prima pagina pagina precedente


La Stazione di Monza
Stato di conservazione, la funzione e le possibili prospettive di ristrutturazione
Elisa Guarnaroli - Mathias Maurino - Francesca Ricci
classe IV^H - liceo artistico Nanni Valentini di Monza


La classe IV^H del liceo artistico Nanni Valentini di Monza, nel corso dell'anno scolastico 2020/2021, nel panorama dei progetti di PCTO (alternanza scuola-lavoro), ha strutturato una collaborazione con la rivista giornalistica Arengario.net, al fine di creare ricerche aventi come soggetto edifici storici siti nel territorio monzese. Attraverso queste ricerche ci si è proposti di raccontare lo stato di conservazione, la funzione e le possibili prospettive di ristrutturazione degli edifici scelti a campione. L'obiettivo primo di questo progetto è quello di produrre delle analisi favorenti l'interazione dei linguaggi disciplinari: storico, letterario e architettonico, per cominciare ad osservare la realtà nella sua profonda complessità.

PANORAMICA

La stazione ferroviaria di Monza, situata nel centro della città e luogo di passaggio per centinaia di pendolari e turisti, pur ristrutturata nel tempo presenta, ad oggi, alcune criticità, sia logistiche, legate ai ritardi delle corse, anche se non direttamente imputabili agli operatori monzesi, sia strutturali.
Grazie allo stanziamento di fondi da parte del comune nel 2018 sono stati apportati alcuni rinnovamenti alla sola sezione della stazione interessata allo snodo viario degli autobus.
Le lamentele principali avanzate dagli avventori della stazione, raccolte attraverso sondaggi e piccole interviste, interessano la scarsa pulizia e l'assenza di forze dell'ordine all'interno della struttura.

UN PO' DI STORIA

La stazione di Monza fu inaugurata nel 1840. Inizialmente era il capolinea della linea Milano-Monza, la prima tratta ferroviaria realizzata in Lombardia e la seconda in Italia, preceduta dalla linea Napoli-Portici, situata nell'allora Regno delle Due Sicilie.
L'edificio fu realizzato inizialmente in stile neoclassico dall'ingegnere milanese Giulio Sarti e fu inaugurato il 17 agosto 1840. La struttura era caratterizzata dalla presenza di un unico piano con un pronao centrale sormontato da un frontone triangolare e da una grande sala a volta sostenuta da colonne corinzie.


Il nuovo edificio fu appaltato nel 1879 e fu realizzato in stile eclettico fra il 1882 e il 1884.
La nuova struttura è realizzata da un corpo centrale avanzato, composta di due piani e sovrastato da un grande orologio. La struttura presenta due ali laterali, a un solo piano, che terminano anch'esse con due corpi aggettanti. I binari erano coperti da una tettoia lunga 103 metri, sorretta da pilastri in ghisa, che fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale.


Nell'area interna è collocata la Saletta Reale, ancora visitabile, progettata dagli architetti Luigi Tarantola e Achille Majnoni d'Intignano.
Alla stazione di Monza si può accedere, sia tramite sottopassaggio, sia da piazza Stazione che da piazza Castello.

PROBLEMATICHE

Treni e corse.
I maggiori disagi, raccolti attraverso interviste e commenti dei pendolari, risiedono nei processi viari e sono causati da frequenti ritardi e cancellazioni delle corse, lo stato antigienico delle carrozze e l'insufficiente salvaguardia della sicurezza da parte di personale addetto.
Non è per nulla raro arrivare in stazione e leggere sul tabellone il ritardo del proprio treno spesso segnato di soli 5 minuti, che si rivelano poi molti di più. Capita frequentemente anche che il treno si fermi durante il tragitto per guasti o persone non autorizzate presenti sui binari. Questo incide molto sulla percezione che i viaggiatori hanno della qualità degli spostamenti, poiché spesso sono costretti ad una permanenza prolungata a bordo delle vetture o nelle stazioni.
Un'ulteriore criticità è data dall'incuria della manutenzione dei tabelloni cartacei che, come ritrae l'immagine sottostante, accade siano sgualciti e illeggibili.


Stazione
Architettonicamente la struttura della stazione non è delle migliori, a partire dagli ingressi laterali molto piccoli e spesso difficilmente raggiungibili a causa dei parcheggi. Un altro problema è la presenza di un pilastro al centro del corridoio principale di passaggio, il quale stringe considerevolmente lo spazio. Altresì andrebbe menzionata l'apertura della porta dell'edicola affacciantesi direttamente sulle obliteratrici, posizionate in un piccolo angolo poco visibile.

Sottopassi


Riguardo ai sottopassi, la questione si divide in base alla funzione degli stessi.
Quello esterno alla stazione che attraversa corso Milano e che dovrebbe permettere di raggiungere la stazione senza attraversare con il semaforo è chiuso da anni in quanto, presentava complicazioni derivanti dallo stato degradante del luogo: maleodorante, sporco, fungeva da ritrovo per attività poco consone o illegali, come lo spaccio di droga o altri piccoli crimini.
Per quello adibito al raggiungimento dei binari, i problemi riguardano il percorso spigoloso, pieno di punti ciechi, spesso causa di scontri tra le persone.


