prima pagina pagina precedente



FB SPECCHIO DEL TEMPO
Art 67 della Costituzione
e disciplina di partito
JLV

      







Come si possono conciliare la libertà da qualsiasi vincolo di mandato, come sancisce l'articolo 67 della Costituzione, con il votare secondo quanto stabilisce il partito? Non si può. Andando al limite una strada può portare all'anarchia e alla ingovernabilità, l'altra all'autoritarismo. Le argomentazioni sono molte e con molte sfumature, riportiamo un interessante dibattito innescato da Emanuele Fiano, limitandoci alla prima cinquantina di interventi.
Di seguito un intervento di Corradino Mineo ma non i 184 interventi successivi…


Emanuele Fiano
12.06.2014
14:00 (circa) · 
Scusate , ma fatta salva la sacrosanta validità dell'Art 67 della Costituzione, "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.", pongo una domanda reale; un partito la cui stragrande maggioranza interna, degli organi decisori interni democraticamente eletti e preposti a fissare la linea politica, delle assemblee parlamentari, ha deciso una determinata linea di riforme costituzionali, sulla quale , anche se indirettamente, ha recentemente ricevuto un plauso elettorale senza precedenti, può permettersi di vedere bloccata o deviata la propria linea per un pur legittimo dissenso di una minoranza parlamentare ? Perché se la risposta è si, ho idea che noi le riforme non le faremo mai, o meglio le riforme che vogliono la stragrande maggioranza dei democratici e a giudicare dal voto anche degli elettori, perlomeno delle europee. Se la risposta è no, dobbiamo trovare la strada per cui il dissenso interno si esprime democraticamente senza fermare la maggioranza, anzi aiutandola magari a migliorare il proprio lavoro. Per me la risposta è la seconda.

Giorgio Grasso caro Fiano, la linea di maggioranza non può impedire che sul tema della riforma costituzionale ci possa essere il dissenso. La costituzione non può essere oggetto della lotta per il potere...

Vincenzo Cutolo In democrazia vige la regola che la linea politica di un partito la decide e la sostiene la maggioranza. Il dissenso è certamente ammesso. Ma non è lecito impedire strumentalmente che la linea del partito (approvata, nel nostro caso, dalla maggioranza delle primarie e dall'ultimo congresso PD, dalla Direzione e dall'assemblea PD, dal forte sostegno del voto alle elezioni europee) vada rallentata o ostacolata da un parlamentare dell'opposizione interna. Il partito ha fatto bene a sostituire Mineo. Il quale non ha saputo cogliere l'occasione di evitare un'ulteriore brutta figura politica, dopo la vicenda del contributo non versato al partito in Sicilia.

Ivan Fellus Fanculo le correntine ed i partitini che l'hanno fatta da padroni negli ultimi 50 anni.

Alessio Samele mi dispiace ma qua stiamo dicendo tante belle parole discostandoci dal succo della questione: Mineo è stato messo da parte (non mi piace la parola "epurazione") perché non era d'accordo con la linea di Matteo Renzi. Questa maggioranza del pd che segue le riforme di Renzi le avrebbe appoggiata più di anno fa, in campagna elettorale per le politiche del 2013? E' bello salire sul carro di Renzi ora, eh?

Filippo Tedeschi Ma non eravate voi ad accusare il movimento 5 stelle di fare fuori chiunque all'interno ponesse delle questioni di dissenso? Non si può anche pensare che se il PD ha ricevuto questo consenso potrebbe anche essere per quella corrente del PD che ora state togliendo dalle commissioni? Non lo possiamo sapere. Io non voto PD e non voterò mai QUESTO PD... Ma vi assicuro che mio padre ha votato PD non per Renzi, ma NONOSTANTE Renzi.

Vimercati Luigi Mineo avrebbe dovuto dimettersi da solo. In un partito serio si fa così . Forse un partito serio dovrebbe smettere di candidare mezzibusti Rai.

