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La biblioteca di Beppe Colombo
Franco Isman

foto di Fabrizio Radaelli

Sabato 19 marzo c'è stata l'intitolazione della Biblioteca Civica al suo storico direttore Giuseppe Colombo, Beppe per tutti. Dopo la scopertura della targa all'esterno, la commemorazione nella sala di lettura, con limitate presenze per la pandemia, e non sono stati i soliti discorsi ufficiali ma una partecipazione commossa e davvero corale.
Conduttrice dell'incontro Graziella Rotta, attuale responsabile della Biblioteca.

Per primo ha parlato il figlio Paolo Colombo, la moglie era troppo emozionata per farlo, e ci ha raccontato di un padre molto impegnato nel sociale oltre che nel lavoro, ma comunque presente ed esempio.

Poi l'intervento di un emozionatissimo Giustino Pasciuti che per prima cosa ha portato i saluti di Alberto Colombo e della moglie Annalisa Bemporad, già responsabile della biblioteca dei ragazzi e poi assessore alla Pubblica istruzione con Faglia, magna pars nell'organizzazione di questo evento e non in grado di intervenire per motivi di salute.
Pasciuti ha ricordato come appena laureato, nel 1976, avesse vinto il concorso indetto dal Comune di Monza, e nella commissione giudicatrice c'era anche Colombo, e fosse quindi entrato nei ranghi della Biblioteca Civica. Il primo giorno di lavoro Beppe Colombo lo volle accompagnare a visitare tutto della biblioteca, da lui pensata e realizzata fin dal 1964 con l'architetto Luigi Ricci. Poi gli oltre quarant'anni di collaborazione e, dopo la sua morte, la nomina a responsabile della Civica.

Stefano Parise, direttore Biblioteche del Comune di Milano, è il solo degli intervenuti che, per ragioni anagrafiche, non aveva conosciuto di persona Giuseppe Colombo, infatti non lo chiama Beppe… ma sa tutto della sua partecipazione da protagonista all'evoluzione delle biblioteche lombarde negli anni Settanta e Ottanta, della sua collaborazione alla stesura della legge regionale 81 del 1985 e della sua partecipazione e direzione di numerosi enti del settore.

Gianni Stefanini, direttore generale del CSBNO, troppo complicato spiegare cosa sia… ci dice che Beppe è stato molto di più che un maestro per i bibliotecari lombardi, e non solo, ma “ha traghettato le biblioteche dai modelli “sonnacchiosi” degli anni '50 e '60 alla moderna biblioteca pubblica di stampo anglosassone…”. Per lui un maestro con cui ha collaborato per quarant'anni.

Luigi Losa, direttore storico de Il Cittadino e ora vicepresidente della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, che molto bene lo conosceva, ci parla della passione e dell'entusiasmo per la sua Monza e della sua “adesione totale, quasi connaturata, ad un umanesimo autenticamente cristiano, laico e maturo”.

La conclusione è dell'assessore all'Istruzione Pierfranco Maffè e del sindaco Dario Allevi cui va il merito di aver accettato questa intitolazione della Biblioteca al suo direttore storico, che rappresenta una caso forse unico nel panorama italiano.

Infine un ricco brindisi che la famiglia Colombo ha voluto offrire e la presentazione del bel libro “Beppe Colombo – Cultura e impegno” edito da Novaluna, con l'impaginazione della brava e sempre disponibile Susanna Canuti. Un solo neo: più di metà del volume è dedicata ad una serie di saggi eruditi che nulla hanno a che vedere con Beppe Colombo e molti neppure con Monza, e si va dallo studio stratigrafico della cerchia muraria milanese all'affresco ritrovato “La Madonna del tappeto” in Santa Maria di Brera a Milano, al ciclo mariano nella prepositurale di Missaglia e via di seguito per 128 pagine.

Franco Isman

Vedi anche l'intervista di Carlo Vittone sul libro MONZESI – cinquanta personaggi della città riportata da Arengario.




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  17 gennaio 2020