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Il giardino secondo natura
Tania Marinoni


Il verde è una componente essenziale nella progettazione del paesaggio: offre importanti strumenti di rarefazione nell'alta densità del costruito e di collegamento tra aree urbane incoerenti.
Gli interventi compiuti dalla mano dell'uomo rimandano sempre a soluzioni antropizzate e quindi per loro natura in direzione diversa, se non opposta, a quelle raggiunte spontaneamente.

Pio Rossi, docente alla Scuola Agraria del Parco di Monza, propone invece una sinergia tra l'azione dell'uomo e la natura, una modalità di intendere gli interventi in armonia con i principi naturali. Ospite del Collegio degli Architetti e Ingegneri di Monza, nella serata di mercoledì 22 novembre, illustra ai professionisti i principi e gli elementi fondamentali dell'approccio al verde secondo natura.
A guidare l'esposizione non è solo l'approfondita preparazione nella materia del relatore, ma anche l'esperienza maturata in anni di osservazione e di continua ricerca. Quelli forniti dal dottor Rossi sono preziosi consigli, sia per la realizzazione degli spazi verdi, ma anche per la successiva manutenzione. Un efficace parallelismo tra gli organismi vegetali e quelli animali induce a riflettere sulle difese immunitarie della pianta che, come nell'essere umano, le permettono di autoregolare il proprio stato di salute. Per questo motivo diverse operazioni, come la potatura, da tempo consolidate nella pratica, andrebbero in realtà ridotte.
Scelte agronomiche consapevoli dovrebbero limitare le lavorazioni che richiedono l'impiego del motocoltivatore, uno strumento altamente dannoso per l'equilibrio degli abitanti del terreno. Anche all' irrigazione si dovrebbe ricorrere solo quando strettamente necessario: l'acqua riempie infatti i vuoti altrimenti occupati dall'aria, un elemento, questo, indispensabile per contrastare la riproduzione di formazioni micogene.
Importante, ammonisce Rossi, è infatti arieggiare il terreno, per evitare appunto la comparsa di funghi: occorre quindi lavorarlo, ma senza rivoltarlo.

Strumenti di grande importanza nella progettazione del verde sono la scelta delle essenze, l'inserimento nel microclima adatto e la corretta esposizione ai raggi solari. Il percorso del sole durante l'arco della giornata e nelle diverse stagioni può infatti sottoporre le piante a sensibili gradienti termici e procurare loro forti stress. Favorire la biodiversità, popolando lo spazio con specie diverse ma tra loro compatibili, rafforza le difese immunitarie di ogni albero e della comunità che si viene a creare: le patologie vengono più prontamente contrastate nella loro insorgenza e non raggiungono le piante limitrofe.
Estremamente efficaci sono anche i biolaghi, espressioni di punti d'acqua che sono regolati spontaneamente dalla natura circostante. I prati polifiti naturali, costituiti da specie differenti, sviluppano una grande sinergia al loro interno e sono molto più resistenti ai fenomeni di siccità. Per dar vita a un microcosmo naturale è necessario garantire anche la presenza di animali: siepi che producono bacche risultano certamente appetibili per i volatili.

Il dialogo tra uomo e Natura è bene che avvenga sempre con elementi non inquinanti e facilmente smaltibili: sembra essere questa la massima seguita nella realizzazione di arredi per parchi, dove viene impiegato materiale vegetale e di risulta. Esempi di gradevole armonia nella relazione tra naturale e artificiale sono le sculture lignee all'Isola Boschina, la riserva naturale che sorge nell'alveo del Po, in provincia di Mantova. A Borgo Valsugana in Trentino, sassi, rami e tronchi si intrecciano in una esposizione artistica nel percorso denominato “Arte Natura”, che si snoda all'interno del Parco Arte Sella. Vogliamo in particolare citare la splendida Cattedrale Vegetale realizzata anni addietro da Giuliano Mauri: artista eclettico, ama definirsi “un carpentiere che costruisce scale, mulini, case, ponti, giostre, cattedrali, fiumi, isole, boschi, cieli”. E Mauri è anche l'autore della “Voliera per umani” realizzata al Parco di Monza di cui resta soltanto una testimonianza in quanto la gran parte dell'opera è stata ormai riassorbita dalla natura.

La letteratura ha offerto nel tempo diversi modelli a cui ispirarsi per una corretta progettazione del verde: celebre è il “giardino in movimento” di Gilles Clement, che introdusse un'importante rivoluzione nel concetto classico del verde e dei relativi canoni estetici. Le ricerche condotte su queste fasce situate a margine delle strade e nelle aree dismesse, di cui la natura si riappropria, portarono lo studioso a sviluppare il tema del Terzo paesaggio, in un'approfondita analisi che si fonda sull'incolto, ossia lo sviluppo spontaneo della vegetazione.
Lasciar parlare la Natura e intervenire copiando i suoi processi creativi sono le istruzioni fornite dal dottor Pio Rossi, grazie alle sue approfondite conoscenze forestali. La tecnica unita all'amore e alla cura ha creato a Loiano, in provincia di Bologna, un luogo di incantevole meraviglia: i Giardini di Casoncello sono l'esperienza estetica e culturale compiuta da Maria Gabriella Buccioli; in questo spazio di straordinaria bellezza si ammira una magia che ha creato un giardino ricchissimo dove in precedenza c'erano solo un lembo di bosco e campi incolti. Un'oasi verde, che sembra nata spontaneamente, è invece frutto della grande sensibilità, della passione e della determinazione umana.

Ditoverde

Immagini tratte dalla presentazione del dott. Pio Rossi


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  28 novembre 2017