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La scienza e l'amore oltre oceano
Il travagliato amore fra Guglielmo Marconi e Beatrice O'Brien
Anna Marini


Alessandro Baito, Michele Sangineto, Ettore Radice e Laura Negretti

Le sonorità celtiche del maestro Michele Sangineto musicano, sulla scena della Sala Maddalena a Monza, il tribolato amore tra Guglielmo Marconi e Beatrice O'Brien. Il 25 ottobre Ettore Radice introduce il suo affezionato pubblico all'ultimo appuntamento di “Carta da lettere”, la splendida iniziativa culturale che narra le storie d'amore di celebri coppie. La fitta corrispondenza tra il padre del wirless, che introdusse il mondo nella modernità, e la bella baronessa irlandese assume valenza artistica nel codice epifanico del teatro.
L'interpretazione di Alessandro Baito e di Laura Negretti divengono dimensione narrativa, avvalorata dal gesto recitato e dai momenti musicali: protagonista è l'amore nella sua contraddizione e fragilità, dispiegato in una complessa morfologia di sentimenti.

Michele Sangineto, Alessandro Baito, Laura Negretti
Michele Sangineto, Alessandro Baito, Laura Negretti

L'inventore del telegrafo senza fili, che sognava la comunicazione da una sponda all'altra dell'Atlantico a costi contenuti, sarà un marito esigente ed un padre assente. Ma il 23 dicembre del 1901, dopo aver conosciuto il fisico straniero, che aveva appena lanciato un segnale radio a 35 km di distanza, Beatrice non può saperlo. Non immagina neppure che quello sguardo azzurro, rivolto all'infinito e perso nella sua dimensione, segnerà presto una fredda, incolmabile distanza tra di loro. I due vengono presentati durante una cena a tema, con gelati allegorici di lampadine incandescenti: la bella nobildonna incontra così lo studioso trentenne, per l'epoca non più giovane. Beatrice, pur attratta da quell'uomo, chiuso nella sua riservatezza, tuttavia preferisce quasi dimenticarlo, dal momento che le voci sulla sua vita privata lo descrivono impegnato in relazioni intense e turbolente. Quando lo rivede, nell'estate, del 1904, le sono note tutte le sue abitudini, persino la velocità della mercedes che possiede. Marconi non bada ai pettegolezzi, ma alle azioni redditizie della sua company, che lo eleggono ad ospite d'onore conteso dalle fanciulle delle migliori famiglie. L'incantevole Beatrice affascina l'inventore dall'atteggiamento serioso, mitigato solo da un ammaliante sorriso e da uno squisito senso dell'umorismo. La nobile irlandese, spontanea nonostante il rinomato blasone, distrae persino dalle ricerche lo scienziato cattolico, proveniente dal mondo rurale borghese. Ma l'amore “antico”, che induce Marconi a domandare Beatrice in sposa, spaventa la giovane baronessa, che rifiuta per due volte la proposta dello straniero.

Guglielmo Marconi e Beatrice O'Brien
Guglielmo Marconi e Beatrice O'Brien

Marconi, l'innamorato respinto di un romanzo vittoriano, si dedica allora totalmente al suo progetto, che sfida coraggiosamente le convinzioni dei dottori della scienza. Alla fine non sarà l'amore per quell'uomo serio e riflessivo che indurrà Beatrice a sposare Marconi, ma il desiderio di averlo come marito. Il matrimonio viene osteggiato dalla madre e dal fratello maggiore della giovane, che osservano lo straniero con una diffidenza densa di premonizioni: “un italiano, come Casanova” sottolinea la vecchia zia di Beatrice, interpellata come sempre in qualità di consigliera. Ma la determinazione di Guglielmo nel chiedere la mano della baronessa viene premiata e tutte le opposizioni cadono di fronte allo scienziato, che, se non titolato, rappresenta pur sempre un partito interessante a livello internazionale. “L'inventore del wireless oggi si sposa” titola il Daily Mirror, annunciando la cerimonia il 16 marzo 1905.

Ma sono trascorse solo poche ore, quando tra gli sposi nasce il primo screzio, al momento di rilevanza quasi nulla, che tuttavia ben presto comprometterà l'intesa della coppia nell'imminente futuro. La gelosia di Marconi impone a Beatrice di riferirgli ogni dettaglio relativo alle sue uscite: sarà quel sentimento, che la donna definirà poi, a distanza di tempo, “prevaricazione maschile” a danneggiare irreversibilmente il loro rapporto. E ancor di più saranno le continue e ripetute assenze di Marconi, durante i suoi viaggi di lavoro, a gettare la sposa nella più cupa solitudine. Il fisico, chiuso nella cabina radio, si dedica totalmente alla ricerca. Nemmeno l'attesa della prima figlia, che morirà poco dopo la nascita, riesce a mitigare la trascuratezza del premio Nobel per la moglie: pur non insensibile al richiamo degli amori profani (anche in questo periodo, infatti, continueranno storie con altre donne) , prima di tutto Marconi pone la scienza. “Scintille musicali” sono le scariche elettriche per lo scienziato: le 225.000 parole trasmesse in otto mesi dalla Cornovaglia al Canada avvicinano le sponde dell'Atlantico in una rivoluzione nel campo delle telecomunicazioni, mentre il silenzio allontanerà definitivamente e irreparabilmente Guglielmo da Beatrice. La loro vicenda si concluderà tristemente con un divorzio, impensabile e impossibile in Italia a quel tempo, ma avvenuto a Fiume, dove il “cattolico italiano” aveva opportunamente preso la cittadinanza ai tempi dell'occupazione dannunziana.

Anna Marini


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  6 novembre 2015