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Democrazia ed estrema destra
Il caso monzese
Umberto De Pace

fasci

Tra i tanti problemi che l'Europa si trova oggi di fronte, il riemergere di movimenti di ispirazione fascista e o nazista sarebbe un grave errore ritenerlo un fenomeno marginale. Se era prevedibile che tra gli effetti della grande crisi economica mondiale di questi anni, accompagnata dall'imponente fenomeno delle migrazioni, vi fosse anche la deriva populista, xenofoba e razzista, le politiche fin qui adottate per contrastarla, in gran parte hanno contribuito ad ampliare il consenso verso chi con demagogia e spregiudicatezza sfrutta il disagio sociale per i propri scopi e fini politici.
CasaPound - 1


Sabato 20 gennaio, il giorno dopo l'iniziativa tenuta dall'estrema destra legata a Forza Nuova presso il Binario 7, CasaPound tiene in centro a Monza un banchetto di raccolta firme per la presentazione della propria lista alle elezioni politiche.

ll banchetto elettoraledi OrdineNuovo spostato al Ponte dei Leoni
ll banchetto elettorale di OrdineNuovo spostato al Ponte dei Leoni

Il centro sociale Boccaccio, insieme ad altri militanti dei centri sociali di Milano e della Brianza (una quarantina di persone, riportano i giornali) organizza un presidio di protesta non autorizzato in piazza San Paolo, dove doveva tenersi il banchetto di CasaPound che nel frattempo le forze dell'ordine avevano fatto spostare nei pressi del Ponte dei Leoni. Lo scontro di piazza avviene nei pressi della passerella del mercato al sopraggiungere di un gruppo di una quindicina di militanti di Lealtà Azione venuti a dare supporto al banchetto di Casa Pound. Volano sassi, bottiglie e cinghiate, risultato: due poliziotti e due dirigenti (uno della Digos, l'altro il vicecommissario del Commissariato di Monza) costretti alle cure in ospedale, un militane di Lealtà Azione ferito alla testa, 16 persone denunciate per rissa e circa 40 antagonisti dei centri sociali identificati.
Seguono comunicati dell'ANPI e dell'ANED e l'assessore alla sicurezza, Federico Arena, denuncia la violenza dei centri sociali e conferma la volontà della giunta monzese di sgomberare il FOA Boccaccio da via Rosmini. La notizia ha eco sui giornali nazionali e locali, compreso lo stesso Arengario.
Il presidente di Casa Pound, Gianluca Iannone, chiede l'intervento del ministro dell'Interno Minniti. Il sindaco Allevi, durante il consiglio comunale che seguirà il fine settimana infuocato, invocherà l'intervento del ministro Minniti insieme a quello del prefetto e del questore di Milano per ottenere lo sgombero del centro sociale di via Ghilini. ANPI e ANED esprimono in un comunicato la loro solidarietà alle forze di polizia e il rifiuto per “ogni forma di ricorso all'uso della forza, o ancor peggio, all'uso della violenza”, prendendo “le distanze da quanto successo sabato mattina a Monza”. Dalla parte del sindaco e dei vari assessori la denuncia è evidentemente unilaterale nei confronti dei centri sociali evitando qualsiasi riferimento alla partecipazione allo scontro da parte di militanti di Lealtà Azione. Interessante in tal senso è leggere la cronaca della mattinata riportata dal giornale online nuovabrianza.it il 20/01/2018 – sul quale a suo tempo scriveva anche il citato neo assessore Andrea Arbizzoni – a firma di Marco Pirola: “Tra Casa Pound e Lealtà Azione non corre buon sangue, ma quando un camerata è in difficoltà non si va tanto per il sottile. Dal banchetto di destra assediato dalle urla democratiche di sinistra, qualcuno chiama i camerati di Lealtà ed Azione che tutto avevano voglia tranne che di fare casino ed impegolarsi nella raccolta firme di un gruppo politicamente “rivale”. Dalla loro sede di via Dante, alla spicciolata, una quindicina rispondono alla chiamata di aiuto e vanno a vedere che sta succedendo in centro. Quando c'è un camerata in difficoltà i ragazzi di Fausto Marchetti non si fanno molte domande. Ed infatti arrivati in piazza San Paolo non trovano nessuno e scendono verso la passerella del mercato dove invece incontrano i poliziotti. Si fermano a parlare quando inizia la pioggia di sassi contro di loro.”
Da fonte sicuramente ben informata apprendiamo quindi che Lealtà Azione quando un camerata è in difficoltà senza porsi troppe domande interviene. Ciò che tutti hanno visto o documentato, lo scontro tra due fazioni opposte scoppiato all'arrivo dei militanti di Lealtà Azione, sparisce dalle dichiarazioni dei responsabili della Giunta cittadina (questo almeno da quanto si può rilevare dalle fonti giornalistiche locali). A conferma le stesse dichiarazioni di sindaco e assessore in risposta alla lettera aperta inviata al sindaco da parte di un gruppo di cittadini legati a Monza, e appartenenti al mondo accademico, artistico e imprenditoriale.
Da molti anni ad oggi a Monza da destra non si riscontrano fatti di violenza politica” – dichiarerà l'assessore Arbizzoni a pochi giorni dalla partecipazione della sua “comunità umana e politica” agli scontri di piazza a suon di cinghiate e botte. A riguardo va segnalato che negli ultimi mesi fatti violenti, alquanto oscuri, riportino – secondo le cronache cittadine – all'area dell'estrema destra. In attesa che la magistratura chiarisca pubblicamente queste aggressioni, ad oggi sappiamo che nel dicembre scorso un barista monzese veniva aggredito da una ventina di giovani: “L'estrema destra torna a picchiare duro a Monza” titolava il Giornale di Monza. Il giorno prima del raid al bar una rissa tra via Bergamo e via Enrico da Monza viene ricollegata dalla Digos “ … alla rivalità tra “rossi” e “neri”. E anche l'assalto, da parte di quelli di destra al bar Pink …” secondo quanto riporta il Cittadino del 25 gennaio 2018. Sabato 24 febbraio: “Due feriti lievi in via De Gradi: aggrediti da un gruppo riconducibile agli ultrà del Monza” (il Cittadino del 1/3/18). Viene specificato che la politica non ha a che fare con quanto accaduto, ma si sottolinea – ancora una volta – che le tifoserie organizzate ultras siano saldamente arroccate sulle posizioni dell'estrema destra. Secondo testimonianze da me raccolte, in Via Enrico da Monza qualche anno fa alcuni giovani erano stati aggrediti da un gruppo di “teste rasate” che li avevano seguiti fuori dalla birreria poco lontana, quando i ragazzi – guardandoli con disapprovazione per i saluti e le battute fasciste del gruppo – si erano alzati per abbandonare il tavolo. Nel mio racconto “Avvolta dalla luna” sono riprese storie di vita vissuta di nostri concittadini, tra questi quella di Alejandro (nome di fantasia) che riporta anch'essa le prodezze di giovani dell'estrema destra cittadina. La mozione n°351 del settembre 2013, presentata in Consiglio Comunale dal consigliere di SEL, Alessandro Gerosa, denuncia a riguardo della galassia dell'estrema destra nella nostra città “ … alcune aggressioni, con l'imbrattamento dei murales di Via Rosmini, realizzati dal Centro Sociale Foa Boccaccio e dedicati ai partigiani Salvatrice Benincasa ed Enrico Bracesco, nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 2012 – circostanza nella quale venne fatta esplodere anche una bottiglia incendiaria – con numerose scritte di stampo neofascista e con svastiche disegnate sui muri della Biblioteca Civica ...”. Infine, come già segnalato, nell'ottobre del 2013 , una decina di giovani dediti ad attacchinare manifesti di Forza Nuova lungo il sottopasso tra via Rota e via Grassi, impedivano ai soli immigrati di transitare con l'intento di “nazificare” un po' Monza.

