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l'arena, particolare


Fréjus
città romana, medievale e... taurina
a cura di Mauro Reali


Il letterato latino Plinio il Giovane, originario di Como, era uomo ricco e potente e possedeva centinaia di schiavi. Vuoi per uno spiccato spirito umanitario derivante dalla sua grande cultura, vuoi perché sapeva – molto più concretamente - quanto gli schiavi costassero e valessero, quando qualcuno di loro si ammalava lo mandava in convalescenza nella salubre regione della Francia del Sud, nei pressi di Forum Julii, l'attuale Fréjus. Già Plinio, dunque, conosceva lo straordinario clima – asciutto, un po' ventoso, e mitigato dal caldo sole del Midi – della parte finale della Costa Azzurra, a ridosso dello spettacolare massiccio di roccia rossa dell'Esterel.

l'arena    la corrida all'arena

Oggi Fréjus è una vivace cittadina che ha numerose vestigia del suo illustre passato romano e medievale. Tra tutte spicca la spettacolare arena romana, un po' più diroccata di quelle di Arles, Nimes o Verona: ma – si sa – per quanto concerne l'antico la “rovina” è sempre fonte di un fascino ulteriore e particolare… Né si può restare insensibili davanti al bellissimo complesso episcopale, che comprende Cattedrale, Chiostro e Battistero, edifici nei quali si vedono le stratificazioni di una città che dall'epoca tardo-antica transitò – con eguale prestigio – a quella e medievale.

il chiostro

Insomma, Fréjus è un luogo che non si può fare a meno di amare, e tutte le sue numerose apparenti contraddizioni non fanno che accrescere l'interesse di chi la visita. Mi riferisco al contrasto tra la perfetta e ordinata conservazione dei monumenti e una certa confusione tipica delle città del Sud, francese o italiano che sia; al contrasto tra l'opportunità di fare turismo “culturale” di altissimo livello o di buttarsi invece – a pochissima distanza – sull'assolata spiaggia di Port Fréjus o nella mondanissima, contigua, St. Raphaël; oppure al contrasto tra la possibilità di assistere – centro più ad est di tutta la Francia – alle prestigiose corride della Feria di luglio (chi scrive ne è appassionato), o di aggregarsi all'attivissimo collettivo locale che da anni si batte per la loro abolizione… Ognuno, credo, possa trovare la Fréjus che più gli piace, evitando magari tutte le cose che ho appena elencato per limitarsi ad un rilassante pastis bevuto lentamente in uno dei numerosi e simpatici caffè che affollano la cittadina.

delicatesses
Da ultimo, due consigli amichevoli ai lettori dell'Arengario che vogliano recarsi in loco. Il primo è quello di apprezzare la gastronomia locale, che “scivola” verso i gusti decisi e aromatici (sia nei piatti di carne che in quelli di pesce) della cucina provenzale; il secondo è quello di pernottare un po' prima di St. Raphaël e Fréjus, proprio sulla costa che lambisce l'Esterel: vale infatti davvero la pena di godersi all'alba e al tramonto questo particolare panorama marino. Suggerisco, a tal fine, una sistemazione particolarissima in bed and breakfast presso il paese di Agay; si chiama Villa Mélodie, e si tratta di una bella villa provenzale gestita con amorevole cura da una giovane signora di Milano, innamoratasi (come darle torto?) del posto (info: www.esd-fr.com/agay/melodie/melodie ; tel: +33 4 82 06 65). Francesca Barilli, dunque, vi accoglierà come ospiti – più che come clienti – nelle sue cinque camere, ampie, semplici ed immacolate e vi vizierà con pane fatto in casa e marmellate dell'orto: credo che verso gli schiavi di Plinio, queste premure non fossero usate…


l'acquedotto romano



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  29 luglio 2004