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Il Paese

Giuseppe Poliani
9-ott-2013 9.10

Napolitano

Il presidente Napolitano dice che c'è qualcuno che se ne frega del paese. Raramente il presidente si è espresso in termini così netti e chiari usando il linguaggio della gente comune.
Ma non ho sentito parole altrettanto nette e chiare da parte sua quando per due mesi Berlusconi ha messo in stallo il paese ed ha minacciato di far cadere il governo, con tutte le gravi conseguenze anche per l'intera Europa che molti hanno evidenziato ma che non condivido, per i suoi cazzi giudiziari.
Allora qui occorrerebbe fermarsi un attimo e riflettere bene, vedere con chiarezza ed onestà intellettuale chi veramente se ne frega del paese: se un Berlusconi che da vent'anni insulta il paese e lo ricatta con i suoi trucchi mafiosi e le sue politiche clientelari e folli o chi ha il legittimo sospetto, una volta arrivato in parlamento e dopo quanto successo in Italia in questo ultimo ventennio ed in particolare con le ultime vicende parlamentari, che i politici stiano preparando una scappatoia per Berlusconi (ed altri…).
Parlare di amnistia poco prima del voto parlamentare sulla decadenza da senatore di Berlusconi, al  di là di ogni intenzione serie e motivata, vuol dire inequivocabilmente mettere una pulce nell'orecchio a chi già sta pensando con il voto segreto di rimettere in campo il cavaliere.
 
Chi se ne frega del paese ?  Possono circolare le merci e i i soldi liberamente in Europa ma non i migranti;  si possono spendere 600 milioni di Euro per raddrizzare la Costa Concordia e puntare su di essa per giorni l'attenzione dei media ma non c'è mai una telecamera puntata su un barcone di migranti, si possono avere portaerei gigantesche nel Mediterraneo ed aerei che vanno ovunque se vogliono ma che non vedono i barconi dei disperati. Sto parlando di vite umane, le stesse che sono nelle carceri italiane oggi.
 
Chi se ne frega davvero del paese Italia e delle vite umane che tentano di raggiungerlo ?
 
Giuseppe Poliani



Giacomo correale
9-ott-2013 10.28

Aggiungo: trovo deprimente che di fronte a un messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica, atto di grande rilievo e eccezionalità,  su un problema drammatico e urgente come quello del sovraffollamento delle carceri, si scateni una diatriba di infimo  livello basato su niente: il sospetto di una malafede di Napolitano, che avrebbe inviato  un messaggio alle Camere per salvare un personaggio per il quale non nutre giustamente nessuna stima. E la stampa non si occupa di altro! Pazzesco.

Giacomo



Giuseppe Poliani
9-ott-2013 15.01

Napolitano faccia un bel gesto: chieda di escludere TUTTA LA CLASSE POLITICA O EX POLITICI CONDANNATA O INDAGATA  dall'indulto o dalla amnistia, perché cosi come la vogliono fare la cosa è molto sospetta.
Devono poter usufruire della legge SOLO CHI IN CARCERE CI E' STATO VERAMENTE E PER LUNGO TEMPO, non i furbi che patteggiano.
Gli italiani non si fidano più dei politici, questo forse non è ancora ben chiaro alla classe politica attualmente al potere ma è bene che ne prendano atto e che se facciano una ragione.
Esiste da tempo una proposta di legge del M5S sull'argomento forse migliore delle solite soluzioni impostate sull'emergenza e sulla improvvisazione.
 
