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NAZITALIA
Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista
Al Binario 7 la presentazione del libro di Paolo Berizzi
Franco Isman e Tania Marinoni


O forse non ha mai smesso di esserlo. Lo scrive Paolo Berizzi nel suo libro ed anche Arengario ne ha parlato.
Una bella presentazione di Rossana Valtorta dell'ANPI di Monza, che si è data un gran daffare per organizzare l'evento.
Al tavolo il professor Raffaele Mantegazza, docente di Scienze Umane all'Università Bicocca di Milano, il giornalista Alessando Braga di Radio popolare, che conduce la serata, e l'autore Paolo Berizzi.
Una lunga e davvero interessante esposizione della pesante situazione attuale da parte di Berizzi, stimolato dal giornalista, che ricalca quanto scritto nel libro ma con molti riferimenti anche alla situazione monzese.

Cominciamo dal secondo intervento, quello di Mantegazza, bravo come al solito, riportando un suo apologo con il quale replica alla obiezione che viene spesso fatta dai suoi studenti, e non solo da questi.
La Costituzione, all'articolo 18, sancisce il diritto dei cittadini ad associarsi liberamente; esistono partiti ed associazioni di svariati orientamenti politici, perché si pretende di impedire ai fascisti di manifestare pubblicamente e di propagandare il loro credo ?

Replica Mantegazza.
Mettiamo di organizzare una partita di calcio, alla quale tutti possono partecipare.
- Anch'io che non mi sono iscritto ? - Certamente.
- Ma io gioco molto male… - Non importa, scendi in campo anche tu.
- Io non ho mai giocato... - Va bene lo stesso, imparerai.
- Io sono in carrozzella… - Vieni anche tu, stai con gli altri.
- Io voglio giocare, ma voglio usare le mani ! - No tu non puoi giocare, perché la regola fondamentale del calcio è che, a parte il portiere, il pallone non può essere toccato con le mani.

La conclusione è immediata ed evidente.
L'Italia è un Paese democratico fondato sulla Costituzione. Non si deve consentire di utilizzare gli strumenti partecipativi da questa previsti a chi la democrazia la vuole distruggere.
E le idee di Casa Pound, Forza Nuova, Lealtà Azione ed altri – su cui Arengario ha iniziato la pubblicazione di un'ampissima documentazione - si ispirano a figure come l'ex generale delle SS Leon Degrelle e al fondatore dell'antisemita Guardia di Ferro rumena Cornelius Codreanu, che con la Costituzione sono totalmente incompatibili.

Ma veniamo a Berizzi che dagli anni Duemila racconta la galassia nera della destra radicale e delle sue derive estremiste e, novello Donchisciotte, ne denuncia la pericolosità nel “silenzio assordante” di tutti.

È della totale mutazione della Lega di Salvini rispetto alle origini, dell' incorporazione della destra estremista che Berizzi parla dettagliatamente a lungo. Proprio da qui inizia il suo viaggio attraverso un'Italia che si è riscoperta fascista.
Una volta c'era la Lega Nord di Umberto Bossi che chiamava Roma ladrona, insultava i “terroni”, si dichiarava fieramente antifascista ed agiva di conseguenza.
Ma questa Lega “partigiana” e antifascista è giunta irriconoscibile alla vigilia delle ultime elezioni, dopo aver compiuto un cambiamento radicale; impensabili vent'anni fa sarebbero apparse le promesse lanciate dal Capitano per il 4 marzo: la cancellazione delle leggi Fiano e Mancino.

E il mutamento è anche cromatico: il verde dominato dal ruggente Leone di San Marco è ormai soppiantato dal blu dei cartelli con la scritta “Salvini premier-cuore idee coraggio”.
Il militante bergamasco, con l'elmo e le corna da moderno Attila è ormai un lontano ricordo. Oggi la Lega non è più lombarda e nemmeno federalista; mutata nel suo patrimonio genetico, è divenuta identitaria.
E Salvini indossa in pubblico la felpa firmata che rappresenta la divisa dei militanti di Casapound.
Il come questo sia potuto accadere, avverte Berizzi, si trova racchiuso in un termine: Sovranità.
Un vocabolo, che nasconde una trama intricata e inquietante.

Perché a settant'anni dalla Liberazione un nuovo fascismo è tornato ad alzare la testa. Inchieste, osservazioni ed un monitoraggio continuo inducono il cronista a percorrere l'intera Penisola, in un viaggio dal sapore dantesco. Ciò che muove la sua instancabile discesa agli inferi è il proposito di informare l'opinione pubblica e le istituzioni su un fenomeno per troppo tempo ignorato.

C'è un nuovo fascismo attorno a noi, “liquido, certo, disaggregato e sfuggente, e proprio per questo molto insidioso”. Si è mostrato sugli schermi nella sua escalation di violenza, compiuta in nome della Patria da difendere contro l'immigrato.
Dai cimiteri alle piazze marciano irrigiditi in strutture gerarchiche, verticistiche e paramilitari gli energumeni dai crani rasati. Alle ultime elezioni, cannibalizzati dalla Lega di Salvini, hanno racimolato una manciata di voti e la loro ascesa in politica ha registrato un sonoro flop; eppure, i pochi consensi collezionati hanno segnato la loro avanzata nei cuori e nella mente della gente, nelle insicurezze e nelle paure degli strati più fragili della società, abbandonati da una Sinistra che da tempo non è più in grado di offrire risposte ai loro bisogni.

Bran.co

Ma alle organizzazioni dichiaratamente fasciste e squadriste si affiancano associazioni e onlus con finalità sociali che, sventolando queste, si presentano e vengono accettate da amministrazioni pubbliche e cittadini. Bran.co ad esempio è diretta emanazione di Lealtà Azione ed è organizzato in diverse branche: la lotta alla pedofilia, la protezione degli animali, i giochi per i bimbi, la raccolta di fondi e di cibi per le famiglie bisognose, soltanto per quelle italiane, naturalmente.

Come possono convivere le violenze e le ideologie del fascismo con la solidarietà verso i ceti più poveri e abbandonati da una Sinistra ormai quasi inesistente? Eppure sono proprio queste attività che accomunano lo skinhead alla signora dai modi garbati, portavoce di una onlus.
Il fascismo del nuovo millennio è riuscito a farsi accettare dal basso e soprattutto a “normalizzare” la sua presenza nelle periferie investite dal degrado.
“La paura, l'odio, le urla vincono. Gli abbracci buonisti no”, conclude amaramente Berizzi.

Franco Isman e Tania Marinoni

copertina

NazItalia
Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista

Paolo Berizzi, Edizioni Baldini+Castoldi, 2018
Pagine 424, € 20,00
EAN: 9788893880756


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  17 ottobre 2018