Vimercati Luigi L'art.67 della Costituzione non dice che ciascuno fa il c..... che vuole.altrimenti sarebbe un casino permanente. E poi qui non sono in ballo delicate questioni etiche.

Claudia Fabbri Puó valere per il resto, ma non per la Costituzione. E' qualcosa di troppo importante per cui ritengo giusto che ognuno risponda solo alla sua coscienza.

Francesco Fioretto Condivido pienamente la seconda opzione. Ma la mia impressione è che a questo dissenso interno non sia stata dato adeguato ascolto, forse avrebbe un pò aiutato il lavoro della maggioranza, forte nel voto ma sempre molto debole in termini parlamentari. Così si è innescata una spirale di sfide reciproche che ha portato alla rottura. Oggi il vero vincitore è la pancia opportunistica dei parlamentari PD. Da un lato possono farisaicamente dare tutta la responsabilità a Renzi, dall'altra si sono tolti dalle scatole quel rompic... di Mineo. One shot, two kills.

Ricardo Riki Contu Per il Parlamento abbiamo votato nel 2013 sulla base di un programma completamente diverso dall'azione di questo governo; le elezioni europee erano altro, e nessuno ( Renzi per primo) le ha attribuito valenza politica sul Governo. Ritengo che, di fronte ad una maggioranza estemporanea, sia quanto mai legittima l'espressione della propria coscienza. Forse il dibattito dovrebbe incentrarsi su quali poteri dovrebbe avere questo nuovo Senato, e non credo che dei nominati potrebbero averne molti......basterebbe questo allontanamento per mostrare quale potrà essere l'autonomia dei futuri senatori, nominati nelle stanze dei partiti. È così assurdo pensare di eleggerli?

Greco Giuditta Emanuele Fiano: stai dicendo che la democrazia é un elastico che si tira a secondo della convenienza? Oppure che deputati e senatori debbano obbedire agli ordini senza discutere e che il governo sopravvale il parlamento? Certamente ho capito male... diversamente mi sembrerebbe una svolta autoritaria (vedasi destituzione di Minneo) di un partito che ha preso voti su un programma esattamente all'opposto. Non ti pare una piccola contrddizione? O degli elettori vi preoccupate solo prima di averne il voto?!!

Alfredo Brizzi vai avanti con Berlusconi,bravo.l'inizio della fine

Diletta Fornari Quando si è discusso nel PD la riforma del senato? È stata decisa con Berlusconi e Verdini, e presentata dal PDC senza possibilità di modifiche. Questo è un partito che si definisce democratico? Sono militante del PD da anni, ma queste cose mi fanno riflettere..

Emanuele Fiano X Giuditta Greco segnalo intanto che io pongo una domanda, che come suona l'adagio è lecita e la cui risposta è cortesia, ma tu non rispondi al mio quesito sulla contemperazione del diritto individuale con il diritto della maggioranza. Non a caso l'Art 19 del regolamento della Camera assegna alla Presidenza del Gruppo la designazione dei membri delle commissioni, norma a cui nessuno ha mai contrapposto l'Art 67. Perciò mantengo la mia domanda che secondo me in un Partito grande come il nostro rimane attualissima, perché la dissidenza interna e i loro diritti, per fortuna, ci saranno sempre, e i diritti di maggioranza pure.

Emanuele Fiano Diletta Fornara si è votato in direzione nazionale

Alfredo Brizzi tutto vero ,ineccepibile.ma sembra ,ai miei occhi,che ci sia uno che sà tutto e il resto della compagnia deve ubbidire .in più mettici la presenza esplicita a volte e mascherata in altre di berlusca.insomma si votasse domani ci sarebbero voti in meno ,secondo me.ciao

Diletta Fornari Sotto il ricatto del segretario/premier "o così o niente". Non è mai stato intrapreso un serio dialogo e confronto sulla costruzione di una proposta di riforma. Quella del governo, tra l'altro, è una riforma pessima e fa bene chi prova a migliorarla.. Peccato che poi vengano fatti fuori.. Se questo è il partito che Renzi vuole portare avanti, non credo che sarà anche il mio

Giorgio Malagutti E' sufficiente che per ogni deputato il voto sia palese, sia pubblicato in tempo reale e che il deputato sia obbligato da una regola interna al partito a risponderne su facebook agli elettori spiegando le sue ragioni.

