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Sicurezza e comunicazione
15. Monza che cambia
Umberto De Pace


Gotham City

La sicurezza è un aspetto importante, quanto delicato, nell'ambito dell'amministrazione di una comunità. Al contempo è uno dei temi più facilmente strumentalizzabili dalla politica ad uso e consumo dei propri tornaconti elettorali. Tralasciando le risibili boutade di chi paragona Monza a Gotham City, rimane il fatto che i giornali locali da vari mesi riportano notizie, lettere, denunce di fatti o testimonianze legate a quelli che possiamo definire episodi di microcriminalità comune, sia pur spesso (e fin troppo) mescolati impropriamente a fenomeni di degrado, povertà e marginalità sociale.
Nel nostro paese il tema della criminalità nei telegiornali ha uno spazio quasi doppio rispetto alla media europea (dati 2011 in linea con gli anni precedenti) e ciò indipendentemente dagli eventi congiunturali che ne modificano lo spazio, è quindi consigliabile non trarre affrettate conclusioni sul tema della sicurezza basandosi sui soli organi di informazione. D'altronde va preso ancor più con cautela il delicato tema della “percezione” della sicurezza da parte dei cittadini. Dovrebbero essere gli organi deputati alla garanzia della sicurezza (forze dell'ordine, magistratura etc.) a fornire i dati “oggettivi” sulla stessa, affiancati e validati da studi ed osservazioni realizzati da esperti del settore appartenenti ad organi indipendenti (università, centri studi etc.). L'Amministrazione Comunale, la quale contribuisce con la Polizia Locale innanzitutto, ma non solo, alla garanzia della sicurezza sia attraverso interventi coordinati con le Forze dell'ordine che con proprie politiche sociali e culturali specifiche, dovrebbe preoccuparsi di raccogliere questi dati “oggettivi” comunicandoli alla cittadinanza insieme al rendiconto del proprio operato. Un esempio e un contributo in tal senso è lo studio statistico su “La qualità della vita a Monza dal 1993 al 2012”, pubblicato sul sito del Comune il 7 gennaio, il quale per l'anno 2012 conferma: “… l'attenzione prestata dall'Amministrazione Comunale verso la sicurezza, considerata fattore di attenzione e criticità prioritaria nella qualità della vita dei cittadini e per tale motivo è stata oggetto di incontri tra l'Amministrazione stessa e le Forze dell'Ordine, che hanno dato dei risultati importanti.” – quali la “ … diminuzione dei delitti contro il patrimonio, testimoni del livello generale della microcriminalità cittadina, sono passati dai 1.069 del 2011 ai 1.049 del 2012, i delitti contro il patrimonio ogni mille residenti passano ai 8,686 del 2011, dai 8,497 del 2012. In diminuzione i delitti contro la persona: 14 nel 2011 contro gli 7 del 2012.” A fronte dell'unico dato negativo: “ Diminuisce il personale della Polizia Municipale (148 addetti nell'ultimo anno contro i 151 del 2011) e anche il numero di addetti della Polizia Municipale ogni 1000 residenti 1,199 nel 2012 mentre era 1,227 nel 2011.” . Insomma, in attesa di conoscere la situazione 2013, non mancano i dati con i quali iniziare a discutere e comunicare in tema di sicurezza.
Detto ciò trovo alquanto disarmante la risposta data dall'assessore alla (mobilità) e sicurezza Confalonieri alla lettera inviata da un nostro concittadino al sindaco di Monza, pubblicate entrambe lo scorso 2 gennaio sul giornale il Cittadino, che qui di seguito allego. Nello stesso numero del settimanale lo stesso sindaco Scanagatti, in una lunga intervista sfiora il tema della sicurezza con altrettanta genericità: “Qui per troppo tempo si è parlato di sicurezza, preferirei che si parlasse di legalità. Monza non è un posto poco sicuro, ha i problemi di una città con più di centomila abitanti. Bisogna cercare di educare i nuovi cittadini, fare in modo che si affezionino al luogo in cui vivono. E' questo il motivo dell'iniziativa delle Pulizie di primavera che è stata un vero successo. Stiamo lavorando alla prossima edizione”.
Di fronte a due “non risposte” non ci resta che confidare nel fatto che la prima, quella dell'assessore Confalonieri, sia dovuta ad un'incauta superficialità, giustificabile (forse) dalla pausa festiva; mentre la seconda, quella del sindaco, sia da attribuire al tono alquanto compiacente e salottiero dell'intervista. Pur concordando con il sindaco, quando afferma che la nostra città non ha particolari problemi di sicurezza, rimane il fatto che il problema in questione non è la “percezione” personale di ognuno né, tanto meno, le rassicurazione alquanto blande di chi ci amministra. Il problema sono i dati “oggettivi” sulla sicurezza, le politiche adottate per garantirla e, non ultimi, i metodi e i modi impiegati nella comunicazione sul tema. Tutte questioni tra l'altro affrontate nella “Nota metodologica” allegata allo studio citato su “La qualità della vita a Monza”.
Guardiamo quindi con fiducia al futuro relegando i due casi di comunicazione, sopra citati, quali esempi di come non vada affrontato il tema della sicurezza, rimanendo in attesa di risposte convincenti e documentate all'altezza delle domande poste.

Umberto De Pace

lettera al Cittadino

GLI ARTICOLI PRECEDENTI
  1. Sicurezza e informazione
  2. Volontari alla sicurezza e ronde
  3. I giostrai di via Sibelius
  4. Gocce di intolleranza
  5. Monza e i suoi rom
  6. La “vecchia” provincia di Monza e Brianza
  7. Dopo il 25 aprile, guardando al futuro
  8. Lettera aperta al direttore de “il Cittadino”
  9. Una moschea a Monza
10. Primo marzo: un giorno senza immigrati
11. L'aggressione a un concittadino “nero”
12. Sullo “stipendio” dei consiglieri regionali monzesi
13. Gli episodi di razzismo vanno fermati
14. I costi della politica e la democrazia


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  12 gennaio 2014