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Gli ecomostri del Vialone
Inquadramento storico, analisi del progetto e proposte
Sofia Rivolta - Bianca Dragota - Francesco Villa
classe IV^H - liceo artistico Nanni Valentini di Monza

 foto Umberto Isman

La classe IV^H del liceo artistico Nanni Valentini di Monza, nel corso dell'anno scolastico 2020/2021, nel panorama dei progetti di PCTO (alternanza scuola-lavoro), ha strutturato una collaborazione con la rivista giornalistica Arengario.net, al fine di creare ricerche aventi come soggetto edifici storici siti nel territorio monzese. Attraverso queste ricerche ci si è proposti di raccontare lo stato di conservazione, la funzione e le possibili prospettive di ristrutturazione degli edifici scelti a campione. L'obiettivo primo di questo progetto è quello di produrre delle analisi favorenti l'interazione dei linguaggi disciplinari: storico, letterario e architettonico, per cominciare ad osservare la realtà nella sua profonda complessità.

FRAMMENTI STORICI

L'ex Feltrificio Scotti è un'area dismessa, ma frequentata da persone che la usano come riparo per la sopravvivenza e in assenza di condizioni igieniche accettabili. Si trova a Monza, a poche centinaia di metri di distanza dalla Villa Reale, in viale Cesare Battisti.

Nella seconda metà dell'800, quest'area era priva di edificazioni di rilevante importanza ed era destinata principalmente alla coltivazione del gelso. Agli inizi del '900 furono realizzati i
primi insediamenti di tipo industriale che determinarono la trasformazione di tante botteghe artigianali in fabbriche, cui seguì l'aumento della richiesta di manodopera, facendo affluire lavoratori dalle campagne e dai paesi circostanti.

Nel 1919 Enrico Scotti fonda il Feltrificio situandolo nella sua collocazione attuale. Negli anni '60 il feltrificio occupava un'area estesa su di una superficie di circa 15.000 mq.
L'azienda fu costruita con l'avvento della rivoluzione industriale e da quel momento Monza venne definita la “capitale del cappello”, la cui incredibile realtà industriale era dedita a soddisfare le esigenze di un crescente consumo di massa.
A causa delle due guerre mondiali si ebbe una forte crisi del settore dei cappellifici, che portò mano a mano alla chiusura delle fabbriche. La ciminiera che fa parte del Feltrificio Scotti è uno dei patrimoni della storia di Monza ed è l'unica sopravvissuta.

Negli anni '60 del 900' l'attività industriale del Feltrificio cessò e negli anni '70 la famiglia Scotti vendette il terreno al Senatore Ubaldo De Ponti, che inglobò progressivamente le varie parti che compongono l'area, facendole confluire all'interno di una fondazione.
Ad oggi la zona è oggetto di rivisitazioni strutturali, confluite recentemente in un ampio progetto di riqualificazione privata dell'area, la quale subirebbe un forte ridimensionamento della morfologia esistente.
Il progetto in essere, concepito come variante della precedente architettura, consiste in un'ampia area privata improntata su uno stile moderno e all'apparenza piuttosto invadente, che andrebbe ad eliminare gran parte della valenza storica del sito.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Per comprendere la situazione attuale dell'ex Area Scotti bisogna ricostruire l'andamento di alcuni eventi recenti. Nel 2006-2007, dopo numerosi passaggi di proprietà che hanno interessato diverse società, l'area viene incorporata nella Fondazione de Ponti, fondata per nobili motivi, e cioè la formazione parauniversitaria. Nel 2012-2013 vengono redatte le prime ipotesi progettuali per la realizzazione di una nuova area residenziale e poi nel 2014-2015 si arriva alla definizione finale del progetto e successivamente alla sua approvazione da parte dell'amministrazione comunale. Dopo l'approvazione c'è stata una ricerca di un nuovo operatore finanziario e questa situazione ha portato la proprietà a proporre una prima variante, che però non vedrà mai la luce, e successivamente, dopo l'abbandono del finanziatore, si arriva alla situazione che prelude quella attuale. Nel 2019 inizia l'iter della nuova proposta progettuale e poi nel giugno 2020 viene presentata la variante shock degli ecomostri alti 10 piani, pubblicata anch'essa sul sito del comune di Monza.

