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Viva la libertà

Roberto Andò

regia: Roberto Andò
Interpreti: Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon e Anna Bonaiuto.
Durata: 137 minuti - Italia - 2013
Umberto De Pace

Enrico Oliveri è uomo di sinistra e segretario del principale partito dell'opposizione. Contestato durante un congresso e sconfitto da un recente sondaggio, decide di concedersi una pausa e di lasciarsi alle spalle moglie, casa, paese e partito. 'Esule' a Parigi, dove lo accoglie Danielle, amante di un'estate a Cannes e segretaria di edizione nel cinema, Enrico è paralizzato e confuso sulla vita condotta e quella ancora da condurre. Nel mentre a Roma Andrea Bottini, fedele collaboratore, prova a riparare al danno riempiendo il vuoto con un 'pieno' singolare. Enrico ha un fratello gemello appena dimesso da una clinica psichiatrica che potrebbe arginare temporaneamente l'eclissamento del segretario. Bottini propone a Giovanni Ernani, professore di filosofia affetto da una depressione bipolare, di sostituirsi al fratello sul palcoscenico della politica. Giovanni non si fa certo pregare e divertito indossa gli scomodi panni del fratello, sorprendendo molto presto giornalisti, opinione pubblica e membri del partito. A colpi di poesia e di buona coscienza, Giovanni risale la scala del gradimento e incoraggia gli italiani a ricominciare brechtianamente da se stessi. In Francia intanto Enrico ritorna a frequentarsi intimamente, recuperando il suo senso e il senso delle cose. All'approssimarsi dell'alba Enrico e Giovanni muoveranno i loro passi nella stessa direzione, figure di spalle che se ne vanno nella pioggia verso un domani migliore.(da www.mymovies.it)

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Stupendo, esilarante, commovente, ma soprattutto geniale. Si, solo un genio, una persona speciale, poteva ideare un'opera così fantastica e al contempo reale; una fotografia impietosa e al contempo umana da fare tenerezza, con al centro l'autismo di una classe politica staccatasi, da troppi anni oramai, dalla realtà che la circonda. Non una classe politica qualunque, indefinita, ma di uno specifico schieramento, il Centrosinistra, anche se in realtà nei pochi accenni fatti nel film, la parola usata è Sinistra. Suppongo non sia un caso. Una parola, Sinistra, che stride con il panorama aziendale che fa da sfondo al film; una parola che raccoglie forse in modo un po' troppo compresso l'insieme delle responsabilità di un'intera epoca, ma che enfatizza bene il contrasto tra quella che fu un'idea di cambiamento della società e lo svuotamento e smarrimento che ne è stato di quell'idea.

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La magistrale, duplice interpretazione del grande attore Toni Servillo, affiancata dalle ottime interpretazioni di Valerio Mastrandrea e Valeria Bruni Tedeschi, le musiche di Marco Betta, intercalate dalle armonie schubertiane e dalla sinfonia verdiana de “La forza del destino”, la mimica dei volti in primo piano, i lunghi silenzi e i dialoghi stringenti, fanno del film quello che a mio avviso è un capolavoro.
Roberto Andò cogliendo il sentimento del suo tempo, ha saputo tradurlo dapprima in un romanzo (Il trono vuoto edizioni Bompiani) e quindi in un film. Le date sono importanti: il libro esce nel 2012, il film nel 2013. Lo scrittore-regista sviluppa quindi i suoi lavori nel corso di quello che doveva essere un cambio epocale per tutta la politica, risoltosi miseramente in una disfatta annunciata. Il film – il romanzo non l'ho letto – è l'annuncio/testimonianza di quanto si sapeva ed è poi accaduto.
In fondo la politica e il cinema non sono poi così distanti. Sono due mondi in cui il bluff e il genio esistono. Non è sempre facile distinguerli”. Così recita uno dei protagonisti del film, e il regista nel contrapporre la grigia realtà alla metafora della follia riesce a renderlo evidente.

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Viva la libertà”, anche nel titolo Andò riesce a condensare l'essenza di un film che una volta visto ti lascia dentro – a dispetto di quanto la maggioranza di noi percepisce oramai la “politica” – un grande senso di libertà, di speranza, addirittura di gioia. Sono le stesse sensazioni che ho provato nel leggere il libro di Ermano Olmi (Lettera una Chiesa che ha dimenticato Gesù www.http://arengario.net/libr/libr115.html) alla fine del quale mi chiedevo se mai qualcuno avesse avuto un domani la capacità di scrivere una lettera altrettanto bella alla Sinistra del nostro paese. Oggi so che quella lettera è stata scritta e io, insieme a tanti altri, ho avuto il piacere di leggerla. Non so se questo fosse l'intento del regista, so solo che è il sentimento rimastomi all'uscita dalla sala cinematografica ieri sera.
Grazie Roberto Andò e Viva la libertà.

Umberto De Pace

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  8 giugno 2012