Giuseppe Caviglia 512 idonei della polizia di stato e centinaia di giovani si aspettano importanti novità in questo periodo di riformePA, contiamo su di voi... il nostro futuro è nelle vostre mani, avete una grossa responsabilità!

Iaia Deambrogi La faccio breve, ci sono momenti e situazioni in cui bisogna "saper" essere disciplinati. E lo dico pensando a Berlinguer, di cui tutti parlano e pochi praticano.

Filippo Giuffrida La risposta é certo la seconda. (Immagino la prima domanda fosse al limite del retorico...) ma allora, concordando sulla risposta, io provo a pormi un'altra domanda: é necessario che 13 senatori si autosospendano dal gruppo per poter pensare al ''come'' dialogare? Non ci si poteva arrivare in altro modo? A me l'Aventino non piace (sappiamo tutti come finì) ma aborro per storia e principio anche le situazioni in cui il dialogo é limitato. La troviamo sta soluzione e andiamo avanti, ascoltando senza obbedire, dialogando senza necessariamente contrapporsi? Se lasciassimo Tafazzi in corridoio e costruissimo? Contiamo su di voi....

Iaia Deambrogi Ma ricordare agli eletti del PD che noi elettori vorremmo veder rispettato un patto etico e morale con gli elettori? E ricordargli che questa è la differenza che vogliamo vedere? Ho Sentito il senatore Mineo oggi a RadioPopolare e devo dire, va bene essere risentito e arrabbiato, ma buttare fuori parole con rabbia e furia non serve. Tanto meno a lui.

Greco Giuditta Emanuele Fiano: ovviamente la scelta cadrebbe sulla seconda alternativa da te posta, ma, ed é imporantissimo, sarebbe stata precondizione necessaria ed irrinunciabile una vera discussione sulle riforme proposte. Non un ricatto o cosí o me ne vado fatto da chi ha preso il potere con metodi che definirei come minimo discutibili (101, primarie aperte a chi non é iscritto, Letta stai sereno ecc ecc) e ben sapendo che ció avrebbe voluto dire la scomparsa del pd

Paolo Giovanni Del Nero ma l'elettore vota un partito, e magari gli dà un mandato per fare le riforme, ma mica sa che cazzute riforme volete fare! Oggi tutti si stracciano le vesti per il Titolo V da riformare, peccato che è proprio quello riformato in fretta e furia. Ma una via di mezzo fra non fare le riforme e farle in fretta e furia per cui nascono fatte col culo anziché con la testa non riuscite a trovarla?

Marco Volante Discutere e trovare la sintesi, non basta discutere caro Lele...

Emanuele Fiano Infatti più volte Marco Volante il gruppo del Senato, l'ufficio di Presidenza, la Direzione Nazionale, hanno discusso e alla fine hanno votato...

Raimondo Gozzi Se una commissione richiede serventi fedeli, essa non serve. Bastano 2 deputati per scrivere un testo.

Antonella Loconsolo Meglio si, assai meglio non farle, se sono queste

Boris Zanirato ma quando grillo diceva queste cose non e' era un antidemocratico....  

Giovanni Scirocco Caro Lele, fatto salvo un articolo della Costituzione, scusa se è poco... La prossima volta che Grillo invoca l'abolizione del vincolo di mandato, non scandalizzarti, please...

Giovanni Scirocco Tanto la prossima volta al Senato, con la vostra riforma, non ci saranno più questi problemini

Giovanni Scirocco E poi, scusa, se al tuo segretario il bicameralismo perfetto fa così schifo, perché ha dichiarato che il Senato porrà rimedio al voto della Camera sulla responsabilità civile dei magistrati?

