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Giovannini d'oro. Quando le generazioni si incontrano
Tutti i premiati, malgrado l'accumularsi di tante primavere, sono rimasti vicini ai giovani in un passaggio del testimone non solo simbolico tra generazioni diverse)
Nella Grifoni

Giovannino d'oro

la consegna del Giovannino d'oro a Egeo Mantovani - foto Franco Isman

Lunedì 24 u.s., festa del patrono della città, sono stati consegnati i Giovannini d'oro”a chi, oltre al proprio dovere, ha fatto qualcosa di più...” come ha ricordato il sindaco. Un Roberto Scanagatti sereno e sorridente come raramente accade. Tante le autorità presenti. Tantissimi i cittadini accorsi a festeggiare, sotto le volte dell'Arengario, i premiati.. Scanagatti ha, come sempre, parlato a braccio: parole semplici, senza retorica, vicine al cuore della gente e dei tre insigniti del riconoscimento più ambito. Anch'essi persone 'comuni' che tuttavia hanno dedicato agli altri o al bene della città gran parte della loro vita. E che continuano a farlo, malgrado l'accumularsi delle tante primavere. Ovviamente tutti avanti con gli anni e tuttavia rimasti vicini ai giovani in un passaggio non solo simbolico del testimone tra generazioni diverse.
Così è per Egeo Mantovani, classe 1921, nato a Carpi, ma monzese d'adozione. Dopo un'infanzia e una fanciullezza contrassegnate dalla povertà più estrema combatte nella seconda guerra mondiale. Nel '43 aderisce alla Resistenza. Nel dopoguerra partecipa alle lotte dei metalmeccanici. Si devono in parte a lui tutte le prime e più importanti conquiste dei lavoratori. Dagli anni 80 dedica tutte le sue risorse all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Attualmente è segretario dell'ANPI di Monza, presidente onorario dell'ANPI provinciale e membro del comitato d'onore dell'ANPI nazionale.Ancora oggi, all'età di 92 anni, lavora instancabilmente per portare avanti gli ideali di una vita. Aperto ai giovani, battagliero e sempre pronto al confronto, tiene incontri nelle scuole e continua ad essere punto di riferimento per la cultura democratica e antifascista della nostra città.
E che dire di 'Nonno Mario', ovvero di Mario Ponzoni, classe 1927, nato in città, che divide il suo tempo libero tra i più piccini, insegnando loro l'amore per la natura e il rispetto per l'ambiente, e gli anziani del Centro S. Pietro che coinvolge in attività di giardinaggio? Lui non c'era, ricoverato per un piccolo intervento, ma era in ogni caso presente attraverso una deliziosa filastrocca a lui dedicata e recitata dagli alunni della scuola elementare Anzani nonché da festosi cartelli colorati sventolati da altri piccolini con la scritta 'W Nonno Mario'.
E' poi il turno di un altro 'ever green' , Giorgio Albani, classe 1929, monzese, protagonista del ciclismo nazionale ed ora anima di quello cittadino. Campione italiano nel 1956, compagno e avversario di Coppi, Bartali e Magni nonché vincitore di sette tappe del Giro d'Italia Albani oggi è presidente della società 'Il pedale Monzese', storico sodalizio che tiene alta la tradizione di uno sport che è nel DNA di questa città. Ha ritirato il suo Giovannino visibilmente emozionato, “....un premio- ha detto- che vale molto di più di una tappa al Giro.”
Il Giovannino alla memoria è stato assegnato a Paolo Sandrini, mancato agli inizi dell'anno. Profugo istriano, arrivato a Monza nel 1946 all'età di dieci anni ha saputo combattere le avversità della vita con una determinazione non comune. Ha amato la sua città d'adozione dedicandosi al bene comune fino a diventare amministratore comunale.
Gran finale sulle note dell'Aida. Un momento particolarmente emozionante quando sul palco sono saliti piccoli e giovani allievi del Liceo Musicale Vincenzo Appiani, fondato nel 1933, cui è stato assegnato il premio Corona Ferrea riservato ad enti o associazioni che si siano distinti in campo sociale o culturale. A ritirare il premio il preside Ermnio Della Bassa che ha sottolineato come la musica costituisca da sempre un fattore aggregante e formativo: Un Liceo, dunque, che è “... scuola non solo di musica ma anche di vita.”

Nella Peronetti

Giovannino d'oro
foto Franco Isman


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  27 giugno 2013