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Il vagone della memoria
Franco Isman

manifestino il vagone
il manifestino - il vagone appena arrivato

Su iniziativa dell'Aned (Associazione nazionale ex deportati e dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), con la collaborazione entusiastica del sindaco e dell'amministrazione di Monza, del dopolavoro ferrovieri e del FOA Boccaccio è stata organizzata per il Giorno della Memoria l'esposizione in piazza Roma, la piazza dell'Arengario, di un carro bestiame originale, forse effettivamente utilizzato per portare ebrei e prigionieri politici ai campi di sterminio nazisti.

250 i deportati politici da Monza e dalla Brianza, in gran parte catturati per aver partecipato ai grandi scioperi del marzo 1943, e 175 non sono tornati. 36 gli ebrei deportati e nessuno è tornato. Da Monza città gli anziani coniugi Alessandro Colombo e Ilda Zamorani mandati ad Auschwitz per essere immediatamente uccisi; a loro verrà nei prossimi giorni intitolata una via nel comune di Carnate dove Alessandro, cacciato dal suo posto di economo all'ospedale di Monza, aveva iniziato una piccola attività industriale.

I prigionieri venivano in genere portati a San Vittore (ma anche a Fossoli), da lì al famigerato binario 21 nei sotterranei della Stazione Centrale e poi con un terribile viaggio di quattro o cinque giorni “smistati” nei diversi lager nazisti, in Germania e in Polonia.

Vedere da vicino il carro mi ha fatto venire i brividi pensando appunto al terrificante viaggio verso la morte, stipati in 50, ma talvolta molti di più, praticamente senza cibo e senza acqua, con un secchio in un angolo per i propri bisogni da fare in pubblico, anche se certamente tutti quelli intorno si saranno voltati dall'altra parte. Non ho potuto non pensare ai quaranta poveri vecchi dell'asilo Gentilomo, una casa di riposo a Trieste, fra i quali la sorella di mio nonno Clotilde Finzi di ottant'anni, invalida e cieca, portati alla famigerata risiera di San Sabba e da lì, dopo una settimana, caricati di peso sui carri bestiame e spediti al macello, nel senso letterale del termine; e quanti di questi poveretti saranno morti durante il viaggio e rimasti lì fra i vivi !
E poi all'episodio più terribile in assoluto, quello di Carolina Calò, deportata assieme ai suoi tre bambini, che partorirà il quarto nel carro bestiame, e verranno tutti gassati e “passati per il camino” appena arrivati ad Auschwitz (il marito Eugenio Calò, comandante partigiano, morirà combattendo, meritandosi la medaglia d'oro al v.m.).

Ma molti questi avvenimenti terribili non li conoscono, molti dicono: “ma basta parlare di queste cose, sono cose passate”, il precedente sindaco Mariani in particolare. Il fatto è che i tedeschi il loro terribile passato lo hanno studiato, lo conoscono e se ne vergognano: la negazione della Shoah è un reato in Germania, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schultz, lo scorso anno a Sant'Anna di Stazzema ha chiesto scusa per la strage avvenuta in quel luogo, invece in Italia si erige una statua al massacratore Graziani e si espone in una scuola un ritratto di Mussolini a cavallo

Franco Isman

l'arrivo del vagone l'arrivo del vagone
l'arrivo del vagone il 24 pomeriggio



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Presidente ARSMS
(Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento)
January 26, 2013 11:46 PM

Buongiorno,
senza nulla togliere all'iniziativa, faccio presente che il vagone che ospita la mostra in occasione della Giornata della Memoria, che era stato riverniciato qualche anno fa da volontari appassionati di ferrovie, con la deportazione degli Ebrei non c'entra nulla, in quanto é stato costruito nel 1953! Anche il simbolo stampigliato sul telaio (effettivamente rassomigliante a una stella di David) che molti hanno collegato alle tristi vicende di 70 anni fa, in realtà é presente su tutti i mezzi ferroviari  di tutte le epoche, e indica la ruota numero 1.
Distinti saluti.

