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Un nuovo Dizionario della Lombardia
Molte sono le menzioni di Monza e Brianza
di Mauro Reali


Dizionario della Lombardia
Qualche anno dopo il Dizionario di Milano lo scrittore Carlo Castellaneta ha pubblicato nel 2004 – per i tipi dell'editore “Le Lettere” di Firenze - un Dizionario della Lombardia (35 euro, 383 pp.). Si tratta di una pubblicazione gradevole, ben scritta, con qualche buona illustrazione; di un libro – insomma – dai chiari intenti divulgativi, finalizzato a dare un panorama della nostra regione attraverso alcune “voci” di tipo enciclopedico, che – pur nella loro sinteticità – risultano chiare e corrette. Come si può ben capire per recensire un libro tanto composito si può solo fare qualche esempio o seguire qualche percorso: nel nostro caso proveremo a trovare nel volume le numerose tracce di Monza e della Brianza, con particolare attenzione a quelle voci – più care a chi scrive – che abbiano a che fare con l'arte pittorica.
Monza è una voce autonoma abbastanza sostanziosa (pp.191-195), ed è forse la più lunga tra quelle relative a città capoluogo di provincia (ormai possiamo considerarla tale). Ma, se consultiamo l'indice, la menzione di Monza vi è anche nelle voci: Brianza; cultura in Lombardia; ferrovie; industria lombarda; longobardi; Maestri Comacini; Mariani, Pompeo; Meloni, Gino; Spreafico, Eugenio; torpedone; Zavattari, pittori. Inutile che ricordi, in questa sede, cosa c'entri la nostra città con tutti questi argomenti. Fa particolarmente piacere a chi vi scrive che si citino Pompeo Mariani e Eugenio Spreafico, glorie pittoriche dell'Ottocento monzese, insieme con quel Mosè Bianchi (pure citato nella voce Romanticismo) cui però Castellaneta aveva già dedicato una bella voce nel Dizionario di Milano.
Sempre legati in qualche modo alla Brianza sono altri pittori – oltre ai monzesi citati – che hanno avuto l'onore di una voce autonoma: tra questi meritano menzione il grande Emilio Gola (v. Gola, Emilio), vicino alla Scapigliatura, e il meratese Donato Frisia (v. Frisia, Donato), nonché il lecchese Ennio Morlotti (v. Morlotti. Ennio), sul quale condivido in pieno il giudizio dell'autore, che lo definisce «il più geniale dei paesaggisti lombardi contemporanei»; né si può omettere la citazione della voce Paesaggio lombardo nella pittura, dove si presenta – tra gli altri - un bel quadro di Raffaele De Grada, pittore che a lungo frequentò la nostra Monza, e – proprio a corredare la voce Brianza – non mancano due bei dipinti di Giovanni Segantini, lombardo d'adozione.

Ennio Morlotti - rocce

Di certo c'erano molti altri modi di leggere il Dizionario e noi ne abbiamo scelto uno, pensando non solo di valorizzare le competenze di chi vi scrive, ma anche di incontrare i gusti dei lettori. Se poi, dopo gli elogi, volete anche qualche critica vi informo che l'Appendice storica – pur non scorretta – è davvero un po' superficiale; e che su almeno un paio di voci forse una parte dei lombardi avrebbe qualcosa da ridire, e cioè Bossi, Umberto e Formigoni, Roberto (che ha curato anche una breve prefazione al volume). Intendiamoci, nessuno nega che entrambi i politici il loro posto nella storia lombarda se lo siano meritati, perché ciò sarebbe stupido e antistorico; magari – per par condicio – mi piacerebbe che in una prossima eventuale ristampa accanto a loro vi sia anche qualche nome di fede ulivista: per fare questo però, bisogna smettere di litigare e (magari!) vincere le elezioni… tutta roba che (allo stato attuale dei fatti) assomiglia più alla fantascienza che alla politica.

Mauro Reali


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  17 gennaio 2005