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Il manifesto di Piero Bassetti
all'Urban Center di Monza
Anna Marini

Piero Bassetti

Le categorie del sistema westfaliano non sono più adatte ad interpretare una società sempre più liquida, in cui nuove forme di identità si impongono su quelle dettate dagli istituti fino ad oggi riconosciuti. Una nuova realtà di intendere le interazioni si sta diffondendo, e concetti come Stato o nazione perdono di significato. Un inedito assetto relazionale si dipana là dove la dimensione locale e quella internazionale si fondono, pur senza incontrarsi: è il “glocal”.

A questo livello opera il settore economico e viene lanciata la moderna sfida per una nuova identità individuale e sociale: su questo piano dovrà nascere una futura comunità, che affonda le sue radici nella tradizione risorgimentale. Perché oltre i confini dello stivale, un sentimento unisce e raggiunge chi, pur provenendo da paesi diversi, crede nei valori italiani, per origine, oppure per “filìa”.

Lancia una sfida alle nuove generazioni, Piero Bassetti, politico ed imprenditore italiano. Martedì 29 settembre Novaluna organizza un incontro con lo scrittore, che presenta il suo ultimo libro all'Urban Center di Monza. “Svegliamoci italici!” è l'esortazione con cui incita la società nascente di un popolo antico a creare un nuovo soggetto politico, partendo dal “I feel italic”.
Su sfera globale una rivoluzione sta interessando il tessuto sociale, un profondo cambiamento che ai caratteri di stanzialità e al concetto di confini, tipici degli stati moderni, va sostituendo una grande mobilità che facilita l'incontro, l'assimilazione, l'ibridazione.
Nella “glocalizzazione” il locale si distanzia dal globale, pur essendone parte essenziale. Un paradosso questo che sta portando alla crisi delle istituzioni, così come sono state intese dopo il trattato di Westfalia.
Ma il significato del termine “locale” non è da ricercare nella lingua italiana, bensì nel sostantivo latino “locus” (radura): non riducibile ad un semplice lembo di terra, esso indica un “complesso di funzioni, di servizi”. Se oggi si intessono scambi e relazioni a livello globale, è localmente che si sviluppa il concetto di appartenenza: le due dimensioni non sono antitetiche, ma possono dialogare solo attraverso le nuove modalità proposte dal “glocalismo”. L'identità si fonda non più sull'etnia, sulla lingua e sulle istituzioni, ma su base culturale e valoriale: lontana ormai dall'essere un dato acquisito una volta per tutte, è sempre più soggetta a cambiamenti. I cittadini della Repubblica italiana che vivono in Italia e quelli all'estero, gli abitanti della Repubblica di San Marino, gli svizzeri del Canton Ticino, i dalmati, gli emigrati e la loro discendenza sono avvicinati da un comune “sentire” che li induce a dialogare e ad intessere relazioni economiche. L' “italicità”, il tratto che li contraddistingue, richiede un soggetto politico, un “contenitore” entro cui confluire, così come l'italianità ha risieduto nello Stato nazionale.

La nuova comunità, al contrario degli italiani, che dovevano essere fondati, esiste già e non necessita di essere creata. Opererà al di fuori di limiti imposti da confini, in una dimensione meta territoriale, contraddistinta non più da documenti formali quali il passaporto, ma da altri codici, costituenti delle nuove “polis”. La tecnologia, in particolare la digitalizzazione, offre la possibilità di interazione attraverso quelle “agorà” virtuali che non dovranno limitarsi ad essere luoghi di incontro, ma diverranno, e talora già sono, generatori di nuove opportunità. La nuova società necessita di un territorio, capace di dialogare ed intrecciarsi con la rete del Web: l' “ItaliCity”, la piazza elettronica per la comunità italica, che affonda le sue radici nella storia risorgimentale, ma è orientata al futuro, alle aggregazioni “glocal”. E' in quest'ottica che l'autore suggerisce di interpretare il fenomeno della “fuga di cervelli” all'estero: non come perdita irreparabile di risorse e capitale sociale, ma come opportunità; uno strumento essenziale con cui fare dell' “italicità” non “un potenziale culturale, ma un soggetto politico”. Ed è proprio ai giovani che Piero Bassetti dedica le ultime pagine del saggio: “Vadano e si sentano italici ovunque nel mondo”.

Anna Marini

copertina
Svegliamoci italici!
Manifesto per un futuro glocal
Piero Bassetti
Marsilio Editori, 2015

Pagine 126, € 10,00
ISBN 978-88-317-2082-3


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  12 ottobre 2015