Torniamo ora a CasaPound per capire di cosa si tratta. E' la più recente organizzazione di estrema destra che si insedia sul nostro territorio. I “fascisti del III millennio”, come amano autodefinirsi, secondo ANPI e ANED sono presenti a Monza dal 2008. Nella già citata mozione presentata in CC da Alessandro Gerosa (n°351 del settembre 2013) si ricorda come CasaPound effettuò una prima uscita pubblica in città durante la campagna elettorale per le politiche del 2013. La nuovabrianza.it del 30/11/14 ci informa della presenza a Monza di un primo banchetto dell'associazione da qualche anno presente sul territorio milanese. La redazione del giornale spiega come Casa Pound sia: “ … un movimento politico italiano. Originariamente CasaPound nasce in qualità di primo centro sociale di ispirazione fascista.

il gazebo informativo di CasaPound in piazza Cambiaghi a Monza
Il gazebo informativo di CasaPound in piazza Cambiaghi a Monza (Nuova Brianza del 30 novembre 2014)

Una delle sue più recenti iniziative è stata quelle della manifestazione di protesta nel corso del consiglio comunale del 10 aprile 2017 sul tema dell'accoglienza dei migranti in un condominio cittadino di via Asiago.

L'irruzione in Consiglio comunale
L'irruzione di CasaPound in Consiglio comunale

“«Siamo stati costretti – si è quasi giustificato qualcuno – a rivolgerci a Casa Pound per farvi capire quanto siete distanti dalla gente. Qualcuno almeno ci ha difeso». L'incursione, ha chiosato, è il frutto di oltre un anno di mancate risposte. «Questa per noi – hanno promesso gli esponenti di destra prima di abbandonare l'aula – diventerà una battaglia epocale. Il sindaco di Monza non difende i cittadini italiani, ma preferisce dare la casa ai clandestini». L'accoglienza, hanno accusato, alimenta «il business dell'immigrazione che serve solo per arricchire cooperative e associazioni» e hanno ricordato il legame tra alcune società e la malavita scoperto con l'inchiesta “Mafia capitale”. «Questi sarebbero da menare» ha commentato con tono più basso un manifestante di fronte al silenzio della giunta.” . Questo stralcio di cronaca del giornale il Cittadino rappresenta il nitido paradigma di una situazione molto più estesa e diffusa in diverse altre parti del nostro paese. A proposito di “Mafia Capitale” vale la pena ricordare la figura di Massimo Carminati, mente organizzativa del sistema: “… coinvolto per quarant'anni nelle più misteriose vicende di stragi, omicidi, eversione nera, servizi deviati e massoneria” come ci ricorda Lirio Abbate su l'Espresso del 23/07/2017. Non è tema di queste pagine, ma la vergognosa vicenda locale di Via Asiago, culminata nell'intervento in prima persona da parte del ministro dell'interno Minniti, evidenziando il ventre molle di una democrazia in crisi, meriterebbe una seria indagine sulla sviluppo reale della vicenda e sulle responsabilità dei soggetti coinvolti.

Umberto De Pace

GLI ARTICOLI PUBBLICATI
0 - Prologo
1 - Perché Monza?
2 - Bran.Co. e Lealtà Azione - 1
3 - Bran.Co. e Lealtà Azione - 2
4 - Forza Nuova - 1
5 - Forza Nuova - 2
6 - OrdineNuovo - 1



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  20 ottobre 2018