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Verso la luce
Inaugurata la nuova stagione all'ArcGallery di Monza
Anna Marini

murale
   Nadia Anna Crosignani

Riapre, inaugurando la nuova stagione espositiva, la ArcGallery con una collettiva incentrata sui colori tenui. Verso la luce à il titolo della mostra, che unisce capolavori dai toni chiari e allude ad un augurio in questi tempi minacciati dal Covid e dalle sue varianti. Alle pareti, sapientemente allestite dalla cura di Antonella Giovenzana, spiccano i paesaggi interiori, le memorie di viaggi che autori di generazioni diverse hanno dipinto su tela.

   Isa Locatelli e Brunella Rossi

Brunella Rossi compone con sabbie e polveri di marmo, Isa Locatelli attinge a materiali del fondale marino. Le trame astratte dei loro dipinti lasciano spazio a qualche elemento figurativo, a forme geometriche accennate, persino ad un' indicazione impressa in caratteri alfabetici. Ma questi riferimenti costituiscono un'eccezione, poiché il soggetto delle loro creazioni è lo spazio psicologico, costruito con la materia dei ricordi.

   Ilaria Franza e Carlo Guzzi

I globi di Ilaria Franza si tingono di colori chiari: beige e rosa si alternano armoniosamente per parlare agli occhi di chi li osserva. Il soggetto è proposto in tre versioni dalle differenti scale: a valorizzarlo, sullo sfondo, è il colore della parete, che dialoga gradevolmente con le opere ospitate. In tempi in cui i legami sono governati dal distanziamento sociale e si potenziano i canali della comunicazione remota, le sculture di Carlo Guzzi ci ricordano che l'uomo è, come disse Aristotele, un animale sociale. Le sue sagome esili, modellate con il semplice fil di ferro, o con materiali ecosostenibili, compongo figure umane mai sole, ma sempre in coppia o in gruppi. L'individualismo sembra non appartenere all'uomo di Guzzi, che in tutte le opere viene rappresentato come elemento di comunità. Oggi le sue sculture acquisiscono una valenza fortemente evocativa e suggeriscono una riflessione sul concetto di solidarietà in assenza di assembramenti.

I colori accesi di Giovanni Lombardini lasciano spazio al bianco lucido, interrotto nel mezzo da una discontinuità verticale, elemento caratteristico dell'autore. In quest'opera, il “taglio”, sfuma gradatamente in un tenue viola, fino a dissolversi nel bianco luminoso. Il tema dell'opera è il soggetto caro all'artista romagnolo, celebre per le sue superfici continue, solcate nel mezzo da un'apertura. La sua composizione rimanda ad una finestra che si apre, una porta socchiusa, ad un libro aperto: sono numerose le interpretazioni per questa e per molte altre sue creazioni. La parete grigia sullo sfondo esalta la lucentezza dell'opera, che contrasta delicatamente con il bianco smaltato ed è richiamata dal “taglio”, carico di significato e intenso nel colore.

   Enrico Porro

Nella sala accanto, la Arc Gallery tratta il tema femminile, in occasione dell'approssimarsi della Festa della donna. La mostra è la terza edizione di Sense and Sensibility. Le figure misteriose di Nadia Anna Crosignani attirano l'osservatore per l' eleganza e l'essenzialità con la quale vengono rappresentate. Sui volti, stilizzati, non si legge un'espressione, ma una lunga fessura all'altezza degli occhi. Le donne dell'artista milanese comunicano con il corpo e sono caratterizzate dalle pose che assumono: in attesa, in procinto di andare, di spalle. Lasciano la penombra per dirigersi verso la luce. Ognuna di loro conserva un mondo interiore e rivela un'intenzione o un movimento che si accinge a compiere.
Nelle opere di Enrico Porro, giovane artista piemontese, prevale il tratto, che definisce in azzurro il volto appena accennato, delle donne. Di fronte, o di profilo, i ritratti presentano linee essenziali, ma sottendono una ricercatezza stilistica, apprezzabile nei tatuaggi sulla pelle o nei capelli scomposti. Sui fondi di tessuto risaltano le donne di Enrico Porro, leggere e rarefatte brillano grazie ai dettagli impreziositi dalla polvere di quarzo.

Anna Marini



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  6 marzo 2021