IL COMITATO RESISTENTE

Ad opporsi perentoriamente alla variante di progetto proposta da B&B studio è il Comitato Residenti dell'ex area Scotti. Questo comitato di recente fondazione ha iniziato la sua battaglia, fino ad arrivare a novembre 2020, quando la proposta è stata rivista ed è stata presentata una nuova variante costituita da edifici di 8 piani. Con la pubblicazione del nuovo rapporto preliminare di novembre, è ripartito il conto alla rovescia per la presentazione delle osservazioni, che si è poi concluso il 12 gennaio con la conferenza di VAS (Verifica Ambientale Strategica). Durante la conferenza i professionisti incaricati dalla proprietà hanno esposto il contenuto del progetto alla direzione dell'ufficio tecnico del comune di Monza, che tenendo conto di tutte le osservazioni ha dovuto decidere entro il 12 marzo se questo progetto dovesse essere o meno nuovamente assoggettato a VAS. I tecnici incaricati dal Comune per prendere tale decisione, hanno dovuto valutare le differenze tra progetto approvato e progetto in variante.

 foto Antonella Gaddi

Tra gli obiettivi principali del Comitato c'è il desiderio di portare a conoscenza dell'opinione pubblica la situazione attuale e le motivazioni per cui si crede sia necessario un approccio molto più conservativo e rispettoso di quelle tracce del passato architettonico presente nell'area, considerate patrimonio storico comune. Il comitato dei residenti vorrebbe che, a fronte dello sviluppo di una nuova area residenziale, fossero rispettati dei semplici presupposti fondamentali: il mantenimento di un'area destinata alle attività pubbliche, la conservazione della ciminiera, quale iconografia simbolica del passato industriale monzese, e l'accortezza di non sviluppare le nuove architetture residenziali creando dei mini grattacieli.

La ciminiera, ormai diventata simbolo del Comitato, presenta criticità evidenti, emerse dalle valutazioni e dalle perizie eseguite per conto del personale comunale competente, riguardanti la stabilità strutturale, il livello di rischio di incendio e lo stato di igiene di ciò che è considerabile a tutti gli effetti un reperto storico. Il comitato, per conservarla, ha portato a testimonianza il progetto di riqualificazione della ciminiera del sito Unesco di Crespi D'Adda, che presenta diverse somiglianze con la ciminiera dell'ex area Scotti, rendendo plausibile la possibilità di seguire lo stesso approccio progettuale per recuperarla.

IL PROGETTO INIZIALE E LA VARIANTE DI B&B STUDIO

Ma come sono davvero strutturati questi tanto discussi e criticati “casermoni” di Via Cesare Battisti? In questa sezione si farà il punto sui due progetti che hanno interessato l'area dell'ex feltrificio, analizzandone i pregi e i difetti.

Cominciando dal contesto urbano, via Cesare Battisti è collocata in una zona di Monza particolarmente frequentata, poiché ospita uno degli ingressi al parco di Monza e anche una delle sue attrazioni principali: la Villa Reale asburgica.


Il vialone alberato è ricco di decorazioni vegetali e numerosi edifici risalenti ai secoli scorsi; molti di essi aiutano a migliorare lo scenario cittadino, al contrario alcuni sono in stato di decadenza e in attesa di una riqualificazione.

Una delle zone più critiche dal punto di vista strutturale è, come già sottolineato in precedenza, la zona che identifica l'incrocio tra Viale C. Battisti e Via G. Donizetti, un'area che da più di un anno è interessata da un'operazione generale di riqualifica.

Ad occuparsi della variante di progetto attualmente in discussione, dopo un'ipotesi originale approvata dal Comune di Monza, è il B&B studio di Milano, sotto la guida dell'architetto Andrea Brugnara che ha lo scopo di migliorare e adattare alle norme vigenti sull'ecologia e l'eco architettura le nuove costruzioni residenziali che dovrebbero insediarsi nell'ex area Scotti.

