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La leggendaria “carrozzetta” - 1920



La carrozzetta davanti all'Arengario

Una bella cartolina di una serie particolare con la storia dei monumenti e luoghi di Monza. La cartolina è di poco prima del '20,  rappresenta l'Arengario con l'edicola “storica” che appare in molte altre cartoline e il bellissimo piccolo tram che durerà per molti anni. Non vi è ancora la simpatica e piacevole fontana.
La piccola ed elegante vettura che si vede passare credo sia il tram “Edison” del primo decennio del secolo scorso e poi più volte adattato per i successivi decenni e molto più conosciuto come “la carrozzetta” che è durato fino gli anni '50.

La la storia dell'Arengario

La cartolina narra la storia del monumento e dice : “Antico Palazzo del Comune. La tradizione popolare ne attribuisce la fondazione  a Federico Barbarossa, ma venne innalzato negli ultimi anni del sec. XIII su modello del Palazzo della Ragione di Milano, per le adunanze della “Camera Comunis”. Nel principio del sec. XIV in avanti vi tenne adunanza anche “ l'Università dei Mercanti”, … La famosa “ Parlera “ è della fine del '300. L'Arengario venne restaurato nel 1882 – 1886 dagli Architetti Archimede Sacchi e Giovanni Ceruti”.
In effetti dopo l'unità d'Italia e prima della fine del secolo,  furono molti i monumenti restaurati nelle città, talvolta con una certa disinvoltura e risultati incoerenti di manomissione degli originali. Un altro intervento di ripristino fu infatti condotto negli anni '20.
L'Arengario era connesso da un ponte aereo al Palazzo del Pretorio di cui se ne intravede una parte  in altra cartolina precedente.
La bella guida del Touring (Monza e la Brianza), che consiglio di tenere, ci informa che “solo  nel 1797 furono tolte dal lato occidentale le carrucole e le mensole di legno usate per i condannati alla berlina e al supplizio della corda.”

La carrozzetta davanti all'Arengario nel 1937

Una seconda cartolina di piazza Roma  mostra una versione aggiornata dello stesso tram . E' passata una ventina d'anni  e il “cugino Gianni”  scrive alla  Gentilissima  Sign. Carla …, in vacanza ad Aglie'  in Val d'Aosta nel giugno del '37 . Probabilmente aveva ricevuto degli auguri o saluti e sentitamente ringrazia, ricambia con affetto per tutti.
La fontana ha definitivamente sostituito l'edicola ed è completa come oggi ci appare e zampilla. Ne parlerò un'altra volta e con altre cartoline. Sulla destra, ancora negli anni '30, due signori  passano col carrozzino , “ul Biroccin”, sotto l'Arengario si intravedono manifesti, bandiere (ma perché senza stemma sabaudo ?) e una lucida automobile (una Balilla ?) in mostra. A sinistra l'esposizione di cartoline, libretti d'opera e testi di canzonette della “Lisa”, come ci racconta Dante Fossati nel suo classico “Vecchia Monza”.

Nel '37 l'Italia di Mussolini aderisce al Patto Anticomintern di Germania e Giappone, dando avvio a quello dell'anno successivo, il Patto d'Acciaio  ed alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. In quegli anni a Monza, come ricordano Diligenti e Pozzi nel loro “La Brianza in un secolo di storia d'Italia”,  si organizzava il centro di attività antifascista che troverà poi compimento nella Resistenza. I punti di riferimento erano il caffè  “Romano” e la farmacia “Casanova” oltre che ovviamente alcune case private. Luoghi frequentati anche da quegli esponenti della cultura e nuova politica della Brianza e che ancora oggi ricordiamo: Ferrari, Citterio, Casanova, Gambacorti Passerini, Pini,  Arpini,  Stucchi, Scali, Farè, Longoni, Fossati e mi scuso se ne ho dimenticati o non citati altri.

Alfredo Viganò


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  13 ottobre 2005