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Proposta di nuova legge elettorale

Dario Chiarino
2-feb-2014 18.54


Dispongo della "proposta di testo base" relativa all'oggetto e leggo l'art. 9 con il quale si impone che "nel complesso delle candidature circoscrizionali di ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%".
Ciò mi appare un grossolano vizio di incostituzionalità, anzitutto in relazione agli articoli ai quali la proposta vorrebbe dare attuazione, cioè l'art 3 quanto alla parità e all'uguaglianza "senza distinzione di sesso" e il successivo art. 51 quanto alle "pari opportunità tra uomini e donne".
I cittadini presentatori delle liste elettorali devono essere liberi di candidare i cittadini che ritengono più idonei. Non devono quindi essere assoggettati al rispetto di una proporzione tra soggetti di sesso diverso che, per definizione costituzionale, sono uguali, anche perché "pari opportunità" significa uguaglianza dei punti di partenza, non garanzia di uguali risultati all'arrivo.
Con una tale proposta si apre all'eventualità negativa che i cittadini migliori vengano esclusi proprio in conseguenza dell'impossibilità normativa di superare la proporzione numerica attribuita al sesso al quale appartengono.
Ad abundantiam tale norma contrasta con l'art. 2 della stessa proposta che recita "i seggi spettanti alla circoscrizione ai sensi del comma 1 sono assegnati in collegi plurinominali nei quali è assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a sei". Infatti la previsione di un numero dispari di candidati esclude la possibilità che la quota assegnata a uno dei due sessi possa essere inferiore al 50%.
Resta inoltre la mia personale contrarietà all'impossibilità per l'elettore di manifestare la preferenza per un candidato, anche se elezioni primarie posso mitigare in parte tale sottrazione all'elettore di un suo diritto di cittadino.

KID



Giuseppe Poliani
3-feb-2014 9.10

Ma se è incostituzionale questo si figuri quanto lo può essere un premio di maggioranza del 15% che trasforma una minoranza in maggioranza assoluta.
Questo punto che lei evidenzia è emblematico di come oggi la politica agisce e interpreta il proprio ruolo, serve solo per l'immagine da fornire ai media, è un po' di fumo democratico davanti agli occhi dei cittadini per nascondere la profonda antidemocraticità dell'intera legge elettorale e, soprattutto ora, questo art. 9 torna utile come ipocrita difesa delle donne (ricordo le battute di Berlusconi da primo ministro sulla Bindi, sulla Merkel, e su tante altre ma allora nessuno si è scandalizzato e ha denunciato !) dopo quanto ampiamente evidenziato dai media stessi su quanto apparso nel blog di Grillo; blog che si ritiene valido e rappresentativo del M5S solo in questi casi ma non quando 20-30.000 elettori M5S esprimono un'opinione su un progetto di legge (cosa volete che siano 20000 elettori online dissero i PD).
Come alcuni autori evidenziano per il futuro a medio-lungo termine, l'economia liberista per risollevarsi dovrà sacrificare la democrazia dei singoli stati. Ci stiamo arrivando.
 
Giuseppe Poliani



Vladimir

JLV
4-feb-2014 15.16

Ho sempre ritenuto assurde le “quote” per le donne ma non avevo pensato che, come dice Kid, sono anche anticostituzionali. Ha perfettamente ragione.
A parte chi ironizza sulle numerose quote da riservare al terzo sesso: siamo o non siamo per la parità dei diritti ?!
Certo che andando avanti su questa strada sarà necessario riservare delle quote anche ai poveri maschietti…

JLV


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