 Rendering del primo progetto - cliccare per ingrandire

Il progetto originale presentava la conservazione della ciminiera e l'organizzazione degli spazi abitativi in due corpi condominiali principali, i quali sarebbero dovuti essere contornati da edifici minori per usi terziari, parcheggi nella zona frontale ed edifici pubblici (es. auditorium e teatro) sul lato Est.
I punti di forza del progetto consistevano nella conservazione della ciminiera, nello sviluppo di un'area residenziale coesa esteticamente col paesaggio urbanistico e nella costruzione di edifici pubblici per aumentare la funzione aggregativa dell'area.
Tuttavia il progetto originale fu sostituito da una variante proposta dallo studio sopra citato, la quale fu pubblicata nel marzo 2020 sul sito del Comune di Monza.

 Rendering della nuova variante in fase di approvazione - cliccare per ingrandire

L'iter progettuale della variante di progetto (consultabile qui) ideata dagli architetti dei B&B studio, segue una migliore analisi della viabilità in una zona che costituisce uno dei centri nevralgici della città, rielabora il sistema di green architecture alla base degli edifici e studia l'elaborazione di un' area interamente ecologica dotata di ben sei corpi edificati di differenti altezze, tre più massicci e importanti, mentre altri tre strutturalmente più piccoli.
Il progetto vanta una grande attenzione per le aree verdi e la loro modernità, similmente alla resa estetica dei condomini, purtroppo però, come succede spesso nelle varianti di progetto, presenta un grosso punto debole, già ampiamente discusso e criticato fin dalla sua pubblicazione, ovvero la sua inadeguatezza rispetto al tessuto urbano di quel quartiere.

Gli edifici principali supererebbero i 26 m di altezza complessiva con ben 8 piani abitabili, ciascuno occupante una superficie maggiore di 250 mq. Si tratta di edifici estremamente avanzati e dettagliati, tuttavia inadatti allo stile e alle altezze medie dei corpi strutturali della zona.
Un altro problema consisterebbe invece nell'inadattabilità al progetto della rinomata ciminiera, che andrebbe tolta per fare spazio alle nuove costruzioni.

Come si può vedere la variante è completamente diversa dal progetto iniziale e, in virtù del considerevole impatto strutturale degli edifici, la VAS è necessaria

L'INCONTRO CON L'ARCHITETTO ANTONELLA GADDI

Una parte integrante di questo progetto di ricerca ha riguardato anche l'incontro con la coordinatrice del comitato monzese per i residenti dell'ex area Scotti, l'architetto Antonella Gaddi, la quale ha esposto una serie di criticità insite nella variante, consigliando caldamente il ritorno al progetto iniziale.
Le problematiche poste in questione (oltre a quelle precedentemente citate) riguarderebbero le aree pubbliche presenti e utilizzabili previste dal primo progetto, diventate verde privato residenziale con la variante; le fondamenta eccessivamente invasive per la morfologia delle falde sottostanti, le quali, se compromesse, potrebbero causare un dissesto idrogeologico considerevole, aumentando il fenomeno degli “occhi pollini” nel sottosuolo.
Infine uno degli interrogativi principali che in un certo senso raggruppa tutti i precedenti è quello che riguarda la VAS, richiesta dal comitato, dalla soprintendenza, dalla provincia di Monza e Brianza, ma rifiutata e ritenuta non indispensabile dai progettisti.
Tale decisione deriva dalla posizione strategicamente esterna di un paio di metri all'area protetta della Villa Reale, che rendrebbe non obbligatoria tale verifica, ma comunque ragionevole da eseguire.
La Verifica Ambientale Strategica metterebbe in risalto molte delle criticità che il comitato dei residenti ritiene siano presenti nella variante di progetto. Ad oggi non vi sono ancora nuove informazioni su una data precisa per la concessione della verifica ambientale, tuttavia si spera in una decisione definitiva verso la fine dell'anno.

Nel frattempo tutto tace all'opinione pubblica, ma si continua a sperare e combattere per ottenere una riqualifica più improntata sulla disponibilità pubblica e sulla socialità cittadina.

Sofia Rivolta - Inquadramento storico
Bianca Dragota - Situazione attuale e vicende del Comitato Residenti
Francesco Villa - Analisi tecnica e controversie progettuali


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  5 giugno 2021