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La verità sta in cielo


Roberto Faenza
regia: Roberto Faenza 
Interpreti: Riccardo Scamarcio (Enrico “Renatino” De Pedis), Maya Sansa (Maria), Greta Scarano (Sabrina Minardi)
Durata: 94 minuti - Italia - 2016
Anna Marini



Il caso Emanuela Orlandi, il mistero relativo alla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana, a ritorno dalla lezione di flauto, il 22 giugno 1983, è per la legge una pratica chiusa. Un grande punto interrogativo resta aperto su un terribile fatto di cronaca nera, che trentatré anni fa ha lasciato per lungo tempo l'opinione pubblica nello sconcerto.

La verità sta in cielo, il film di Roberto Faenza uscito nelle sale il 6 ottobre, porta la vicenda sul grande schermo, in una preziosa pellicola, vicina più al documentario che al genere drammatico. Un'ora e mezza per ricostruire fedelmente gli intrecci che vedono coinvolti il Vaticano, la malavita e i servizi segreti: eventi del passato che sono tornati in auge lo scorso anno, in seguito all'inchiesta Mafia Capitale.

La pellicola è ambientata nel 2015, quando Maria (Maya Sansa), giornalista che da tempo vive a Londra, viene inviata in Italia per indagare sul caso dal direttore di una televisione inglese. Le vicende legate alla sparizione emergono fino a comporre il puzzle di una rete criminale, che ha tra i suoi aderenti anche alti prelati ed esponenti del mondo politico. I fatti vengono ricostruiti grazie alle confessioni di Sabrina Minardi, amante e complice ingenua di Enrico “Renatino” De Pedis, ai tempi capo della Banda dei Testaccini. La donna, oggi vittima della droga, si apre anche per necessità terapeutiche ad una giornalista della RAI, determinata a gettare luce sul mistero che avvolge molti degli accadimenti.


Il caso Orlandi è da sempre legato al nome della celebre organizzazione criminale ritenuta responsabile del sequestro della giovane, la Banda della Magliana. Ma in realtà un'altra gang eseguì materialmente il rapimento, una associazione della quale non emerse mai il nome, perché legato a personalità di spicco della politica e delle gerarchie ecclesiastiche: la Banda dei Testaccini. In un notevole incontro di diversi piani narrativi e in un susseguirsi di dialoghi, una vicenda molto complessa viene ricostruita ed indagata dalla visione documentata del regista. Quella proposta al grande schermo è una pellicola dal contenuto scomodo, che non fa sconti a nessuno ed offre al pubblico una versione non edulcorata di fatti gravissimi, frutto di interessi comuni tra alti prelati ed esponenti della criminalità.


Una trama avvincente, che trascina lo spettatore in un intreccio denso di interrogativi e di amare constatazioni. Che relazione intercorre tra la politica dello IOR governata da Paul Marcinkus, l'omicidio-suicidio del banchiere Roberto Calvi, Flavio Carboni e Renatino De Pedis? Quale nesso tra la morte sospetta di Papa Luciani, l'elezione di Giovanni Paolo II e la caduta del comunismo in Polonia? Con quali capitali sono state finanziate organizzazioni politico-religiose che hanno permesso il crollo del comunismo in Europa? Il rapimento di Emanuela Orlandi getta una grande e vergognosa ombra sulla reputazione del Vaticano e nel 1983 la misteriosa sparizione della giovane rappresenta uno degli avvertimenti con cui pericolosi creditori chiedono alla Chiesa cattolica di saldare il debito di una somma da capogiro, che servirà anche a favorire la caduta dei governi comunisti nell'Europa dell'Est.

Verità da sempre celate emergono e si intravedono nella splendida fotografia di Maurizio Calvesi, che regala suggestive vedute di Roma ed immortala l'imponenza del “cupolone” alla luce del sole, come nell'incantevole magia della sera. Un bravissimo Riccardo Scamarcio veste i panni del disinvolto Renatino De Pedis, Maya Sansa si cala in quelli della giornalista londinese e Valentina Lodovini interpreta la tenace giornalista RAI. Ma non risparmia, Faenza, allo spettatore, un finale amaro. Niente lieto fine per la Verità, sepolta in un archivio gelosamente custodito tra le mura vaticane e tuttora inaccessibile. Informazioni utili per la soluzione del terribile caso, che invece si è preferito chiudere, come irrisolto, sono contenute in quel faldone: in quelle pagine, al centro di un terribile quanto incredibile compromesso tra il Vaticano e la magistratura.


Nelle ultime scene del film, tra il metaforico e inconsapevolmente ironico candore delle statue vaticane, e sotto il monumento della vittoria alata, la stretta di mano tra un alto prelato e un magistrato italiano sancisce un accordo dal sapore quasi luciferino. Il Vaticano avrebbe concesso l'apertura dell'archivio in cambio di un'operazione, a dir poco imbarazzante, che, se attuata dalle gerarchie ecclesiastiche, avrebbe attirato un enorme scandalo sulla Chiesa cattolica: la rimozione della salma di De Pedis dalla Basilica di Sant'Apollinare, dove le spoglie del boss riposano, sotto un altare, accanto a quelle dei santi. Dai titoli di coda si apprende che i resti di De Pedis vengono allontanati nel 2012, ma l'archivio non è mai stato messo a disposizione della magistratura. Dal 2015 quello di Emanuela Orlandi è un caso chiuso.

Anna Marini

il trailer italiano
clic...   la locandina del film

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  27 ottobre 2016