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Uniti si vince ?
Salvatore Iannazzo
04 Jun 2014 16:30



L'amico Armando vorrà perdonare il punto interrogativo che ho apposto al notissimo motto di cui egli detiene saldamente il copyright. Ma ricorderà che io, più volte - anche su Arengario - su quel motto, da sempre fatto proprio dal centro sinistra, ho espresso parecchi dubbi. Nascono dalla constatazione che l'aggettivo "uniti" viene completato - surrettiziamente - da ciascuno dei partiti che si uniscono da un inciso  che dice: "ma alle mie condizioni". Si fa così perché, se quell'inciso venisse esplicitato, l'unità non ci sarebbe, E senza l'unità svanirebbe anche la vittoria. Perciò si tace e, talvolta, effettivamente si vince. Ma dopo la vittoria ecco che ognuno, nella convinzione - o forse nella speranza - di riuscire ad imporre "le sue condizioni", le rende palesi. Si scopre allora che si è tutt'altro che uniti. Ne segue prima lo stallo decisionale e l'immobilismo; e poi l'abbandono di qualcuno degli "uniti" e la caduta del governo. Quindi, certo, "uniti si vince". Ma non si governa. E si passa la palla all'avversario. Che è invece di destra, e governerà imponendo politiche di destra. Esempi ce ne sono a josa, e li ho anche fatti; e chi mi legge li conosce ancora meglio di me. Con il risultato che - come recita un saggio proverbio - "chi troppo vuole nulla stringe".

Renzi invece ha usato una tattica diversa: spostare verso il centro il suo asse politico. In questo modo egli ha raccolto i voti tradizionali di centro sinistra, buona parte dei quali, temendo - e non senza ragione - l'immobilismo deleterio della sinistra, si erano nelle ultime votazioni rifugiati nell'astensione. Ma anche molti voti più "moderati", di elettori - a loro volta stufi dell'immobilismo della sinistra - che avevano votato a destra. La vivacità di Renzi, complementata da un'opportuna dose di populismo ("a cane, cane e mezzo",  recita un altro detto), ha fatto il resto. E così si è determinato un successo che - in quelle proporzioni - nessuno, né a destra né a sinistra, si aspettava.
I mugugni a sinistra - ovviamente - non mancano. Ne sono testimonianza le proteste. "Forse stiamo lasciando indietro qualcuno", ha scritto uno dei nostri soci di circolo; altri soci hanno manifestato le loro perplessità in modo diverso.

Ho fotografato stamane in Via Dante il seguente "murale":

murale

(A riguardo del quale devo precisare che, per scriverlo, l'ignoto writer si è piazzato dietro un tabellone comunale, quasi volesse nascondersi mentre lo scriveva. Evidentemente, sentiva la grave responsabilità che stava assumendosi, scrivendo contro un governo frutto di un voto eclatantemente numeroso dal punto di vista della percentuale ottenuta, e quindi democraticamente validato).
Può essere, come ha scritto il nostro collega di circolo, che "stiamo lasciando indietro qualcuno". Ma io mi chiedo se sia più ragionevole lasciare indietro qualcuno avendo vinto, invece di far vincere le destre con una coalizione tipo "Uniti si vince" che, per rimanere incontaminata, rischia di "non vincere" (vedi Bersani!) o addirittura di perdere, com'è avvenuto, ahimé, troppe volte (vedi il ventennio berlusconiano): quel "qualcuno" che - forse! - stiamo lasciando indietro, sarebbe certamente trattato meglio nel primo caso che nel secondo! Ed altrettanto avverrebbe nella conduzione politica generale: un governo di centro sinistra - è un'ovvietà! - farebbe una politica più vicina alla sinistra che non un governo di centro destra. Come abbiamo ampiamente constatato sulla nostra pelle.

Conclusione: in un paese che, anche per il l'immobilismo conservatore dei governi alla "Uniti si vince", appare esprimersi a favore di un centro sinistra moderatamente spostato verso il centro, è meglio aumentare le probabilità di vittoria spostandosi verso il centro, che non arroccarsi verso sinistra con elevate probabilità di perdere, o, nel migliore dei casi, di "non vincere".

Toti Iannazzo


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Dario Chiarino
10 Jun 2014 08:00

Resta.libero "il migliore"...


Armando Pioltelli
10 Jun 2014 15:40

La dimostrazione matematica di uniti si vince:

La proposta di ENRICO BERLINGUER che non si realizzò e che lascio il PCI nel guado, né al governo, né all'opposizione, odiato dai sovietici 1976/1979 .
Consisteva nell'unire tutte le risorse sane di cattolici, comunisti e socialisti in un grande partito riformista, da qui UNITI SI VINCE.

Per bloccare questo progetto fu ucciso MORO, nacque il pentapartito, il craxismo, Milano da bere, tangentopoli, 20 anni di berlusconismo.
Oggi la matematica dimostra che  il PD nato dal matrimonio tra  popolari, socialisti, diessini ha vinto con il 40,8%.
PD=DS+MARGHERITA+SOCIALISTI=UNITI SI VINCE , la proposta di BERLINGUER realizzata.

Caro TOTI io la vedo così ora dimostrami il contrario.

Armando
UNITI SI VINCE