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L'ArcGallery di Monza tesse
il suo lungo Fil Rouge
Anna Marini



Fil Rouge, filo rosso: rosso come l'energia e la passione, come il fuoco che arde nel desiderio di partecipare; rosso come il sangue che torna nuovamente a scorrere nei nostri corpi. Mai quanto oggi la scelta cromatica di Antonella Giovenzana per la collettiva installata all' ArcGallery di Monza è apparsa tanto significativa ed emblematica.
In Autodromo si accendono i motori e il rosso richiama alla mente lo sfondo sognante del Cavallino Rampante, ma questa è solo una coincidenza, un accostamento cromatico alimentato dal tradizionale appuntamento con il Gran Premio d'Italia.

Quest'anno il rosso si carica in Galleria di una valenza sociale urgente e condivisa, mentre si attende l'accendersi dei semafori verdi sul tracciato della vita. Il Fil Rouge della Collettiva unisce differenti poetiche stilistiche e accosta una generazione di artisti. Nelle opere esposte il rosso appare dominante in alcuni interventi, in altri contributi è invece una nota nella multiforme sinfonia di grigi. In tutte le composizioni è la matrice comune di un sentire collettivo, accolto dall'Arte in un intento sinergico e corale.

  Pieralberto Filippi

I Legami di Carlo Guzzi ci rammentano che nessuno di noi è solo, ma indissolubilmente unito agli altri. L' indagine silenziosa che l'autore conduce in ogni opera si sofferma qui sui rapporti che vincolano il singolo alla comunità, intesa come coro unanime di numerose individualità.
Nella splendida tela di Isa Locatelli, Il mio teatro, si leggono tutti i suoi mondi, l'Accademia delle Belle Arti di Milano e il Conservatorio Giuseppe Verdi: la sua interiorità prende forma nella raffinatezza materica di questa originale composizione. Legno, iuta, cartone e ferro sono abilmente chiamati a dialogare: materiali poveri che cantano la ricchezza espressiva dell'autrice. Nel grande formato della tela spiccano l'immediatezza e la forza compositiva di Isa Locatelli: la cifra stilistica di un'artista che vive nel gesto pittorico l'armonia della musicalità.

  Brunella Rossi

Di rosso si tinge la “firma” dell'autrice nelle opere di Brunella Rossi, genovese di nascita e milanese d'adozione. Nelle sue composizioni emerge l'eleganza della sabbia e della polvere di marmo, che l'artista ha preferito negli anni alla tempera e all'acquarello. Dietro ai suoi Paesaggi interiori e agli intensi momenti dell'anima si scorge un rigore stilistico che, pur discostandosi dal reale, e aprendosi ad una grande libertà interpretativa, non sconfina mai nel caos.
Top secret, l'opera che Mauro Capelli ha composto appositamente per la Collettiva, è un delicato equilibrio di rossi. Enigmi alieni narra i misteri che da sempre affascinano la creatività dell'autore. Racconti di fantascienza o esilaranti scoperte svelate nei documentari stimolano la fantasia di Capelli, portandolo a comporre una sintesi di ciò che costituisce l'Universo sconosciuto. La misteriosa creatura marina che abita le profondità oceaniche, la pietra nera adorata come una reliquia dai musulmani, l'enigmatica stele scoperta in Turchia nel 1940 sono alcune delle presenza che abitano la dimensione artistica della tela. Ma nell'opera di Capelli trovano voce anche la Scienza e con essa il simbolo della vita: la struttura a doppia elica del DNA. Garze, intonaco e colori acrilici: una tecnica mista che immortala il fascino delle domande tuttora senza risposta.

  Pieralberto Filippi - Tre vocali

Le Tre vocali di Pieralberto Filippi testimoniano il passaggio dell'autore dalla seconda alla terza dimensione. Nato pittore, attratto dalla linea curva, percepisce durante il suo percorso creativo che la pittura non soddisfa la sua irrefrenabile esigenza di spazialità. Le Tre vocali sono una presenza discreta che si staglia su sfondo nero. Qui la curva, pur nella finitezza della superficie piana, emerge con un accenno di tridimensionalità nell'eleganza prorompente del colore.
La serie Inventaria di Giovanni Lombardini custodisce la riservatezza della porta semi dischiusa, del varco aperto su un'altra realtà. Le campiture di colore, vivo e lucido, steso su una superficie che appare metallica, risuonano negli occhi del visitatore in tutta la loro potenza cromatica. A catalizzare l'attenzione di chi osserva è quella frattura, quello spiraglio che accenna ad un passaggio o ad una fuga sempre possibile.

Anna Marini


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  6 settembre 2020