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L'Italia ripudia la guerra
Franco Isman



L'Italia ripudia la guerra.
Chi scrive ripudia la guerra, terrificante per le stragi, soprattutto di civili, che provoca e per le aberrazioni morali cui porta.
L'attacco della Russia di Putin è quindi da condannare, senza se e senza ma.

Questo non significa che “gli altri”, l'America in primo luogo, non abbiano gravissime colpe, a cominciare dal colpo di stato del 2014 che ha esautorato il Presidente Viktor Janukovyc filo russo; colpo di stato con ampia base popolare ma certamente fomentato dall'America e con larga partecipazione di organizzazioni nazifasciste quali il Partito Socialnazionalista Ucraino (poi ribattezzato Svoboda), Pravji Sector e il famigerato Battaglione Azov.
A seguito di questo fu abrogata la “legge sulle lingue regionali” decretando l'ucraino unica lingua di Stato. Le milizie nazifasciste divennero forze regolari dello Stato.

Gli Stati Uniti premono per far entrare l'Ucraina nella NATO, nonostante sia così gravemente compromessa con il fascismo. Ciņ significa portare i missili atomici a ridosso del confine russo, rappresenta una grave provocazione ed un ribaltamento degli attuali equilibri. Ricordiamo cosa è successo nel 1962 quando Kruscev tentò di installare missili balistici sovietici a Cuba.

Questo quanto scritto da Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale ANPI, a proposito delle infiltrazioni nazifasciste nei gangli dello Stato:
La storia dell'Ucraina dal colpo di forza successivo a Maidan (2014) non corrisponde affatto, come vuole la narrazione dominante, allo stereotipo delle democrazie occidentali, ma è profondamente inquinata da forze e comportamenti esplicitamente nazisti: la presenza spesso determinante anche nel governo di diverse organizzazioni nazifasciste come Svoboda (il cui primo nome era Partito Socialnazionalista Ucraino), Pravji Sector, organizzazione paramilitare organicamente connessa col famigerato Battaglione Azov, e altre organizzazioni. Sono stati rivalutati criminali di guerra collaborazionisti e responsabili di efferate stragi in particolare di ebrei, come Stepan Bandera, oggi eroe nazionale dell'Ucraina. Queste forze sono le responsabili del massacro e dell'incendio della sede dei sindacati di Odessa (2014). Il Battaglione Azov, prima formato da volontari di estrema destra e poi assorbito nelle Forze Armate ucraine, è una organizzazione militare nazista, come attestato dai suoi simboli che riproducono in modo fedele o lievemente deformato la svastica e il sole nero fortemente voluto da Himmler, da tante dichiarazioni dei suoi esponenti, dalle sue azioni violentissime e criminali. Tale battaglione, famigerato per le sue efferatezze e crudeltà, è stato mandato all'attacco dalle autorità di Kiev nel corso della vera e propria guerra contro il Donbass che dura da otto anni e che ha causato decine di migliaia di vittime. Il fondatore del battaglione Andriy Biletsky, intervistato da Repubblica il 23 febbraio e in quella sede dichiaratosi assolutamente non antisemita, né nazista, né fascista, è noto come il “Fuhrer bianco” avendo sottolineato (parole sue) “la purezza razziale della nazione Ucraina, impedendo che i suoi geni si mischino con quelli di razze inferiori”, svolgendo così “la sua missione storica di guida della Razza Bianca globale nella sua crociata finale per la sopravvivenza”. Vanno rimarcate le gravissime responsabilità degli Stati Uniti nel sostegno al colpo di forza del 2014 e ai governi successivi e la grave miopia dell'Unione Europea che ha sempre sostenuto acriticamente Kiev senza mai mettere a fuoco la pesantissima infiltrazione nazifascista nei gangli del potere ucraino, le sue decisioni discriminatorie come l'abolizione dell'insegnamento della lingua russa in una terra russofona, in una più generale rimozione, da parte dell'UE, del crescere del fenomeno neonazista e neofascista in Europa.

Franco Isman


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  27 febbraio 2022