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Una cena per mille pasti
Tania Marinoni


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E' un uomo dalla presenza imponente e contraddistinto da un entusiasmo contagioso, il professor Lorenzo Locati, docente di educazione fisica all'Istituto Statale d'Arte di Monza (oggi Liceo artistico). Nella sua voce, dal tono pieno e sonoro, e amplificata dal microfono, si coglie l'entusiasmo di un sogno divenuto progetto: venerdì 26 febbraio alla Cascina Cantalupo la Onlus da lui fondata ha organizzato assieme all'associazione culturale Novaluna una cena di beneficenza in favore della popolazione siriana. Quello illustrato dal professor Locati è un percorso nato da un'idea e poi istituzionalizzato grazie alla forza della solidarietà.

E' il mese di marzo del 2013 e la Siria è travolta da una guerra civile scoppiata due anni prima, una “crisi” che conta quasi un milione di sfollati: una popolazione stremata dagli stenti e dal terrore. Le immagini shock veicolate dai media scuotono terribilmente la sensibilità di Lorenzo Locati, che percepisce la necessità di intervenire in prima persona. Decide di portare aiuti umanitari al campo profughi di Bab Al Salam, luogo di devastazione e sofferenza, al confine tra Siria e Turchia: novemila condannati alla fame e alle atrocità della guerra di cui un terzo sono bambini. Alla sua iniziativa si uniscono Andrea, Martino e Orazio e durante le vacanze di Pasqua, a bordo di un camper e di un vecchio furgone, raggiungono insieme il campo, per portare le centinaia di donazioni, raccolte in poche settimane. Il viaggio di solidarietà intrapreso viene documentato dal gruppo Facebook «Pasqua in Syria», nato da poco, ma che annovera subito un migliaio di adesioni.

Il progetto entusiasma un nutrito numero di anime e sfocia presto in una Onlus, fondata da Lorenzo e da quattro donne: Silvia Buzzi, Paola Gramignano, Bruna Mandelli e Patrizia Sironi.
Così nasce Insieme si può fare, che vanta oggi già quattordici viaggi per aiutare una popolazione colpita duramente da una tragedia bellica tuttora in corso. Due anni di intensa attività che vedono la distribuzione di alimenti, materiale didattico, strumentazioni mediche, la realizzazione di servizi igienici e anche numerosi contatti stretti con associazioni locali per future collaborazioni. Due anni all'interno di una realtà tanto estrema, che stravolge il concetto di qualità, imposto dal mercato ai generi alimentari e al quale il benessere ci ha purtroppo assuefatti: la fame dei bambini siriani non respinge una partita di biscotti Galbusera che i controlli reputano eccessivamente friabile per poter essere commercializzata!

Molto lavoro è stato compiuto con assoluta dedizione dal personale volontario, tuttavia le notizie dalla Siria sono ancora drammatiche ed esortano una partecipazione adeguata a tanta sofferenza. Così Insieme si può fare ha organizzato un momento di incontro conviviale, condiviso all'insegna della solidarietà e della speranza; un'occasione animata dalla convinzione che anche in prima persona si può agire per alleviare le sofferenze di una moltitudine in transito da quell'orrore che solo la guerra può generare. Specialità gastronomiche brianzole assieme a cibi tipici della tradizione siriana, per ribadire un legame profondo di “carità” che la deriva etimologica del termine rimanda inequivocabilmente al concetto di “amore”.
Una cena per mille pasti devolverà il ricavato alla spedizione di un container che, colmo di cibo, varcherà i confini siriani per mitigare gli effetti di quella grave piaga dilagante nei territori colpiti dagli stenti. Così la solerzia di numerosi volontari, riconoscibili nelle magliette rosse della Onlus e l'abilità culinaria dell'assessore Rosario Montalbano, in qualità di capo-cuoco, hanno omaggiato la nuova tappa di un cammino coraggioso ed ammirevole nell'incantevole location della Cascina Cantalupo, concessa gratuitamente per l'evento.

Tania Marinoni

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  01.03.2016