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I 50 anni della Biblioteca
11 anni di letture sceniche in Civica
Giustino Pasciuti


foto Valvola

La sala di lettura trasformata per una sera in teatro: fra gli scaffali il palco, i leggii per gli attori, un tavolino per lo strumento d'accompagnamento della cantante, le luci di scena, i tavoli di lettura spostati in fondo alla sala per fare spazio alla platea.
La sera del 15 dicembre scorso 150 monzesi, amici della biblioteca, hanno potuto partecipare ancora una volta alla lettura scenica che Cristina Crippa ed Elio De Capitani dedicano da 11 anni alla Biblioteca della loro città e per ricordare i suoi primi 50 anni.

A ben vedere la biblioteca pubblica a Monza non è nata 50 anni fa ma nel 1870 e nel 1938 venne trasferita nel Palazzo degli Studi dove ancora oggi si trova. Nel 1964, 50 anni fa, la Biblioteca venne completamente rinnovata: i criteri che guidarono il progetto e le scelte messe in opera cambiarono la “teca” dei libri in “biblioteca per tutti”; per questo ogni anno, a partire dal 2004, si vuole mantenere vivo il ricordo dell'inaugurazione del 13 dicembre 1964.
Agli inizi degli anni Sessanta la dotazione libraria della Civica mostrava segni di invecchiamento, ancorata come era alle più consistenti collezioni ottocentesche; non di meno le due salette di lettura limitavano l'afflusso e la permanenza dei lettori. Gli indizi eloquenti di una crisi strutturale: un modo di concepire la biblioteca veniva al nodo di una soluzione più adeguata ai bisogni di cultura (non solo libraria) della comunità locale.
La disponibilità di due aule contigue alla Biblioteca (1963) offrì l'occasione non per un semplice ampliamento, ma per una riprogettazione degli spazi e per l'innovazione dei servizi. Le intuizioni progettuali dell'architetto comunale Luigi Ricci e la moderna cultura professionale del bibliotecario Giuseppe Colombo (direttore dal 1963 al 1999) posero al centro dello spazio ridisegnato il lettore e il fruitore di servizi culturali diversificati. Progetto e realizzazione furono il frutto del lavoro appassionato dell'Architetto e del Bibliotecario.
L'entrata, trasferita dalla piazza Trento e Trieste alla via padre Reginaldo Giuliani, immetteva nel settore d'accoglienza ed informazione, snodo mediano del sistema architettonico che distribuiva il flusso dell'utenza in due sensi: verso la sala (già magazzino) di lettura, emeroteca, fonoteca, sezione ragazzi e storia locale (sui soppalchi) e verso lo “scaffale aperto” sviluppato in parallelo al magazzino chiuso. Nella nuova Biblioteca non solo lettura, ma anche musica, non solo adulti, ma anche i cittadini più piccoli e poi uno scaffale da cui si potevano scegliere e prelevare i libri in completa libertà.
Al piano ammezzato venne allestita una sala conferenze, attigua agli uffici; mentre nell'interrato venne ricavato uno spazio espositivo per i giovani artisti. Nella nuova configurazione degli spazi i 600 mq originari (450 per i servizi, 150 per il pubblico, 32 sedute) si estesero a 1400 (800 mq per i servizi, 600 per il pubblico e 164 sedute). Si accompagnarono le acquisizioni miranti ad aggiornare la dotazione con un incremento annuo medio, dal 1964 al 1995, di 2.600 volumi (65.000 in totale nel 1964, 100.000 nel 1995).
Le soluzioni adottate fecero della Civica del 1964 un modello di struttura organizzata di servizi bibliografici, culturali ed espositivi, una biblioteca al passo coi tempi e in grado di avviare gli sviluppi a venire (Sistema comprensoriale Brianza 1968; Sistema Urbano 1976; Sistema Intercomunale 1986; Brianza Biblioteche 2003).
I lavori di ristrutturazione iniziati nel mese di dicembre del 1963 terminarono un anno dopo e la nuova sede venne inaugurata il 13 dicembre 1964 (sei mesi dopo fu aperta la Galleria Civica). La risposta dei monzesi ai nuovi servizi culturali fu chiara: gli utenti, che erano circa 400 prima della ristrutturazione, triplicarono salendo a quasi 1400 ad un anno dall'apertura della nuova sede.