Antonella Loconsolo Ahahah, Giovanni Scirocco, stamattina sentendo la radio ho pensato la stessa cosa, menomalecheilsenatoc'e'

Boris Zanirato ci manca solo di mettere la fiducia sul disegno di legge costituzionale ............ma credo che non si possa fare.....

Vanni Frediani Mineo non è stato accusato, vilipeso, deriso, calunniato, diffamato e espulso. Semplicemento non gli è stata rinnovato un incarico ma gli è stato bensì preferito qualcun'altro. Non sono in grado di sapere se fosse giusto e opportuno che capitasse, ma sono cose che fisiologicamente capitano, in qualunque organizzazione umana che si desidera non imploda nella paralisi. Ogni paragone di questa vicenda con le dinamiche del M5* fin qui osservate è sideralmente inappropriato.

Emanuele Fiano No Giovanni io sono molto puntiglioso nelle parole, l'Art 67 che va salvaguardato, difende la libertà di mandato e quindi di voto nell'aula del singolo parlamentare. quindi "fatto salva. " significa esattamente questo, in parallelo come ben saprai l'Art 19 del regolamento Camera e il 23 del Senato assegna il potere di designazione dei singoli deputati nelle Commissioni alle Presidenze dei gruppi, norma mai contestata da alcuno sotto il profilo costituzionale; norma del resto ovvia essendo inimmaginabile l'autogestione delle commissioni. Ora, verificata la prassi di ciò che è accaduto, e cioè la revoca di delega di un gruppo ad un singolo, rimane molto grande il problema politico, e cioè di come contemperare diritti dell 'Art 67 con i diritti collettivi dei gruppi salvaguardati dal regolamento e dalla prassi. Faccio una domanda retorica o ipocrita ? Non credo, questo è un quesito centrale nella dinamica democratica, su quanto debba estendersi il diritto del singolo rispetto a quello della maggioranza. Portato all'estremo il quesito porta da un lato alle dittature, dall'altro all'anarchia o comunque all 'impossibilità di governare come maggioranze. Il parallelo con Grillo non è corretto perché non stiamo parlando di espulsione

Boris Zanirato non e' stato neanche avvertito........................

Emanuele Fiano Il mio dunque è un quesito vero non retorico.

Boris Zanirato fate come volete.............mi sembra una cosa assurda

Antonella Loconsolo Tafazzi sia con noi

Boris Zanirato  durante l'assemblea costituente si discusse sulla costituzione per circa due anni , si tratto e si arrivo alla condivisioni anche su posizioni molto distanti tra loro, con la convizione di fare qualcosa di importante per il paese ................ma non in questo modo. un partito che vuole imporre una riforma costituzionale con il 40% dei voti a tutti gli italiani ........sostituendo un parlamentare o piu' perche' non sono d'accordo..........da profano come la devo vedere.....

Alberto Sangalli @Emanuele, la risposta si trova all'interno del PD. Se dopo discussioni democratiche e l'assunzione di decisioni altrettanto democratiche, quando si va in aula ognuno fa i caxxi che vuole, significa che si vuol mettere i bastoni fra le ruote a chi Governa, oppure che l'articolo 67 della Costituzione viene utilizzato per bassi scopi di orticello. Credo che la sostanza dell'articolo in questione debba riguardare solo i "casi di coscienza", sui quali ammetto la legittima espressione del proprio dissenso (espresso in modo chiaro e non nel voto segreto). Ma ormai dopo la brutta vicenda dei famosi 101, non mi meraviglio che all'interno del PD esistano ipocriti, lobbisti e mafiosi.

