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Andy Warhol
Anna Marini

                          

La Villa Reale apre la stagione espositiva 2019 con una mostra incentrata sul simbolo della Pop Art americana, Andy Warhol. L'evento, che rientra nel programma di valorizzazione e di promozione della Reggia di Monza, propone 140 opere dell'artista, attraverso le quali è possibile osservare le trasformazioni della società USA negli anni Sessanta.

L'Orangerie è dedicata in questi tre mesi agli appassionati di arte moderna, che potranno fino al 28 aprile immergersi nella cultura statunitense e interpretarne i relativi fenomeni di massa. Diverse le realtà che hanno partecipato alla realizzazione dell'evento curato da Maurizio Vanni, patrocinato dal Comune e dalla Regione Lombardia: il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, l'Associazione Culturale Spirale e l'Associazione Culturale Metamorfosi. A contribuirvi significativamente è Maurizio Monticelli, romano d'origine, ma da vent'anni brianzolo d'adozione; appassionato collezionista, ha infatti permesso l'esposizione delle opere che ha per lungo tempo e gelosamente conservato.

Cinque le sezioni lungo le quali la mostra si articola, in un'antologia di ampio respiro e dal carattere interdisciplinare: le serie di John Kennedy e della moglie Jackie, il mito immortale di Marilyn Monroe, i barattoli di minestra, le cover e le serigrafie degli oggetti afferenti alla società consumistica; persino testimonianze inedite dell'arte di Andy Warhol. Un percorso originale, che regala elementi inediti e suggerisce un parallelismo tra l'arte e l'alchimia: nella produzione di Andy Warhol la realtà si trasforma e allude ad altro; viene elevata alla sua espressione più alta, come i metalli tendono verso l'oro nella visione neoplatonica. In questo la pratica alchimistica e l'opera dell'autore si incontrano.


I Miti oltre il tempo presenta anche la principale tecnica dall'artista, ampiamente sperimentata, per soddisfare la necessità di riprodurre i soggetti in maniera seriale: la serigrafia fotografica. Un metodo che consentiva ad Andy Warhol di rappresentare più volte la stessa immagine per poi interpretarla con il colore. Le raffigurazioni ripetute alludono alle tante riproposte dai moderni mezzi di comunicazione: dalla televisione ai cartelloni pubblicitari, all'involucro e al contenitore il cui valore ha soppiantato quello del contenuto sugli scaffali dei supermercati. Così Marylin Monroe e Mao Tse-Tung diventate icone, come se fossero fabbricate da una macchina, riempiono tutto l'orizzonte visivo. La produzione dedicata al consumismo, che interpreta l'oggetto della quotidianità, diventa il simbolo dell'immaginario popolare, ritratto tanto bene dalla Pop Art. La serialità industriale, applicata ai celebri barattoli di zuppa Campbell, è un tema amato e più volte riproposto da Warhol. Soggetti che annullano lo spazio e catalizzano il colore, per assurgere così a vere e proprie icone: in questa ottica anche l'opera d'arte si trasforma in prodotto che necessita non di creatività, ma di riproducibilità.


Suggestiva la sezione incentrata sui lavori sviluppati negli anni Settanta, che esprimono la volontà di rappresentare non più la realtà come in precedenza, ma di giungere a conoscere la verità. Un'altra tematica significativa nel percorso artistico di Warhol è la rivoluzione sessuale che la mostra descrive con la serie Ledies and Gentleman: inconfondibili i personaggi ritratti in pose eccentriche e dipinti con colori inverosimili. Il nome di Andy Warhol è celebre anche nella musica e alla sua grande passione la mostra dedica ampio spazio, esponendo le sue copertine. Non mancano i gioielli di Armando Tanzini, realizzati in stile pop, con venature africane. Al termine dell'esposizione il filmato che l'autore ha girato viaggiando da New York a Cape Code.

Il linguaggio di Warhol, così interno al sistema, sembra mettere in guardia lo spettatore su quanto gli viene imposto dalla società: il vuoto, il nulla, il superficiale. Il suo linguaggio, contraddistinto dal colore a tinte forti, suona come un monito per chi ammira la produzione di questo grande artista.

Anna Marini

ANDY WARHOL
L'alchimista degli anni Sessanta
Reggia di Monza - Orangerie (viale Brianza, 1)
25 gennaio - 28 aprile 2019
Orari: marted́-venerd́, 10.00 - 19.00, Sabato, domenica e festivi, 10.00 - 19.30 Luned́ chiuso
Biglietti:
Intero: €10,00
Ridotto: €8,00 (over 65, ragazzi 7– 18)
Ridotto convenzioni (FAI, ARCI, ACI, Touring Club, BNL dipendenti,
Associati Confindustria Monza e Brianza, Internation Broker Art dipendenti): € 6,0
Gratuito: bambini fino a 6 anni; diversamente abili e un accompagnatore; giornalisti accreditati


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  12 febbraio 2019