Ambrogio Mortarino
(Presidente Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento)



lettere alla redazione
January 28, 2013 5:40 PM

la data punzonata
la data punzonata

Buongiorno a lei presidente,
effettivamente nel mio articolo ho parlato “di un carro bestiame originale, forse effettivamente utilizzato per portare ebrei e prigionieri politici ai campi di sterminio nazisti” senza fare riferimento alcuno alla stella di Davide. Il simbolo che indica la ruota numero 1 immagino sia quella borchia sul lato destro della fotografia che qui allego e non quella punzonata.
Però mi chiedo e le chiedo: cosa significa quella punzonatura che termina con il numero 1928, non è la data di fabbricazione ?
D'altra parte non me ne intendo di carri ferroviari ma le costruzioni in acciaio erano il mio mestiere e negli anni Cinquanta non si usavano certo le chiodature ! Sarebbe interessante conoscere il modello di carro di cui trattasi e da quando a quando è stato prodotto.
Cordiali saluti

Franco Isman
 


Presidente ARSMS
(Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento)
January 28, 2013 6:35 PM

la scheda
la stella di Davide

Buongiorno, effettivamente la scritta 1928 è l'anno di costruzione, ma attenzione, perché i carri di quel tipo furono realizzati utilizzando carri già esistenti, per cui la data è quella del primo carro realizzato su quel telaio. A quei tempi (e a dire il vero anche fino a non molti anni fa!) le Ferrovie usavano realizzare nuovi rotabili partendo da veicoli già esistenti. Ad esempio le vetture “centoporte" serie 36000, oggi usate per treni rievocativi, sono state costruite nel 1928, ma partendo da telai di vetture del 1910 !
Per quanto riguarda la stella punzonata, è una ridondanza della borchia.
Allego scheda del carro e copia della pagina dove viene spiegata la stella.
Approfitto per invitarLa all'esposizione di rotabili storici che ci sarà a Milano Smistamento i prossimi 23 e 24 Marzo in occasione della "Giornata di Primavera " del FAI.
Cordiali saluti

Ambrogio Mortarino



lettere alla redazione
January 29, 2013 12:11 AM

il vagoine di Treviso il vagone di Monza
il vagone di Vicenza e quello di Monza

Grazie per le precisazioni, per l'invito e, soprattutto, per la scheda del carro che si riferisce certamente al "nostro" carro.
Da parte mia avevo nel frattempo trovato su
IL GIORNALE DI VICENZA on line un gemello del carro con l'indicazione che era stato costruito nel 1928 dalla Breda.
Mi sembra si possa concludere che la stella di Davide, bulinata sul telaio nel 1928, non c'entra nulla con la deportazione (ma era abbastanza chiaro che non potesse esserci un riferimento ed infatti non l'avevo scritto), che il carro, tutto il carro (e la costruzione con giunzioni chiodate lo attesta) è del 1928 e non del 1953 ma con la trasformazione dell'imperiale in lamiera (il tetto) da monta bassa in monta alta.
Cordiali saluti

Franco Isman
 


Presidente ARSMS
(Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento)
January 29, 2013 8:46 AM

un vagone originario non restaurato
un vagone originario non restaurato

Direi che le conclusioni sono esatte, anche se però io per la mostra avrei scelto un carro "puro" (in giro ne esistono ancora), nel senso non frutto di trasformazioni successive alla guerra, ad esempio come quello della foto allegata, che quest'anno compie 100 anni !
Conosco anche il carro di Carpanè, è stato lì che hanno fatto passare la stella punzonata sul telaio per quella di David (e certe perone ne sono convinte tuttora!!!!!), dimostrando scarsa conoscenza della materia ferroviaria.
Cordiali saluti.

Ambrogio Mortarino


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  24 gennaio 2013