Commenti pubblici
Le varie questioni sopra citate sono state poste ad alcuni pendolari frequentanti abitualmente, la stazione di Monza e nelle dichiarazioni rilasciate possiamo ritrovare alcune problematiche comuni:

Donna 30 anni
“Stazione sporca e pericolosa perché mal sorvegliata. Distributori dei biglietti quasi sempre non funzionanti e tabaccheria gestita da personale poco professionale. Se possibile evitare il transito dalla stazione”

Uomo 36 anni
“Stazione piccola e carina di per sé, purtroppo mal frequentata. Spesso si incontrano individui occupati in attività illegali, o che chiedono l'elemosina in modo insistente. Le forze dell'ordine sono praticamente inesistenti. Vi è sporcizia ovunque, un degrado totale, treni in ritardo dalla mattina alla sera con corse cancellate che vengono segnalate in ritardo...un caos totale.
Sono un pendolare esasperato!”

Donna 23 anni
“La stazione di Monza è piccola ma carina, peccato per la poca pulizia. Tutto ciò non perché non venga pulita, ma per la mancanza di civiltà delle persone!
Le forze dell'ordine sono praticamente assenti in stazione.
Io sono costretta a transitare perché pendolare, ma si potrebbe fare di più per la sicurezza in stazione. Le macchine delle forze dell'ordine sono tutte appostate nei giardinetti ad essa adiacenti, ma stentano a entrare per controllare.”

Uomo 32 anni
“La stazione risulta non curata, come i bisogni posti all'interno di essa, sporca e mal frequentata, si fa riconoscere come una stazione pessima; i giardini anch'essi non sono curati e a volte risultano maltrattati a causa dei malviventi intorno. Il bar è sporco e i dipendenti sono poco professionali, alla sera non si può passare per di lì perché si ha paura. È un peccato, perché è una struttura che avrebbe un grande potenziale.”

INTERVENTO DEL SOCIOLOGO ALESSANDO GEROSA

Al fine di avere uno sguardo più ampio e completo sulla questione, il sociologo ricercatore dell'università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Alessandro Gerosa (ex consigliere comunale di Monza), si è prestato ad un colloquio per discutere delle problematiche che interessano la stazione anche da un punto di vista strategico-funzionale.
I punti salienti del suo intervento hanno interessato la sicurezza, i problemi di funzionalità e le proposte di riqualificazione.

Sicurezza
L'immagine negativa della stazione è amplificata dalla sua posizione geografica che, essendo dislocata nelle immediate vicinanze del centro storico, aumenta il livello di attenzione dell'opinione pubblica cittadina.
I punti critici dal punto di vista della sicurezza sono da ritrovare nella suddivisione degli spazi e dei ruoli competenti delle varie giurisdizioni, basti pensare alla polizia ferroviaria e a quella locale, le quali spesso non sono coordinate tra di loro, lasciando scoperti dalla protezione molti luoghi della zona.
Questa mancanza di organizzazione dipende anche dal fatto che la stazione di Monza non è di proprietà del comune, ma delle Ferrovie italiane.

Funzionalità
Un altro elemento chiave su cui il sociologo Gerosa ha posto l'attenzione riguarda gli scarsi collegamenti alla stazione: la mancanza di una zona per i taxi, i parcheggi minuscoli e la quasi totale assenza di piste ciclabili.

Proposte di riqualificazione
Allo scopo di rendere la stazione un luogo più adeguato al proprio ruolo, Gerosa ha ipotizzato alcune soluzioni per allestire gli spazi interni, introducendo degli spazi commerciali.
Essi andrebbero a creare posti di lavoro e aumenterebbero il flusso di persone in entrata nell'area; un altro punto di interesse consiste nel rivalutare l'utilizzo del secondo piano, il cui accesso ad oggi è completamente interdetto al pubblico; infine si è pensato all'importanza della saletta reale, uno spazio dal grande valore artistico, che, ad esempio, potrebbe divenire la sede di mostre temporanee e permanenti.
All'esterno sarebbe opportuno valorizzare la piazza, tutt'ora senza nome e la piccola oasi naturale del Lambro, situata in Piazza Castello, aree entrambe fortemente penalizzate dalla mancanza di un collegamento con la nuova pista ciclabile della zona Villoresi, la cui introduzione porrebbe una svolta positiva ai collegamenti.

CONCLUSIONI

Dopo aver analizzato le diverse controversie esistenti nel sito, sarebbe interessante pensare di potere intervenire per migliorare le funzionalità dell'area incentivando la creazione di un presidio delle forze dell'ordine, la fondazione di un ente per l'aiuto e recupero dei tossicodipendenti ed eventi per la valorizzazione culturale e artistica, con l'aiuto dell'associazione Amici dei musei, al fine di creare una sinergia virtuosa tra le aree interne ed esterne della stazione, realizzando spazi di aggregazione sociale utili a pensare quell'area come un punto di contatto permanente e non come una mera area di smistamento.

Elisa Guarnaroli
Mathias Maurino
Francesca Ricci



EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  5 giugno 2021