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Balotelli

Giuseppe Pizzi
15-ott-2013 0.56

Balotelli

La Nazionale di calcio va ad allenarsi a Quarto Flegreo, un comune in mano alla camorra, ma Balotelli non ci sta a fare il "testimonial" della legalità: "Non sono un simbolo anticamorra, vengo solo per giocare". Scandalo, tanto più che c'è un precedente, l'anno scorso si è fatto beccare dalle parti di Scampia in compagnia di gente poco raccomandabile. La senatrice Capacchione, che vive sotto scorta per il suo giornalismo anticamorra, non gliela manda a dire: "Balotelli è un imbecille". 
Può darsi, ma può anche darsi che Balotelli sia solo stufo di fare e sembrare quello che gli altri vogliono che faccia e sembri. Perché un giocatore di pallone dovrebbe essere un simbolo, dell'integrazione razziale o della nuova Italia multiculturale o dell'antimafia? "Vengo solo per giocare" non è questa l'unica cosa che si dovrebbe chiedere a un giocatore di football? Questa storia dei giocatori che sono sempre chiamati a testimoniare per o contro qualcosa sta diventando ridicola. Anche dimenticando che di comportamenti mafiosi il calcio italiano è pieno zeppo (da Calciopoli ai risultati combinati agli eccessi degli ultrà alla corruzione degli arbitri), un calciatore dà prova della sua onestà e del suo onore sul campo, dimostra di non essere camorrista se si impegna senza risparmio, se evita provocazioni e sceneggiate e se vince ogni volta che può. Questi si allenano a Quarto ma poi, se solo gli si presenta l'occasione, simulano un fallo in area, strappano un rigore e rubano la partita. Proprio come i camorristi, ma in quel caso tutti applaudono, anche la senatrice anticamorra.

Giuseppe Pizzi

PS Balotelli entra in campo, fa il gol del pareggio e per poco manca quello della vittoria. Poi dice: "Voi parlate, io segno". Bravo Balotelli, offelé, fa 'l tò mesté.

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