Si è voluto ricordare la sostanziale evoluzione e la crescita della Biblioteca e dei suoi fruitori con due iniziative.
A quarant'anni dall'inaugurazione della sede, nel 2004, venne chiesta ad un numeroso gruppo di utenti una testimonianza per capire quanto (e se) la Biblioteca fosse stata della Città e dei suoi cittadini e quanto avrebbe potuto esserlo ancora in futuro. Le testimonianze sono raccolte in Cara Biblioteca ti scrivo, una piccola pubblicazione (2005) che aiuta ad apprezzare il senso di una realizzazione.
Nello stesso anno, 2004, venne realizzata una lettura scenica nella Sala di Lettura della Biblioteca. Per iniziativa dell'assessore alla Cultura di allora, Annalisa Bemporad, si erano voluti convocare i monzesi eccellenti e attivi, per lo più, al di fuori di Monza per contribuire alla promozione della cultura coordinandosi in una Consulta cittadina. Cristina Crippa e Elio De Capitani si offrirono per promuovere la Biblioteca con una lettura scenica e nel mese di dicembre 2004 venne letto il testo di Amelie Nothomb Libri da ardere. La fortuna e il successo della prima lettura in Biblioteca, la disponibilità di Cristina Crippa e Elio De Capitani a continuare, fecero sì che l'iniziativa sia stata replicata ogni anno, nello stesso mese, per lo stesso motivo.
La lettura scenica, modalità scelta per promuovere la Biblioteca, si presta in modo del tutto particolare per valorizzare un testo, un libro, uno fra i tanti disponibili sugli scaffali; una forma di espressione teatrale che permette di concentrare sul testo tutta l'attenzione dello spettatore con la sola voce degli attori per la concomitante assenza di elementi di “distrazione” quali scenografia e costumi. La capacità espressiva e vocale degli attori mette in grado lo spettatore di immaginare l'ambientazione e l'azione in modo assolutamente personale. E grazie all'apporto di Cristina Crippa e Elio de Capitani, al loro sensibile contributo esteso anche alla “traduzione” del testo in sceneggiatura adeguata alla mise en éspace nella Biblioteca, la lettura scenica è diventata un evento unico grazie proprio a due cittadini monzesi legati alla loro Biblioteca come luogo di Cultura per tutti.

Con l'undicesima lettura del 15 dicembre 2014 centrata sui Racconti partigiani di Beppe Fenoglio e su L'Agnese va a morire di Renata Viganò, con l'accompagnamento della splendida voce di Francesca Breschi, si è voluto anticipare il Settantesimo anniversario della Liberazione che si celebrerà il 25 aprile prossimo venturo.Qui di seguito ricordiamo le 11 Letture sceniche curate da Cristina Crippa per festeggiare il compleanno della Biblioteca Civica di Monza:

2004        Libri da ardere, Amélie Nothomb
        con Elio De Capitani, Corrado Accordino, Elena Russo Arman
2005        L'analfabeta e l'ora grigia (l'ultimo cliente), Agota Kristof
        con Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Elio De Capitani
        Violino: Stefania Yermoshenko
2006        84, Charing Cross Road, Helene Hanff
Con Cristina Crippa, Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Roberto Monti
2007 Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra e Lo scrittore automatico, Roald Dahl
        con Cristina Crippa, Elio De Capitani, Elena Russo Arman
2008        Il camposanto di Ofelia Spavento, Rocco D'Onghia
        con Cristina Crippa, Elio De Capitani, Nicola Stravalaci
        Violino: Stefania Yermoshenko
2009        Mercurio, Amélie Nothomb
        con Cristina Crippa, Elio De Capitani, Elena Russo Arman
        Colonna sonora dal vivo: Francesca Breschi
2010        Antigone a Milano, Francesco D'Adamo
        con Cristina Crippa, Valentina Paiano, Alessandro Frigerio
        suono: Giuseppe Marzoli
2011        Come le mosche d'autunno, Irène Némirovski
        con Cristina Crippa, Elena Russo Arman
        Violino: Stefania Yermoshenko
2012        Il torto del soldato, Erri De Luca
        con Cristina Crippa, Elio De Capitani
        Suono: Giuseppe Marzoli
2013 Venivamo tutte per mare, Julie Otsuka
con Cristina Crippa, Carolina Cametti, Elena Russo Arman
chitarre: Alessandra Novaga
suono: Giuseppe Marzoli
2014 Il padrone paga male. I Racconti partigiani di Beppe Fenoglio,
L'Agnese va a morire di Renata Viganò
con Cristina Crippa e Elio De Capitani
canto di Francesca Breschi
suono di Giuseppe Marzoli.


Giustino Pasciuti


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  15 gennaio 2015