura portante delle scenografie. Inconfondibile in alcune tele il richiamo ai grandi nomi della pittura, veri e propri pilastri nella formazione di alcuni artisti.

Il paesaggio, introspettivo, narra luoghi immaginari, benché alluda a realtà urbane esistenti e articoli lo spazio interiore attorno alla raffigurazione di riconoscibili lendmark; le vedute, raffigurate in pieno giorno, oppure nell'incantevole atmosfera della sera, stupiscono l'osservatore con il loro apparente realismo.
Diversi i linguaggi sperimentati, suggestivi i contributi apportati in questa meravigliosa sinfonia di tecniche e materiali che è INDART – Industries Join Art. Un esperimento originale, quello proposto al Serrone della Villa Reale, un progetto innovativo e propulsore di una proficua cooperazione, che ha reso protagonista a Monza il made in Italy.

Anna Marini



Alcune delle opere esposte:

FILA 1
a1- Dany Vescovi, OX-AU79
tecnica mista su lino
cm 100x80, 2018
a2- Paolo Grassino, SENZA TITOLO
fusione in alluminio
cm 100x58x54, 2017-2018
a3- Riccardo Gusmaroli, VORTICE BIANCO
barche di carta su tela
cm 100x150, 2018
a4- Aldo Damioli, JARDIN DES PLANTES
acrilico su tessuto The Breath
cm 100x120, 2018

FILA 2
b1- Rosa Maria Rinaldi, TUFFI E FIORI
colori acrilici, olio, pizzo
cm 120x80, 2018
b2- Massimiliano Galliani, ATTRAVERSO
matita su carta
cm 100x70, 2018
b3- Omar Galliani, LONTANI DA XIAN
carboncino cu carta più pigmenti
cm 100x70, 2018
b4- Tommaso Cascella, LA NOTTE ROVESCIA L'ORIZZONTE
olio su carta su tavola
cm 100x160, 2017

FILA 3
c1- Roberto Pugliese, SOTTILI RISONANZE VITREE
vetro, legno, cavi audio, altoparlanti, sistema di riproduzione audio
dimensioni variabili, 2018
c2- Giuseppe Gallo, SENZA TITOLO
tecnica mista su tavola
cm 45,5x35,5 2018
c3- Luca Vernizzi, PER SCERVINO
collage, tempera e matita su tela
cm 120x100, 2018
c4- Arcangelo, UN ALTRO MONDO
tecnica mista e collage con merletti e carta su tela
cm 90x70, 2018


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  17 settembre 2018