Ai confini dell'Europa
Noi sappiamo cosa sta succedendo
Umberto De Pace
da il Messaggero.it del 10/11/21
Burhaan con sua moglie Walid e il figlio di 4 anni, fuggiti dall'Iraq, passano nei giorni scorsi il confine tra Bielorussia e Polonia, sotto gli occhi dei soldati di guardia, grazie a tre sconosciuti accompagnatori che gli aprono un varco nelle reti, con la promessa di un'auto che li avrebbe portati in Germania. Superato il confine vengono picchiati e derubati di settemila dollari e minacciati di essere uccisi se non fossero rientrati immediatamente in Bielorussia. Ahmed, prima di giungere in Germania, dov'è ora in attesa di asilo, quel confine lo ha attraversato 18 volte per essere ogni volta rispedito indietro dalle guardie di frontiera in violazione dei trattati europei e internazionali. Karam 74 anni, siriano, dorme in un nido di cicogne di fronte al filo spinato in territorio bielorusso. Glielo hanno tirato giù dal palo della luce due ragazzi afghani e lui di giorno lo lascia ai bambini più piccoli del campo, come i due fratellini in fuga dallo Yemen che scaldano le mani sul falò che arde accanto. Su di loro una calda coperta lasciata per Karam da Marianna Snarscy, un'allevatrice di galline polacca che dall'altra parte della frontiera, a causa dello scontro in atto tra Varsavia e Minsk, rischia il blocco della sua attività e di finire nelle stesse condizioni dei profughi. Khalil di etnia hazara, 17 anni, scappato in agosto dall'Afghanistan con i soldi raccolti da suo padre che ha venduto tutto ciò che poteva per farlo partire, ha percorso a piedi il tragitto fino in Turchia pagando mille dollari i trafficanti. Per arrivare in Italia via mare ha pagato altri novemila dollari. Il suo amico Zebiullah, 15 anni, ha le gambe ferite dalle percosse e una grave infezione di scabbia. David, giovane sudanese, portavoce dei rifugiati a Tripoli che protestano da settimane davanti alla sede di UNHCR, dopo essere fuggiti in molti da uno dei lager nei quali la polizia libica li aveva rinchiusi, fra loro 300 bambini e donne:
voi sapete tutti cosa siamo costretti a sopportare e se partiamo in mare e veniamo intercettati dalla guardia costiera libica ci riportano lì dentro. Tutti sanno cosa succede quando ci riportano li dentro, per questo chiediamo alle forze internazionali, all'Italia di farci andare via da qui ... abbiamo bisogno di giustizia, eguaglianza, protezione
. Tripoli, migranti protestano davanti alla sede dell'Unhcr (il Manifesto del 29/10/21 foto Ap)
Danja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del consiglio d'Europa ha definito scioccanti i video pubblicati sulle violenze dei corpi speciali della polizia croata contro i migranti al confine tra Croazia e Bosnia, oltre a denunciare l'inaccettabile normalizzazione dei respingimenti e delle violenze contro i richiedenti asilo e immigrati. Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Cerimonia di inaugurazione del 781mo anno accademico dell'Università della Città di Siena, 15 novembre 2021. Sono ben più di mille i chilometri di recinzioni costruite (Avvenire.it del 27/03/2019)
Non è più tempo di attendere, non c'è più nulla da tollerare né da comprendere. E' il momento che quell'Europa che intende adempiere agli impegni presi e sottoscritti, quell'Europa che non è disposta a calpestare i propri principi e valori fondativi si faccia sentire con forza e determinazione. Un domani potrebbe essere troppo tardi. Il cambiamento è possibile, ce lo indicano quelle famiglie polacche che vivono nella foresta ai confini con la Bielorussia che lasciano cibo, bevande, possibilità di rifugio ai profughi che riescono a varcare il confine, pur rischiando multe e denunce per favoreggiamento dell'immigrazione illegale; come tante altre lo fanno da sempre nelle diverse zone ai confini dell'Europa. Ce lo indicano le tante associazioni e organizzazioni non governative, fra loro molti giovani, che cercano di portare soccorso, solidarietà e assistenza ai profughi e migranti, subendo anche troppo spesso denunce e condanne per il loro operato. Ce lo indicano i tanti giornalisti, molti fra loro free lance a loro rischio e pericolo, che con il loro lavoro ci riportano quanto succede in quei luoghi. Che la politica faccia la sua parte e lo faccia anche la Corte penale internazionale portando avanti l'inchiesta per crimini contro l'umanità, sollecitata da un esposto contro l'UE presentata nel giugno 2019 da un gruppo di avvocati ed esperti, allargandola dal mar Mediterraneo a tutti i confini dell'Europa e oltre. Perché come sostengono i promotori: Questo non è un disastro naturale, né un tragico errore umano; questo è un crimine contro l'umanità commesso da individui che ora devono rendere conto delle loro azioni, siano essi leader politici, o comuni cittadini. Umberto De Pace Le testimonianze inserite nel presente articolo sono frutto del lavoro dei seguenti giornalisti: Angela Caponnetto Rainews del 29/10/2021 Annalisa Camilli L'Essenziale del 6/11/2021 Andrea Nicastro Corriere della Sera del 11/11/2021 Giampaolo Visetti La Repubblica del 13/11/2021 Condividi su Facebook Segnala su Twitter EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 18 novembre 2021 |