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Una grande fiaccolata
La risposta di Monza antifascista all'omaggio del sindaco alla tomba di un ex gerarca
Zelindo Giannoni


fiaccolata 1
la testa del corteo

Monza democratica ed antifascista ha risposto con una grande fiaccolata alla provocazione del sindaco Mariani.compiuta il 4 novembre con l'omaggio alla tomba dell'ex gerarca fascista Tarabella.

Giovedì 13 dicembre, al corteo da piazza Gianni Citterio a piazza Due Martiri (Centemero e Paleari - UPIM) erano presenti tutti i componenti del Comitato Unitario Antifascista: le associazioni, i sindacati, i partiti e gli amministratori comunali, dall'ex sindaco Faglia, all'ex vice sindaco Scanagatti.
Significativa la partecipazione di ex partigiani come Egeo Mantovani (86 anni) e Bambina Villa (91 anni) e dell'ex deportato nei campi di sterminio Angelo Signorelli (81anni) che, nonostante l'età, hanno voluto essere presenti.
Le 150 fiaccole disponibili sono andate a ruba e moltissimi sono rimasti senza.

Dopo i due presidi davanti al palazzo municipale ed alle due serate di dibattito in consiglio comunale, con questa fiaccolata la Monza che non dimentica è scesa in piazza a manifestare ed a ricordare la propria storia e le profonde radici di una città antifascista da sempre.
Nel suo discorso d'apertura Milena Bracesco, presidente del Comitato Unitario Antifascista, ha ricordato quale contributo di vite umane è stato dato da Monza per la Liberazione del nostro Paese dall'invasore nazista e dalla dittatura mussoliniana: partigiani, deportati, internati militari.
Nori Brambilla Pesce, vice presidente dell'ANPI di Milano, con commozione si è soffermata sui ricordi personali, quando da giovane “staffetta” partigiana era stata imprigionata dai fascisti nelle carceri monzesi.
Entrambe le oratrici hanno sottolineato che l'atto del sindaco non è stato affatto di “pacificazione”, bensì un tentativo maldestro e provocatorio di “parificazione” tra fascismo ed antifascismo; tra coloro che schierati con i nazisti sono stati artefici di efferati delitti, sostenitori di un regime dittatoriale e razzista e chi invece si batteva per liberare il Paese dall'invasore straniero e dalla dittatura, per la Libertà e la Democrazia.
Se il sindaco intendeva legittimare il fascismo, ha ottenuto il risultato contrario: il riemergere del forte spirito antifascista di Monza e la ricostituzione, dopo molti anni di inattività, del Comitato Unitario Antifascista.
Un comitato che si è assunto l'impegno di tenere alta la memoria storica dell'epopea della guerra di Liberazione e, nel 60° della promulgazione della Carta Costituzionale, di valorizzarne i valori e di sviluppare iniziative contro le varie forme di neofascismo e razzismo che, in questi ultimi tempi, si stanno accentuando nel nostro Paese.

Zelindo Giannoni
Vice presidente Comitato Unitario Antifascista Monza

fiaccolata 2
la coda del corteo all'Arengario


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  14 dicembre 2007