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Dopo Vaia il bostrico !
JLV



Il bostrico (Ips typographus), un coleottero di meno di un centimetro, è sempre presente nei boschi e in quelli di abete in particolare, prolifica normalmente negli alberi caduti, fa parte dell'ecosistema e non causa danni.
Diverso è il caso di quando, approfittando della debolezza degli alberi causata da un evento traumatico, dal trovarsi improvvisamente ai margini del bosco, dalla siccità, attacca gli alberi sani che uccide per poi sciamare in cerca di altre prede.

E' questo il caso del Trentino-Alto Adige colpito a fine ottobre 2018 da un uragano di grado 12 della scala Beaufort dopo giorni di pioggia continua: Vaia appunto, dal nome della signora Vaia Jakobs cui il fratello aveva fatto il singolare dono di dedicarglielo (come è possibile acquistando il nome all'Istituto di Meteorologia della Università libera di Berlino).
Vento di Scirocco con raffiche da 100 fino quasi 200 chilometri all'ora, milioni di alberi abbattuti (42 circa), decine di migliaia di ettari di bosco distrutti (41.000). Adesso poi si aggiunge la siccità.
Gli alberi colpiti dal bostrico sono comunque utilizzabili per i normali usi dell'industria e dell'edilizia. Non certamente per farne tavole armoniche per la produzione di violini o di pianoforti come prodotti ad esempio dalla Ciresa in val di Fiemme ed esportati in tutto il mondo.

Come fermarlo? I pareri sono discordi, c'è chi dice di monitorare l'andamento dell'infezione e di abbattere immediatamente gli alberi colpiti e chi invece ritiene utile lasciarli in loco a protezione degli alberi retrostanti, altri infine pensano che dopo alcuni anni l'epidemia si estinguerà da sola.

Poveri boschi.

JLV

Vedasi quanto scrive il Servizio Foreste della Provincia di Trento.



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  17 luglio 2022