Cominciamo col dire che non si tratta di sciopero bensì di serrata.

Lo sciopero è un'astensione collettiva dal lavoro da parte di lavoratori dipendenti ed è tutelato dall'articolo 40 della Costituzione che afferma: “Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano”.
E infatti le norme successive hanno previsto una Commissione di garanzia e delle limitazioni riguardanti specialmente i servizi essenziali; nel caso in cui lo sciopero riguardi un settore di rilevanza pubblica, questo deve essere svolto nel rispetto dei diritti dei cittadini-fruitori del servizio.

La serrata è viceversa un'astensione o impedimento al lavoro promossa dall'azienda o dall'imprenditore, grande o piccolo che sia, non è espressamente prevista dalla Costituzione ed è anch'essa sottoposta al controllo della Commissione di garanzia. Diventa reato se ha scopo politico (articolo 503 codice penale); o se viene esercitata per coazione alla pubblica autorità (articolo 504 codice penale).

Le associazioni dei gestori hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione della categoria, con la sospensione dell'erogazione del carburante, manuale o automatica, su tutta la rete dalle 19:00 del 24 gennaio alle 7:00 del 27 gennaio.
“Il Governo – scrivono – aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. È stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa”. L'agitazione tende anche ad opporsi ad alcuni adempimenti (l'esposizione delle tariffe medie) ritenute onerose ed inutili.

Questa serrata non rispetta certamente “i diritti dei cittadini-fruitori del servizio”, come preteso anche per il ben più importante diritto di sciopero e provoca danni economici e di prestigio rilevanti, si pensi ai TIR su percorsi nazionali e internazionali.
Rientra certamente nel reato previsto dall'art. 504 CP e ci si augura quindi un intervento della Commissione di garanzia.

Franco Isman

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  20 gennaio 2023