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La breve storia di Jakob Mendel
Stefan Zweig sulla “minima” Adelphi
a cura della Biblioteca Civica

Jakob Mendel

Con la riflessione della voce narrante, “I libri si fanno solo per legarsi agli uomini al di là del nostro breve respiro”, si conclude la breve vicenda di Jakob Mendel scritta nel 1929 e ora fra i titoli della Biblioteca Minima di Adelphi che ha il merito di rendere disponibili tanti piccoli testi minori condannati al dimenticatoio.
Cinquantatre pagine ambientate nel caffè Gluck alla periferia di Vienna poco prima della Grande Guerra. Lo scenario è angusto e forse può apparire a chi legge un po' oleografico: i paramenti delle pareti scuri di finto palissandro, l'eterna luce artificiale, i divani di velluto, la cassa di allumino tintinnante, l'atmosfera fumosa. Oltre la stufa di ghisa e la cabina del telefono, a un tavolino dal piano quadrato di marmo sempre ingombro di carte e di libri, vive ogni giorno Mendel.
Tutto gli scorre intorno, senza coinvolgerlo: i rumori del caffè, le chiacchere degli avventori, le vicende del mondo esterno. la Storia che di giorno in giorno si avvicina sempre più drammaticamente alla guerra è confinata dal protagonista in un angolo della periferia della sua vita surreale e dimessa.
Quasi pregando, dondola avanti e indietro, legge cataloghi di libri, di editori e di librerie; legge libri, ma non è alla ricerca del filo della narrazione. Solo il titolo, la veste editoriale, il frontespizio, il prezzo, la reperibilità, presso quella libreria o quella biblioteca, sono per lui occasioni di interesse e oggetto di attenzione. Vive intermediando le sue informazioni. Lo assiste una memoria prodigiosa che mette puntualmente a disposizione del possibile acquirente. Guadagna pochissimo, neanche il denaro conta per lui.
Studenti, professori, bibliofili lo cercano per quanto sa dei libri e ne sa più di un catalogo di biblioteca. Critica fortemente i bibliotecari che non conoscono il loro mestiere, nulla sanno di informazione bibliografica. Ha intorno a sé una rete ramificata di corrispondenti, tramite i libri conosce ed è riconosciuto ben oltre i locali del caffè viennese.
Due lettere a un libraio francese vengono intercettate dalla censura durante la Guerra. Mendel, ebreo galiziano, viene scoperto sans papier, non ha mai chiesto la cittadinanza e viene internato. Al suo ritorno a Vienna, dopo la guerra, tutto è cambiato anche il caffè Gluck. Sopravvivrà poco, ma sarà ancora un suo libro in attesa di compratore a ravvivarne il ricordo nell'Autore che ne ha raccontato la vicenda.

a cura della Biblioteca Civica di Monza

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BIBLIOTECA CIVICA DI MONZA
Via Padre Reginaldo Giuliani 1/a, 20052 Monza
Telefono: 039 326543 Fax: 039 2300771

copertina
Mendel dei libri
Zweig, Stefan
Adelphi, 2008, 53 pagine, € 5,50
Collana: Biblioteca minima

A Monza al LIBRACCIO
on line  www.libraccio.it


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  16 maggio 2009