Giuseppe Poliani
 


Armando Pioltelli
9-ott-2013 16.32

Abele non ne può più,ogni giorno si legge sui giornali di stupri omicidi furti,anziane sbattute a terra per una catenina,vecchietti raggirati con furti in casa.
Tutte le nostre abitazioni hanno cancellate antifurto oggi gli onesti per difendersi devono vivere  rinchiusi.
Parolisi ha ucciso la moglie prima ergastolo poi 30 anni,ricordo che i 30 anni sono 22,5 perché vengono abbonati 3 mesi all'anno,poi buona condotta questo tra 10 anni è fuori e può ancora uccidere come spesso si legge,arrestano persone che non sono al primo reato ma al decimo ma cosa ci fanno fuori,forse c'è troppo buonismo nelle nostre leggi.
Ergastolo vuol dire fine pena mai,ma ben pochi  lo scontano solo gli autori di stragi mafiose forse.
Forse prima di teorizzare dovremmo chiedere cosa pensano le persone dei quartieri ghetto,continuando così si crea la guerra tra i poveri,oggi gli operai non votano più a sinistra, ma se continuiamo così voteranno a destra.
Con l'amnistia usciranno un po' di delinquenti perché senza un lavoro che non c'è per gli onesti continueranno a delinquere.
Occorre aprire nuove carceri,pensare a forme di reinserimento serio,creare nuovi posti di lavoro trovando le risorse ponendo dei tetti,troppe pensioni d'oro,sbagliato dare 40 milioni di TFR a Profumo,6 a BERNABE' con TELECON piena di debiti, nessuno deve prendere più di 100 mila € annui e 100 sono tante, pensare a un reddito di cittadinanza.
Per finire stroncare gli scafisti ma anche abbattere tutte quelle dittature africane che svendono le risorse dei loro paesi agli squali .
Continuando a far vivere persone e extracomunitari in ghetti in fabbriche dismesse e prede delle organizzazioni criminale, rischiamo che le persone diventano razziste e si appelleranno alle destre.
In Norvegia PAESE ricco ha vinto le elezioni la destra con lo slogan troppi stranieri ,al governo adesso c'è l'ex partito di chi ha trucidato 86 ragazzi socialdemocratici.
Altro che amnistia, occorre pensare alla certezza della pena, ABELE va tutelato, a CAINO si deve concedere solo una occasione, non dieci.

Armando
UNITI SI VINCE



Franco Isman
9-ott-2013 17.03

Non sono d'accordo con Poliani sul problema dei migranti che non si può certo risolvere con il solo buonismo. Ci sono centinaia di migliaia di uomini che vivono sotto dittature feroci (cui l'Occidente vende le armi), milioni di uomini che nel loro Paese muoiono di fame, siamo disposti a parificare il nostro reddito con quello di questi Paesi? Se non lo siamo non si può accettare e favorire una immigrazione senza limiti, una trasmigrazione di popoli.

Non sono d'accordo con Correale. Il problema delle carceri è un problema gravissimo, ma non si risolve abolendo i reati. Quanto a Napolitano, a parte l'uso del verbo fregarsene, di mussoliniana memoria, sono più di sette anni che è Presidente ed il messaggio alla Camere avrebbe potuto/dovuto farlo prima, in tempi più tranquilli e meno sospetti. D'altra parte non c'è dubbio che Napolitano faccia politica travalicando ampiamente i limiti che la Costituzione dovrebbe imporgli, come è certo che la sua rielezione, voluta o soltanto accettata, aveva lo specifico scopo del governo di larghe intese, o grande inciucio a seconda delle opinioni.
Una presidenza di transizione in cui non avrebbero dovuto trovare spazio altre iniziative di più largo respiro.
L'amnistia non riguarderà lo specifico reato per cui è stato condannato in via definitiva Berlusconi? Ne discuterà e deciderà il Parlamento e non era proprio il caso di creare ulteriori problemi.

Franco Isman



Giuseppe Poliani
9-ott-2013 19.52

Rispondo a Franco Isman.
 
Ma il sovraffollamento delle carceri è un problema reale e non riguarda solo gli immigrati (per i quali la UE stanzierà mi pare 40 milioni di Euro prossimamente e per i quali sarebbe bene chi noi italiani ci comportassimo da popolo civile e democratico).
Il problema carceri da un lato è fermare i furbi, i politici disonesti e mafiosi e, dall'altro, se crediamo veramente ad un approccio ed a una funzione diversa e rieducativa del carcere (mettendoci tanti soldi), mettendo a norma europea delle carceri ormai fatiscenti e sovraffollate; altrimenti è inutile far finta, in questo caso sì, di fare i “buoni” facendo una leggina per buttare fuori dal carcere un po' di gente su invito del capo dello stato, con il rischio di favorire i soliti noti. 
I grillini sono da sei mesi in parlamento ma c'è qualcuno che è lì da trent'anni o più. Allora la domanda è, ripeto: chi è che veramente se ne frega dell'Italia (e delle carceri) ?
Abbiamo passato 2 mesi a sentire dell'IMU e dell'IVA, poi altri due mesi per ascoltare di tutto sulla decadenza di Berlusconi, e quanto tempo ancora perderemo per parlare della legge elettorale ?
 
Pe rispondere alla seconda parte dell'intervento di Franco Isman, prendo a supporto il libro che sto leggendo: Scenari Globali per i prossimi quarant'anni: 2052 – Rapporto al Club di Roma. J. Randers, 2013, Ed. Ambiente per ribadire che occorre ragionare globalmente e che i fenomeni mondiali sono interconnessi ed interdipendenti.
 
