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Sollievi di Armando Fettolini
Anna Marini

                          

Gli amanti della montagna lo sanno bene, scalare le rocce è un duro lavoro, è fatica, impegno, tenacia; ma alla fine, quando si giunge alla vetta, ogni sforzo viene abbondantemente ripagato; è allora che si “tira un sospiro di sollievo”.
La scalata alla montagna è forse la più significativa metafora della vita, un'esperienza che ognuno di noi è chiamato a vivere nella propria quotidianità, non solo i “ragni delle rocce”.


La montagna è il soggetto inedito della mostra allestita alla LeoGalleries e curata da Matteo Galbiati. Fino al 15 ottobre potremo visitare una bellissima personale di Armando Fettolini, l'artista dalla raffinata tecnica pittorica e dalla profonda conoscenza del colore. Nelle sue recenti opere l'autore lascia dietro di sé i caratteristici blu, per ricercare qualcosa di diverso. Supera la cifra stilistica, a lungo tratto distintivo dei suoi capolavori, per approdare ad una nuove condizione emotiva, intensa e totalizzante.
Fettolini si spinge oltre i suoi blu, attraversandoli, al termine di una stagione stilistica, che lo conduce verso un diverso orizzonte. Giungendo al confine, dopo una lunga ricerca cromatica, prova un profondo sollievo, che ha il volto di una montagna.
In alcune composizioni, la vetta è perfettamente riconoscibile, in altre è solo accennata dalle bellissime increspature della carta velina. “Penetrando il blu, afferma Galbiati, arrivando al suo estremo confine, Fettolini ha potuto avvertire un sollievo, un respiro, una pausa, dopo tanto impetuoso cercare”. E da questo “sollievo”, dietro il diradarsi del blu, è emersa la sagoma di una montagna, “talvolta specificamente riconoscibile, in altri casi di fantasia, eseguita con un automatismo mnemonico, una presenza sempre più netta e marcata”. In mostra ci saranno le stratificazioni di carte sui cui l'artista ha dato corpo e tridimensionalità al colore, tanto da far emergere dall'opera “elevazioni e inspessimenti tattili e concreti”.


L'esposizione alla LeoGalleries, che esalta la bellezza di novi capolavori dell'artista, attesta la nuova condizione emotiva di Fettolini. I suoi tormentati orizzonti trovano finalmente un punto fermo, materializzandosi nella roccia, che non è più tormentata dai flutti, ma esprime solidità nel suo fascino monumentale. Nelle sue composizioni ritorna la materia, dopo che le raffinate pennellate di colore avevano preso il predominio su di essa. La nuova ricerca investe non solo il soggetto, ma anche il supporto, la carta, che adesso prende vita nelle corpose stratificazioni; diventa protagonista nel narrare la presenza della montagna. Il blu, benché superato dall'artista, è ancora la voce che canta l'interiorità di Fettolini. Le sue montagne si materializzano nelle tinte di questo colore, che si attenua nella luminosità del bianco.

Ma l'appuntamento con l'autore non si esaurisce qui. Dello stesso artista sarà visitabile fino al 16 ottobre “I miei 8.000 Armando Fettolini, opere dal 1998 al 2022”. La collettiva, curata da Simona Bartolena, propone, presso il Monastero della Misericordia di Missaglia, più di sessanta capolavori dell'autore; non solo dipinti, ma anche sculture ed installazioni. Splendide creazioni, che narrano gli ultimi ventiquattro anni di una carriera lunga più di quaranta. Poiché Armando ha da sempre vissuto con l'arte, fin da ragazzino, quando, appena quindicenne, venne preso a bottega dall'affreschista Nicola Napoletano. Il giovane Armando, nato a Brugherio, alle porte Milano, non si è mai sentito né brianzolo e nemmeno milanese, né, protagonista, né spettatore, “ma sempre alla ricerca di un'identità”. La ricerca è un tratto fondamentale nella vita, come nella carriera artistica di Fettolini. Da questa ricerca intensa e profondamente emozionale sono nate opere immersive, avvolgenti e sospese, che paiono giocare con il vero, sfiorandolo per poi allontanarsene. Emozioni, intenzioni, pensieri che ora assumono la forma di un paesaggio, ora diventano tracce segniche, vibrazioni cromatiche e ritmi musicali.

Anna Marini

LEOGALLERIES
Via De Gradi, 10, Monza
Orari di apertura
Dal martedì al venerdì 15:00-19:00;
sabato 10:00-13:00 ; 15:00-19:00


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  17 settembre 2018