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Luigi Losa - l'usato che non si rinnova
Don Chisciotte


Luigi Losa

Nel mondo succedono cose eccezionali: Papi che si dimettono, Re che abdicano, tardo adolescenti che rottamano; il tutto nel nome di un cambiamento epocale e di svecchiamento generazionale. E qui in Brianza cosa succede? Tanto per non farci mancar niente se gl'altri metton la quarta noi un bel freno a mano e vai di retromarcia. Ed è così che a il Cittadino un “nuovo” direttore fa capolino.

Luigi Losa riprende – come ci tiene a sottolineare – la sua direzione dopo aver salutato per dovere (nonché affettuosamente) ma soprattutto molto velocemente il suo precedente.
Luigi Losa per il quale il giornale non è notizia e informazione ma anima e soprattutto bandiera con la quale tracciare la propria frontiera.
Luigi Losa che dopo aver passato 18 anni a il Cittadino quale direttore oggi più che la direzione ne assume la missione: ritrovare e riscoprire l'anima del popolo. Gulp!

Come un rabdomante armato di bacchetta state pur tranquilli che la ritroverà perché un indizio lui ce l'ha: la tradizione cristiana… ma va là. E' lì la radice dalla quale il nostro prode intende affrontare le vecchie e nuove sfide che incombono, armandosi delle proprie specificità e identità contro l'infingarda omologazione e il trinariciuto nichilismo… vade retro modernità, il Losa non avrà pietà.

Corre un brivido nel pensare che il cavalier Losa iniziò il suo primo mandato nel '94 quando un altro Cavaliere prese addirittura il potere. Entrambi costretti a scender da cavallo, quasi un ventennio dopo – l'uno avvicendato, l'altro “ammanettato” – con un paese allo stremo, massacrato, devastato e pauperizzato. Ora… certo il Losa non c'entrerà niente… speriamo solo che a qualcun altro non venga in mente di riesumare per la Sacra Restaurazione oltre a lui anche l'altro concorrente.

Ricorderemo comunque il Bardaglio come un piacevole spiraglio dal quale è filtrata una breve primavera che ha investito la cittadinanza intera, interrotta bruscamente da un triste editoriale dal sapor, più che di anima e bandiera, di cingolo pronto a spianare la Brianza intera.

Comunque sia rimaniamo ai fatti e cioè a quei tremilionicinquecentomila euro messi sul tavolo dalla Monza Brianza Edizioni srl per l'acquisizione del 50% del capitale de il Cittadino, con l'intento di riaffermare il legame storico del giornale con il proprio territorio… ops, scusate… con il proprio cattoterritorio come ci tiene a precisare il cattoeditore nel suo comunicato chiarificatore. Quale miglior sodale del cavalier Losa che della Brianza e Confessione ha fatto la sua missione? Ma chi sono questi capitani coraggiosi, queste plastiche espressioni dell'imprenditoria brianzola, questi mecenati dell'informazione?
Qualche mala lingua insinua che più che di Confessione (tanto meno di Informazione) qui si tratti piuttosto di Comunione&Liberazione. Se così fosse all'indomito cavalier Losa non resta che una mossa: sotto dovuta copertura aprire un'inchiesta per scoprire da dove provenga la questua. Visti i celesti precedenti formigoniani esser “paolotti” sarà anche una garanzia ma va verificato ciò che la precede se fosse un avviso potrebbe non fare del tutto piacere.

Don Chisciotte

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  22 giugno 2014