prima pagina lente pagina precedente



Ucraina, Russia, ragioni, torti, errori
NB La prima parte dell'articolo riporta molto di quanto scritto il 27.02.2022 immediatamente dopo l'invasione dell'Ucraina (24.02.2022)
Franco Isman


L'Italia ripudia la guerra.
Questo è forse il più bel dettato della Costituzione italiana.
La guerra è il peggiore di tutti i mali con le stragi, soprattutto di civili, e le distruzioni che provoca, ma anche per le aberrazioni morali cui porta, con l'assuefazione ad uccidere.
Non ha senso parlare di crimini di guerra: è la guerra stessa che è un crimine.
Nessun dubbio quindi sulle gravissime responsabilità di Putin che la guerra ha voluto e scatenato.

Questo non significa che “gli altri”, l'America in primo luogo, non abbiano gravissime colpe, a cominciare dal colpo di stato del 2014 che ha esautorato il Presidente Viktor Janukovyc filo russo;
colpo di stato con ampia base popolare ma certamente fomentato dall'America e con larga partecipazione di organizzazioni nazifasciste quali il Partito Socialnazionalista Ucraino (poi ribattezzato Svoboda), Pravji Sector e il famigerato Battaglione Azov responsabili del massacro e dell'incendio della sede dei sindacati di Odessa.
Sono stati rivalutati criminali di guerra collaborazionisti e responsabili di efferate stragi, in particolare di ebrei, come Stepan Bandera, oggi eroe nazionale (cfr. Gianfranco Pagliarulo, presidente ANPI).

Viene abrogata la “legge sulle lingue regionali” decretando l'ucraino unica lingua di Stato in una nazione dove la popolazione russofona è il 50%. Il battaglione Azov è scatenato contro i separatisti del Donbass, poi le milizie nazifasciste diventano forze regolari dello Stato.

Gli Stati Uniti premono per far entrare l'Ucraina nella NATO, che vuol dire portare i missili atomici a ridosso del confine russo ed un ribaltamento degli attuali equilibri. Ricordiamo cosa è successo nel 1962 quando Kruscev tentò di installare missili balistici sovietici a Cuba.

Putin chiama l'invasione “Operazione militare” perché tale si illudeva potesse essere.
L'inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi racconta come l'inizio delle operazioni militari sia stato l'attacco all'aeroporto di Hostomel, a una quarantina di chilometri da Kiev, da parte dei reparti di élite dell'esercito russo trasportati da una trentina di elicotteri. Ma gli ucraini erano stati preavvertiti dai servizi americani e sterminarono i commandos in fase di atterraggio. Il piano prevedeva il successivo arrivo di altre forze con gli Ilyushin, una rapida galoppata ai centri di potere dello Stato ucraino e la “neutralizzazione”, cattura o uccisione, del Presidente Zelensky e del suo governo. Pochi giorni e tutto sarebbe finito.
Non è andata così e gli ucraini, che avevano combattuto nell'Armata Rossa contro i nazisti, hanno mostrato una volontà di difendere a tutti i costi il loro Paese, una disposizione anche al sacrificio della vita assolutamente insospettata.

La Russia non era preparata ad una vera guerra e i soldati non erano motivati, l'America tramite i satelliti, e non solo, forniva preziose informazioni sui movimenti delle truppe russe, sulla dislocazione dei comandi, 12 generali russi furono uccisi, e addirittura le precise coordinate delle navi da combattimento nel Mar Nero che divennero obiettivo dei missili ucraini. Fu così che vennero affondati l'incrociatore Moskva, ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero, e altre navi da battaglia.

Contro Putin bisogna usare tutti i mezzi di pressione e di dissuasione possibili, certamente, ma i carri armati si fermano con le armi, non coi fiori e neppure con le sanzioni. Ma sulla fornitura di armi i pareri sono discordi. I Paesi che le forniscono diventano di fatto alleati dell'Ucraina e, come tali, dovrebbero quanto meno essere consultati da Zelensky in merito alle eventuali trattative con la Russia, nemico comune.

Zelensky in un primo tempo avrebbe voluto trattare, non avanzava pretese sulla Crimea, annessa alla Russia nel 2014 dopo un plebiscito, e si dichiarava disposto a rimanere neutrale fra blocco occidentale e Russia non chiedendo l'adesione alla NATO.
Attualmente, rinvigorito dalle ingenti forniture di armi di ogni genere, a breve anche dai potentissimi carri armati tedeschi Leopard 2, dai notevoli successi militari e dalla politica estremista degli Stati Uniti e del Segretario Generale della NATO, rifiuta qualsiasi ipotesi di compromesso e vuole arrivare ad una vittoria completa con la disfatta della Russia e la riconquista anche della Crimea. E i suoi alleati, noi compresi, gli lasciano carta bianca.

Zelensky vuole anche aerei da combattimento, ma i piloti ucraini sono addestrati e volano con i vecchi Mig ereditati dall'Unione Sovietica che poco hanno a spartire con i caccia-bombardieri moderni, e per addestrare un pilota ci vogliono anni.
Fornire aerei significa quindi mandare anche i piloti e questa è guerra aperta fra Russia e paesi NATO.
È la terza Guerra mondiale.

Franco Isman


Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati

in su pagina precedente

  13 febbraio 2023