Molti sono i fattori che determinano le migrazioni: commercio di armi (non si sa nulla su chi ha fornito gli impianti ad Assad nonostante le ispezioni ONU), le multinazionali del petrolio (la corruzione l'hanno introdotta loro per accaparrarsi le concessioni petrolifere), il traffico di rifiuti tossici, gli scambi commerciali, le coltivazioni OGM che legano le mani agli agricoltori, l'economia sommersa, la tratta di persone, gli accordi di libero scambio che liberi non sono ma solo a vantaggio dellUE o degli USA, la speculazione finanziaria.  Tutto questo genera miseria e fuggi fuggi delle popolazioni.
Il libro afferma chiaramente che in futuro non dobbiamo sperare noi occidentali in una crescita, perché se questa ci sarà, sarà minima (l'autore parla di previsioni fino al 2052 !) e che le aree dove ci sarà la crescita maggiore saranno la Cina e i paesi oggi emergenti (India, Brasile, etc.).
Questo vuol dire che, volenti o nolenti , anche se i nostri governi si ostinano a credere ancora nella crescita economica, la tendenza da qui al 2052 sarà che dovremo cedere PIL e reddito a queste nuove aree mondiali per cui in queste aree il reddito medio (e livello di vita) crescerà significativamente mentre nell'occidente già industrializzato e sviluppato diminuirà sensibilmente. (idea peraltro già espressa da Stiglitz J. Nel suo libro La globalizzazione ed i suoi oppositori. Einaudi, (2002).
 
Tutto questo lungo discorso per dire che prima o poi i nostri redditi tenderanno ad una parificazione senza raggiungerla a quelli oggi inferiori di queste macroaree mondiali.
 
Giuseppe Poliani



Giuseppe Pizzi
9-ott-2013 21.09


Sarà una coincidenza, ma sono cinque o sei anni che Pannella strepita e digiuna per denunciare lo scandalo delle carceri sovraffollate, è quasi un anno che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per il trattamento inumano e degradante inflitto ai carcerati e, guarda caso, adesso che c'è un condannato eccellente, al Presidente della Repubblica viene in mente di visitare il carcere di Poggioreale. Ne esce tanto sconcertato da sollecitare il Parlamento a varare un provvedimento di indulto e di amnistia. Dicono che il caso Berlusconi non rientrerà nei termini del provvedimento. Voglio sperarlo, e tuttavia non riesco a scacciare un cattivo pensiero, che Napolitano abbia cioè voluto dire: "Guardate che io la grazia a Berlusconi non posso proprio concederla, però il Parlamento, se vuole, può estinguergli il reato con l'amnistia o perlomeno condonargli la pena con l'indulto. Non sarò certo io a frapporre ostacoli". E immagino le grandi manovre, quando le Camere si occuperanno della questione. Pensiero meschino? Così l'ha definito Ferdinando Casini stasera, e con molte buone ragioni, perché non si può appendere la sorte di migliaia di disgraziati detenuti in condizioni miserabili a un puntiglio nei confronti di un birbante miliardario, si tratterebbe di un imperdonabile atteggiamento "contra personam". Perciò, teniamoci la meschinità opposta, il sospetto (o la certezza, a seconda delle gradazioni) che se un giorno migliaia di infelici saranno liberati dal letamaio in cui si trovano lo dovranno a una circostanza "pro personam", cioè alla opportunità di risparmiare a un birbante potente un annetto di servizi sociali. 
Ultima considerazione. Ma che razza di Stato è mai questo, che non riesce a evadere un arretrato di 9 milioni di processi, che quando li celebra non ha le prigioni dove mettere i condannati né le guardie per tenerli a bada, che vieta l'abusivismo edilizio ma non sa come fare per contrastarlo, inveisce contro l'evasione fiscale senza mai riuscire a ridurla, non paga le fatture dei suoi fornitori, non mantiene le promesse ai pensionati, lascia intere regioni in mano alla mafia, neanche le multe per divieto di sosta riesce a riscuotere!
E' questo "il paese"?

Giuseppe Pizzi



Dario Chiarino
9-ott-2013 22.32

A pensar male non costa niente e inoltre, come diceva la buonanima di Andreotti, spesso ci si azzecca.
A proposito di Napolitano viene in mente ciò che cantava Antoine:

Tu sei buono e ti tirano le pietre. 
Sei cattivo e ti tirano le pietre. 
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, 
sempre pietre in faccia prenderai... 

Sarò rimbambito per la vecchiaia, ma penso che sarebbe un bene per l'Italia (e per la sua immagine all'estero), poter contare su qualche Napolitano in più per reggere le sorti del nostro Paese.
Comunque, è un dato di fatto che la situazione delle carceri italiane rappresenti uno scandalo e che tocchi al parlamento agire al più presto per porvi rimedio, possibilmente con decisioni che non sostituiscano uno scandalo con un altro scandalo.

Kid

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