Corradino Mineo
12.06.2014 18:35 
Ma perché Renzi parla tanto di me? Domine non sum dignus.
Davvero non capisco perché si sia voluto alzare questo polverone. Nessuna delle giustificazioni addotte, sempre a mezzo stampa, regge neanche un po'. Renzi ha detto “contano i voti non i veti”. Vero. Molti italiani hanno votato per Renzi, ma io non ho mai posto un veto. Non c'è un solo provvedimento che sia finito “nella palude” per colpa di Mineo o di uno due firmatari della proposta Chiti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.“Un partito non è un taxi che si prenda per farsi eleggere”.Sempre Renzi ,e ancora concordo con cui. A tal punto che vorrei i collegi uninominali o le preferenze. In modo che siano gli elettori a scegliere e non i partiti. “Non posso lasciare il futuro del paese in mano a Mineo”, questa di Renzi è sublime. Ci mancherebbe! Il Paese ha trovato un premier giovane, volitivo, che sa fare politica e vuol salvare l'Italia. È suo l'onere del governo.

Però questo premier dovrebbe prestare un po' più di attenzione a chi esprime, liberalmente e lealmente, una critica proprio nell'interesse del governo. E dovrebbe forse fidarsi meno ciecamente di quanti ripetono tout va bien madame la marquise. Di quelli che in Parlamento c'è solo gente che vuol farsi rieleggere, casta di postulanti e che noi (i suoi colonnelli) i controlliamo.  Renzi ha sottovalutato la posizione trasparente e generosa di Chiti, Tocci, Casson e altri. Si alla riforma del Senato, afine del bicameralismo perfetto, fiducia e leggi di bilancio solo alla Camera, riduzione drastica del numero dei parlamentari e dei costi della politica. L'unico punto di dissenso, l'unica raccomandazione accorata, riguardava e riguarda quei beni comuni che non devono finire nella potestà incontrollata di una maggioranza di governo: leggi costituzionali, elezione del Presidente e degli organi di garanzia, dichiarazione di guerra. Se il Senato mantiene, e le mantiene anche nel testo Boschi, tali competenze, non si può poi farne un'assemblea di Sindaci e Presidenti di Regione, già oberati di lavoro e di preoccupazioni, che vestano il laticlavio per un paio di giorni al mese. 

E il governo come come ha risposto? Sostituendo Mineo dalla commissione competente. Perché in Commissione si dovrebbe rappresentare sempre il Partito e non sarebbe consentito di dissentire. E allora perché mentre si sostituiva Mineo si trasformava Migliavacca da membro supplente (di Chiti) in permanente. Che io sappia il senatore Migliavacca chiede che i senatori vengano eletti, si paure con un voto di secondo grado e vede come fumo negli occhi la legge elettorali concordata dal premier con B. Perché questo dissenso viene tollerato e l'altro no?

Perché Chiti e Tocci dicono le cose apertis verbis, e questo può urtare, anzi ha urtato, la sensibilità di qualcuno. Perché i vecchi e nuovi politici di professione che si affannano intorno alla gallina dalle uova d'oro non possono essere messi davanti alla realtà. Preferiscono aprire un tavolo con Belrusconi, provar a far pastette con un capo gruppo loro pari, piuttosto che affrontare con pazienza e fermezza una critica costruttiva. Questo sì, caro Matteo è un comportamento da regime. Da regime in crisi, oltretutto. 

Finisco sull'auto sospensione di 14 senatori dal gruppo del Pd. Chiediamo un chiarimento: una discussione franca e senza tabù per ricostruire il rapporto di fiducia tra noi e la presidenza del gruppo. Chiediamo che si argini questo fiume di avvertimenti e minacce a mezzo stampa. Chiediamo di sapere se l'articolo 67 della Costituzione sia da considerare carta straccia e se i partiti (gli stessi che hanno messo in ginocchio questo paese) abbiano il diritto di prevaricare e far tacere ogni parlamentare. Siamo in attesa. Fino a martedì. 

Piace a 547 persone.
314 condivisioni
184 commenti

FB specchio del tempo
GLI ARTICOLI PRECEDENTI
1. Inciviltà
2. Pedemontana
3. Paragoni vergognosi

Condividi su Facebook
Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati



in su pagina precedente

  12 giugno 2014