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L'Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci
Tania Marinoni - fotografie di Franco Isman

cliccare per ingrandire - da Google-Maps

L'Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci si estende lungo un percorso ciclo-pedonale di 21 km, completamente immerso nel verde del Parco Adda Nord e ne abbiamo già accennato in un precedente articolo. Situato tra le province di Lecco, Bergamo, Monza e Milano, conserva capolavori di archeologia industriale e i resti delle chiuse idrauliche che Leonardo ideò nel periodo in cui soggiornò a Vaprio d'Adda, presso il suo allievo, Francesco Melzi. In quel periodo venne infatti incaricato da Ludovico il Moro di condurre studi per migliorare la navigabilità dell'Adda e facilitare i collegamenti con Milano, attraverso le vie d'acqua. Le otto chiuse, delle quali sei realizzate in legno e due in metallo, consentono al Naviglio di Paderno di superare un dislivello di 33 metri, compiendo otto salti, prima di tornare al livello del fiume. Le chiuse separano otto conche di navigazione, ciascuna contraddistinta da un nome caratteristico.

Il Collegio Architetti e Ingegneri di Monza ha visitato, sabato 28 settembre, diversi punti di interesse offerti dall'itinerario del museo all'aperto: alcune delle cosiddette “stanze”.
Il cammino ha avuto inizio presso la Diga Nuova di Robbiate, realizzata tra il 1906 e il 1914 per alimentare la centrale Carlo Esterle di Cornate. Lunga 85 metri, è di tipo a gravità, con pile e platee in muratura. Ciascuna delle cinque arcate, in cui si articola la struttura, è munita di una paratoia mobile metallica tipo Stoney, a comando oleodinamico. Il canale derivatore, lungo 5 km, scorre per 3,5 km in galleria. Con i 9 metri di dislivello creato, lo sbarramento di Robbiate forniva una notevole quota di energia ancora disponibile: per questo, nel 1917 la società Edison decise di avviare a valle della diga un'altra centrale, in seguito intitolata all'ingegner Guido Semenza, direttore tecnico della società.

Il Ponte San Michele di Paderno d'Adda è opera della Società Nazionale Officine di Savigliano, che lo realizzò tra il 1887 e il 1889 su progetto dell'ingegner Jules Röthlisberger. La struttura, lunga 266 metri e alta 85 metri, è interamente chiodata con la medesima tecnica impiegata da Gustave Eiffel per la sua celebre torre. La struttura conta un'unica campata, che sostiene, tramite sette piloni, un' impalcatura a traffico misto: il livello inferiore è ferroviario, quello superiore, stradale. La leggenda narra che il costruttore, temendo un esito infausto del collaudo della struttura, si tolse la vita. Fonti attendibili attestano invece che fu vittima di una polmonite. Tuttavia, la “maledizione”sembra non voler abbandonare il ponte, presso il quale si registrano ogni anno numerosi casi di suicidio.

La Diga Poirée, o Diga Vecchia, venne realizzata tra il 1895 e il 1898 dalla Società Edison, nel luogo in cui esisteva una diga sommersa. Essa alimenta la centrale idroelettrica Bertini ed è costituita da una traversa Poirée mobile, composta da cinquantotto cavalletti in ferro. Lo sbarramento viene garantito da una platea in muratura, mentre 1.300 panconcelli in legno (sono lunghi 3,5 metri e pesano 40 kg) estraibili un tempo a mano, e attualmente attraverso un carroponte, garantiscono la ritenuta dell'acqua. In un fabbricato adiacente sono ubicate le apparecchiature di comando e di controllo, un gruppo elettrogeno e le abitazioni del personale di guardiania.

In corrispondenza dell'incile del Naviglio di Paderno si eleva la Chiesetta di Santa Maria Addolorata, edificata nei primi anni del XVIII secolo. Nel 2008, dopo essere stata sconsacrata a causa delle condizioni critiche in cui versava, venne donata al Parco Adda Nord che ne curò il restauro. Proseguendo il cammino, si giunge ad un punto panoramico di notevole bellezza, il Rilievo dei Tre Corni: da qui si ammira il fiume infrangersi contro dirupi, rocce e speroni, in un suggestivo spumeggiare di rapide. Il luogo è celebre perché, secondo la tradizione, avrebbe ispirato il genio pittorico di Leonardo nel dipinto Vergine delle rocce.

In prossimità del primo degli otto salti compiuti dal Naviglio Paderno, denominato La Conchetta, il canale di alimentazione della Centrale Bertini si immette in una galleria. Per questo condotto, nei primi anni del dopoguerra, si avventurò su un gommone un gruppo di boyscout lecchesi diretti a Venezia. I giovani, aggrappati al gommone ormai sgonfio, furono miracolosamente salvati dagli addetti alla manutenzione, grazie ad un loro zainetto che, giunto in centrale, ne segnalò la presenza. Ogni anno, come atto di devozione, gli scout tornano al Santuario Madonna della Rocchetta a rendere grazie e a sancire l'ingresso dei novizi nell'omonimo club. Il trecentesco santuario sorge nel cuore del Parco dell'Adda e costituisce la ventitreesima tappa del cammino di Sant'Agostino. Arroccato su uno sperone a picco sul fiume, è raggiungibile tramite una scalinata costeggiata da palme. Venne edificato sui resti di un castrum romano e vanta secoli di storia.

Nei pressi della Conca delle Fontane ci si imbatte in un edificio adibito un tempo a cambio dei cavalli che trainavano i barconi trasportanti merci: per questo il fabbricato conserva l'antico nome Stallazzo. Oggi è un punto di ristoro gestito da volontari e custodisce macchine ideate da Leonardo.

L'itinerario si è concluso presso la Centrale Idroelettrica Angelo Bertini, una delle più antiche di Italia. Entrò in esercizio nel 1898, quando era la più potente in Europa e seconda in tutto il mondo solo alle cascate del Niagara. Fu realizzata perché elettrificasse la rete tranviaria di Milano. L'edificio, costruito con il Ceppo dell'Adda, una pietra largamente impiegata in questi luoghi tra il XV secolo e la metà del XIX secolo, è perfettamente conservato. All'interno le decorazioni sono ispirate al gusto della tradizione locale. Nella sala macchine si trovano quattro turbine Francis ad asse orizzontale, ciascuna della potenza di 3,125 MW. L'antica abitazione del custode è oggi adibita a museo e ospita la documentazione progettuale delle centrali Edison del medio corso dell'Adda.

Tania Marinoni

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  14 ottobre 2019