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Grandi manovre

Giuseppe Poliani
2-ott-2013 14.05

Formigoni

Il cadreghino è pur sempre il cadreghino.
Nella miglior tradizione del trasformismo democristiano e con impeccabile tempismo da grande stratega, il pluri-indagato Formigoni attualmente sotto processo, sta per abbandonare al suo destino il pregiudicato Berlusconi la cui nave sta affondando definitivamente nella storia, per formare un nuovo gruppo politico dei “popolari” (un nome nuovo: ma non era già nei popolari una volta ?), insieme ad altri 25 parlamentari PdL che di colpo, dopo vent'anni passati nel centrodestra, si accorgono che Berlusconi non va bene ma soprattutto si accorgono che se non fanno presto a cambiare perderanno la sedia: urge allora attaccarsi al nuovo carro vincente come lo fu nel 1994 quando dai “popolari” si passò a Forza Italia, per continuare a fare quello che hanno fatto finora. Non si sa mai: le elezioni potrebbero essere vicine.
Ed oggi il carro vincente (lo dico veramente con amarezza pensando cos'era il PDS/DS un po' di anni fa, cioè una speranza per il centrosinistra intero) si chiama PD, un partito di centrosinistra composto da popolari (quelli veri) e da ex-comunisti che piano piano sta diventando una nuova DC.
 

Ma la vera alternativa, quella che cresce lentamente ma che alimenta la visione a lungo termine nell'animo di un vero democratico progressista ed antifascista, sta altrove, non c'è più dubbio, mentre ancora una volta i cattolici in Italia, dopo una splendida stagione della costituente e del primo dopoguerra, rappresentano ed hanno rappresentato in passato un freno al paese, la conservazione del sistema e dello status quo e, non lo dico a vanvera ma sui dati dei processi ben noti a tutti, del malaffare e della corruzione.
 
Giuseppe Poliani
  


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