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Leopardi in Brianza
Tania Marinoni

Piero Bassetti
Monticello Brianza - Villa Greppi - sullo sfondo le Grigne e il Resegone
incisione di Federico e Carolina Lose, una delle numerose che illustrano il libro

La Brianza, dagli ondulati pendii e dall'imponente profilo del Resegone, così vicina a Milano, eppure dal grande centro sempre distinta, declama ora il sublime sentimento della noia leopardiana nella “mader lengua” di Renato Ornaghi. L'artista, che ha cantato in lingua locale i celebri brani di Beatles e Rollig Stones, affida al dialetto dai termini brevi e tronchi, i versi del poeta di Recanati. Una sfida, forse una follia, ma non certo dal gusto provocatorio, l'ultima opera del cantautore che donò al brianzolo la tavola degli elementi chimici e le alchimie di Giuseppe Arcimboldo. Una meditazione, dai tratti nostalgici per quella dimensione antica e familiare, per i luoghi e i profumi legati ad un territorio dalla chiara matrice agricola. Il paesaggio brianzolo, nelle morbide curve delle colline, nelle profumate ville padronali, non si discosta molto da quello marchigiano ottocentesco, e i giorni festivi, consacrati alle tradizioni locali, somigliano ai dì i festa delineati dal poeta. Le rive ombreggiate degli specchi d'acqua del lecchese avrebbero potuto sussurrare al poeta filosofo i sovrumani silenzi del suo splendido infinito, come le alture avvolte dalla nebbia avrebbero potuto ospitare il volo schivo di un passero solitario.

Un'intuizione, per ribadire ancora una volta la fede nella grandezza dell'idioma locale, è la magia di Renato Ornaghi: la rilevanza poetica del dialetto non conosce limiti e non può incontrare confini nell'espressione artistica. Così il brianzolo interpreta i versi del poeta emblema delle rime, le opere che ciascun uomo ricorda di aver mandato a memoria da fanciullo. Il dialetto lombardo diviene poesia per consegnare alla memoria delle future generazioni un microcosmo quasi ormai scomparso. La voce sommessa e calma della terra lombarda risuona maestosa in una fedele traduzione letteraria. Non vi è traccia di interpretazione nel testo di Ornaghi, né addizioni o sottrazioni si riconoscono: la lingua che racchiude nei proverbi la saggezza popolare, tramanda adesso le angosce leopardiane cantate nella sublime bellezza della natura.

La sera de 'l dì de festa

Dolza e ciara è la nott e senza vent
E calma sora i tecc e in mezz a i praa
La scend la luna, e de lontan rivela
Serena ogni montagna. O dona mia
Già el tàs ogni sentee, e da i poggieu
Scarsa la splend 'na lampeda notturna.
Tì te dormet, in quel tò façil sogn,
In quej tò stanz quiett e te prend nò
Nissuna pena, nè te seet, nè penset
A quej ferid che m'heet dervii in de 'l coeur.
...
La sera del dì di festa

Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai nè pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto
...

Da “La sera de 'l dì de festa” a “El Sabet de 'l paes” il testo propone “quìndes Cant de Giacomo Leopardi vóltaa in lengua mader”, come anticipa il sottotitolo dell'opera. I profondi e misteriosi turbamenti del poeta di Recanati riecheggiano a distanza di due secoli e con grandiosa naturalezza nel paesaggio brianzolo. Le vedute ottocentesche immortalate nella luce rosea del tramonto dai coniugi tedeschi Federico e Carolina Lose accompagnano le sonorità insubre, introdotte da Renato Mattioni, segretario generale della Camera di Commercio di Monza e Brianza, che vanta, al pari di Leopardi, le origini marchigiane. Scompare il piccolo mondo antico sviluppato attorno alla parrocchia e alla fabbrichetta, svaniscono i costumi e il sapere del mondo rurale trasmesso attraverso le generazioni. L'esperimento letterario, dedicato al "Professor Pier Franco Bertazzini", è l'opera di un artista geniale, che ama giocare con la lingua, e interpretarla non come elemento retrogrado, ma come ricchezza culturale da salvaguardare e far vivere nel territorio al quale appartiene.

Tania Marinoni


copertina
Leopardi in Brianza
quìndes Cant de Giacomo Leopardi vóltaa in lengua mader
Renato Ornaghi
Opificio Monzese delle Pietre Dure, novembre 2015
Pagine 84, € 8,00
ISBN 9788896174074

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  4 gennaio 2016