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L'inno di Mameli
Rosella Stucchi


Dopo le cerimonie ufficiali del 4 novembre la Prefettura di Monza e Brianza ha organizzato al teatro Manzoni uno spettacolo dal titolo “L'inno svelato - Chiacchierata briosa sul Canto degli Italiani”.
In un vivace monologo Michele D'Andrea, autore dello spettacolo, ha fatto un excursus sui vari inni nazionali e sulle loro rassomiglianze.

La melodia dell'attuale inno tedesco è ancora quella dell'inno nazionale ai tempi del Kaiser mentre l'inno americano una volta era cantato con la melodia della canzone natalizia tedesca “O Tannenbaum”. Quello inglese usa la musica di quello tedesco prima del 1918. Il Lichtenstein invece usa la melodia di quello americano.
La Marsigliese (1892) usa una melodia del 1881. La musica dell'inno spagnolo è la stessa dell'inno dei Paesi Bassi del 1500.

A questo punto D'Andrea ha fatto ascoltare un inno assolutamente ignoto, scritto da Mazzini e musicato da Verdi che, nonostante l'importanza degli autori, ha lasciato la platea assolutamente fredda, infatti già ai tempi era entrato subito nel dimenticatoio.

Per quanto riguarda il nostro inno, Mameli ideò il testo nel 1848, prima di morire ventunenne durante l'assedio di Roma, colpito da fuoco amico. Novaro, musicista di teatro , ha musicato il testo spiegando di aver ideato un inno narrativo: la scena che lo ha ispirato è quella di una grande folla che guarda ad una persona che si alza da un trono e canta la prima parte. Ci sono poi due battute d'arresto e la folla ripete il testo prima sommessamente e poi sempre più forte e con convinzione.

L'inno di Mameli è diventato il nostro inno nazionale il 12 ottobre del 1946 sostituendo la Marcia Reale di cui ha mantenuto il ritmo, per scandire il passo. D'Andrea ha fatto ascoltare una versione dell'inno più fluida e decisamente più armoniosa.
Alla fine tutta la platea, in piedi, diretta da D'Andrea che indicava tempi e tono, ha cantato l'inno seguendo la visione di Novaro.

Rosella Stucchi

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  7 novembre 2017