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RIFLESSIONI
Il Presidente
Umberto Puccio


Il livello del dibattito politico e mediatico sull' elezione del prossimo Presidente della Repubblica Italiana è estremamente basso e deludente. Si discute su Draghi sì o Draghi no, Mattarella bis o no secondo valutazioni di convenienza partitica o di maggiore o minore utilità per combattere il Covid e attuare il PNNR. Addirittura il problema sarebbe questo: chiedere il Greenpass rafforzato ai Grandi Elettori, sapendo che alcuni di loro sono dichiaratamente (o meno) "novax". Obbligatorio il Greenpass per tutti i lavoratori e non per senatori, deputati e rappresentanti delle Regioni? "In queste amenità s'annega il pensier mio / e naufragar m'è triste in questo mare".

Ciò che mi sembra sfugga (o venga di proposito evitato, con somma ipocrisia istituzionale) è l'evidenza di una modifica di fatto della Costituzione Italiana in ciò che formalmente dispone come struttura istituzionale da Repubblica parlamentare a democrazia rappresentativa.
Si giustifica il tutto come adeguamento pragmatico della Costituzione formale alla Costituzione materiale o come imposto dalla eccezionalità della situazione pandemica ed economica.

Non si ha il coraggio e l'onestà intellettuale di riconoscere la forzatura presidenzialista iniziata con Napolitano e proseguita in maniera ancor più stringente da parte di Mattarella. Non si capisce (se non come ipocrisia politica) come lo si possa giudicare rigoroso e imparziale custode dell' ortodossia costituzionale, quando nel 2018 ha sciolto le Camere anticipatamene rispetto alla scadenza naturale senza che ci fosse un voto di sfiducia al Governo in carica; o quando si è sostituito al Parlamento, dettando il programma di Governo al Presidente del Consiglio da lui designato. Tutto ciò giustificato dallo stato di emergenza e di necessità.

Forse non c'era altra soluzione: ma si abbia il coraggio di ammettere che di fatto si è passati ad una repubblica semipresidenziale e plebiscitaria. Si abbia il coraggio di ammettere che la funzione attribuita alla Conferenza delle Regioni e alla Consulta dei Comuni e ai rispettivi Presidenti modifica la struttura istituzionale della Repubblica Italiana (in cui questi due organismi hanno rappresentatività e poteri analoghi a quelli delle parti sociali (Sindacati e Confindustria). La Repubblica Italiana è, per ora, secondo Costituzione UNITARIA e non, ancora, FEDERALE. Le "autonomie" previste dalla Costituzione sono "locali" e non dovrebbero assumere ruolo di contrattazione a livello nazionale.

Stupisce che oggi eminenti e osannati costituzionalisti non dicano niente: e si uniscano al coro dei plaudenti!

Umberto Puccio


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  4 gennaio 2022