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Gli odiatori del web e la camera dell'eco
Franco Isman



La camera dell'eco, Echo Chamber in inglese, è una situazione, frequente nei social, in cui proprio per gli algoritmi che suggeriscono argomenti e siti affini alle tue preferenze, finisci praticamente in un tuo mondo personale, una bolla in cui tutti la pensano più o meno come te, ti convinci sempre più della giustezza delle tue idee e finisci con il disprezzare e addirittura con l'odiare chi la pensa in modo diverso.
Una bolla in cui ti senti libero di manifestare le tue idee sapendo di “parlare” con persone che la pensano come te e ti senti autorizzato a farlo anche con modi e espressioni violenti. Una bolla in cui continua ad essere rilanciato lo stesso contenuto che si radicalizza sempre di più.

Nascono così i no vax, contestatori delle vaccinazioni, i complottisti per i quali non è vero che l'uomo sia andato sulla Luna, oppure quelli che affermano che l'attentato alle Twin Towers è stato organizzato dagli stessi americani o addirittura che la Shoah, lo sterminio di sei milioni di ebrei e altrettanti fra minorati, Rom, prigionieri ed altri, è un'invenzione.
Nascono e proliferano gli estremisti fascisti e nazisti.

Nei social, ma anche in chat private, vengono spesso rilanciate notizie ed appelli, che si chiede di ritrasmettere con una vera e propria catena di sant'Antonio, con notizie non verificate e talvolta fasulle o che si riferiscono ad eventi passati. Ancora oggi si chiede di sottoscrivere un appello per la liberazione di Ebru Timtik, avvocata turca e attivista per i diritti umani di 42 anni, morta in seguito al suo sciopero della fame a fine agosto 2020.

Ci sono poi gli odiatori del web che postano insulti vergognosi e spesso sconci nei confronti dei politici di parte avversa, in genere di sesso femminile. La polizia postale indaga su querela di parte ma non è facile risalire agli autori. Perché per ottenere un account, per esempio Facebook, basta un nome inventato ed un indirizzo e_mail, magari creato ad hoc.
Eppure basterebbe una semplic norma che imponga a FB ed agli altri social di richiedere e registrare per tutti gli account un documento di identità ed il fenomeno scomparirebbe.

Franco Isman


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  12 maggio 2021