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Indignez-vous !
Arrivato in Italia il libro-evento di Stéphane Hessel
Umberto De Pace

Stéfan Hessel

La domanda che persiste nella mia mente da quando ho letto “Indignez-vous!” di Stéphane Hessel è sempre la stessa: ma come può aver suscitato un così grande interesse un “libretto” che di primo acchito potrebbe sembrare persino banale?
Più che un libro, un manifesto – una trentina di piccole pagine – in cui Hessel lancia il suo messaggio, all'alba dei suoi novantatre anni, ai giovani di oggi: “ … guardatevi attorno, e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione, il trattamento riservato agli immigrati, ai sans papiers, ai rom. Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere un'azione civile risoluta. Cercate e troverete!”. Parole scritte da una persona che per tutta la vita non ha mai mancato di guardarsi attorno: nella Francia occupata dai nazisti, quando scelse la lotta partigiana per la liberazione del suo paese; dopo la liberazione quando decise che : “ L'interesse generale deve prevalere sull'interesse particolare, l'equa distribuzione delle ricchezze prodotte dal mondo del lavoro deve prevalere sul potere del denaro”; nel corso della stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 a cui partecipò alle Nazioni Unite e nei suoi impegni successivi.
La preoccupazione che spinge Hessel a lanciare questo suo appello sta nel vedere che “… il complesso dei fondamenti delle conquiste sociali della Resistenza… “ viene oggi messa in discussione, ed è per questo che dice ai giovani “… ora tocca a voi, indignatevi!… Il motore della Resistenza era l'indignazione”. Pur riconoscendo che oggi il mondo sia più complesso di quello dei tempi della sua gioventù – “… voi non avete le ragioni evidenti che avevamo per decidere di agire…” – invita i giovani a non cadere nell'indifferenza. L'immenso divario che oggi separa i molto poveri dai molto ricchi, i diritti dell'uomo, lo stato del pianeta, sono temi che non possono lasciare indifferenti. Ma per Hessel, nato nel 1917 in una famiglia ebraica, la sua “… principale indignazione, oggi, concerne la Palestina, la striscia di Gaza, la Cisgiordania.” Invita però a sperare e non esa-sperare: “L'esasperazione è il rifiuto della speranza” – la strada da percorrere è quella della non-violenza, della conciliazione fra le diverse culture. Pur riconoscendo: “… che dal 1948 a oggi abbiamo compiuto importanti progressi” non può fare a meno di sottolineare come “I primi dieci anni del XXI secolo, tuttavia, hanno rappresentato un periodo di arretramento… ” e conclude invocando “… una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass-media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l'amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti”.
Seicentocinquantamila copie, più di dieci edizioni in pochi mesi in Francia; “Riceviamo chiamate da tutto il mondo” – ha dichiarato Jean-Pierre Barou della casa editrice Indigène Editions, che ha pubblicato per prima il volume; argomento di critiche e dibattiti sui mass-media francesi ma non solo; in questi giorni brandito quale simbolo delle proteste di piazza dai giovani spagnoli e non è mancato il suo richiamo nelle piazze della primavera araba di questi ultimi mesi, domani… chissà? Come può aver suscitato tutto ciò un “libretto” del genere?
La risposta molto probabilmente sta proprio in quelle semplici parole che, rischiando di essere banali, ci ricordano che è dalle cose semplici che occorre ripartire per riprendere in mano il nostro presente e da qui iniziare a costruire un futuro migliore, senza scordarci di ciò che è stato il passato. Semplici parole che in fondo parlano ancora una volta di libertà, fratellanza, uguaglianza; semplici parole che ci ricordano che sono gli strumenti della partecipazione, condivisione, non violenza che ci possono permettere di unire non solo le nostre forze e intelligenze, ma sopratutto le speranze, i sogni, i desideri, al fine di renderli concreti. Semplici parole le quali ci ricordano che senza sentimenti quali l'indignazione – che certamente come sostiene un altro grande vecchio, Pietro Ingrao, da sola non basta – molto probabilmente nessun cambiamento avrebbe inizio.

Umberto De Pace


copertina
Indignatevi !
Hessel, Stéphan
edizioni ADD, 2011, 64 pagine, € 4

A Monza al LIBRACCIO
on line  www.libraccio.it


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  23 maggio 2011