Josh e Cornelia, sposati da anni: una coppia matura e con l'assillo del tempo che trascorre troppo in fretta, dei treni persi e delle occasioni mancate. Otto anni volati, per lui, documentarista, in un progetto di lavoro ancora inconcluso, e per lei nel figlio che non arriva, nonostante i numerosi tentativi e il ricorso alla scienza. Quando conoscono Jamie e Darby, giovane coppia, viva e stimolante, dal gusto vintage e originale, la loro vita si riaccende di un entusiasmo insperato. Ma hanno davvero aperto la porta alla giovinezza?

Un confronto quasi generazionale, tra due coniugi quarantenni senza più complicità, spenti nell'abitudine quotidiana e la vitalità di due “ragazzini” che riscoprono il gusto per i dischi in vinile e si disinteressano della tecnologia. Spontaneità, altruismo, gioia di vivere e continua ricerca sembrano caratterizzare la vita di coppia dei due giovani. Ogni tratto della loro esistenza sembra dimostrare la splendida abilità nel cogliere l'attimo: dal matrimonio celebrato in una torre idrica dismessa, alla condivisione dell'appartamento con due gatti e una gallina.


Appassionato di film documentaristici, Jamie sembra dedicarcisi con passione e senza badare al successo. Darby si diletta a produrre gelati, che poi affida per la vendita alle capacità artistiche e manageriali del marito. Comunione di intenti e sinergia fanno dei due giovani una vera coppia, tanto da distogliere Josh e Cornelia dai “vecchi amici”, ormai troppo impegnati con la figlia appena avuta. Al documentarista dilettante, che ha rinvigorito la sua unione coniugale, Josh offre l'esperienza di anni e un valido sostegno, come segno di riconoscenza. Ma la bramosia di successo può nascondersi anche laddove si coglie a prima vista altruismo e generosità.
Jamie si rivela un giovane ambizioso che, pur di affermarsi, non rinuncia a servirsi di ogni mezzo. Costruisce la sua vita e la carriera su fatti mai accaduti, fino a distorcere la realtà e a piegarla a suo vantaggio: ma sono menzogne queste, oppure espedienti comunque concessi pur di giungere al risultato prefissatosi? Proprio quando si improvvisa un abile Sherlock Holmes ed è sul punto di smascherare la fraudolenta costruzione di Jamie, Josh si scontra con la voce autorevole del proprio suocero, documentarista di chiara fama, suo maestro in principio della carriera.


Ciò che gli appariva una grave colpa si dimostra in realtà un particolare irrilevante: nel film documentaristico importa solo il risultato e non la modalità attraverso cui pervenirvi, conta solo la distanza e non lo spazio percorso.
Le certezze morali e professionali di Josh vengono duramente colpite, una vittoria certa veste i panni di una sconfitta nella relazione con il suocero, sempre più animata da divergenze e dissapori. Incredulità ed incomprensione si impossessano di uno spirito contraddistinto da una grande purezza che sconfina nell'ingenuità.
Una pellicola, quella del regista statunitense, che nei frequenti colpi di scena mostra tutto il contrasto tra apparenza e realtà, tra naturale ed artificiale. Una trama avvincente, che vuole interrogare sui concetti di verità e relativismo, demolendo i luoghi comuni e gli stereotipi. L'ovvio diviene opinabile e la realtà manifesta tutta la sua complessità, se esaminata un po' più a fondo. La gioventù si rivela un percorso, un cammino da intraprendere, forse, in età adulta. Una nuova fase della vita, tutt'altro che spensierata, una prova da affrontare con responsabilità e coraggio, che può giungere in qualsiasi momento, come anticipa, a preludio del film, la citazione da “Il costruttore Solness” di Henrik Ibsen: “La giovinezza mi sta assediando ed in qualsiasi momento può fare irruzione in casa mia”.

Anna Marini

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  8 novembre 2015