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Buongiorno Presidente
19 . E' tempo di ricostruire
Umberto De Pace


Caramba davanti alla Villa

Buongiorno Presidente,
questa mattina passando in bici per il Parco ho visto i cancelli di accesso alla Villa Reale chiusi; in lontananza, sul retro della Villa, un'enorme tensostruttura al di sopra della quale, alti nel cielo, ronzavano alcuni elicotteri; lungo i viali, ai margini dei prati, al di là del muro di cinta, alcuni pick-up con i proiettori luminosi e i generatori predisposti per l'illuminazione notturna. Per le strade di Monza molti i manifesti con il suo viso e il benvenuto dell'amministrazione comunale con l'aggiunta, in alcuni casi, di simpatici fumetti “no-expo” appiccicati da fantasiosi e creativi oppositori.

Cosa ne penso della sua venuta?
Mah… devo ammettere che la mia prima reazione questa mattina è stata quella di chiedermi quanti soldi sarebbero stati spesi per la celebrazione. Capisco Signor Presidente che può sembrare alquanto banale la mia domanda, una sorta di reazione pavloviana da uomo qualunque, ma tant'è, mentirei se le dicessi il contrario. E sul tema – scusi se ne approfitto – visto che noi cittadini non siamo stati nemmeno invitati ma tenuti ai “margini” del grande evento, se qualcuno un domani si degna di mostrarci il conto, gliene sarei grato, non fosse altro che è con i nostri soldi che in parte (o il tutto?) viene organizzato.
Ciò premesso, a parte il vil denaro e la triste quanto ingessata organizzazione – scusi l'ennesima divagazione, ma perché non vi fate dare qualche consiglio da papa Francesco che quanto a protocollo sta facendo una rivoluzione? – che dire?

Ho provato a pensarci su ma sinceramente non sono entusiasta dell'iniziativa, perché vede quando sento parlare di Expo mi torna alla mente tutto il peggio che la politica italiana – sempre ben accompagnata – ha prodotto nel nostro paese: commissioni inconcludenti, dirigenti lautamente pagati, fiumi di soldi dispersi, spartizioni di poltrone, templi biblici per deliberare cariche ed emolumenti quanto contingentati per le opere da realizzare, opere non finite, decreti emergenziali, opportunità per disonesti, se non criminali, ostacoli e barriere per tutti gli altri. E altro ancora.
Lo so Signor Presidente, cado nuovamente nella banalità di cui però converrà sono lastricate le strade della storia del nostro belpaese e le assicuro che per me è un dolore ancor prima che confessarglielo, ammetterlo di fronte alla mia coscienza. Ma questo oggi è il mio sentimento … sarà colpa della grande crisi!?

contestazioni
contestazioni di "la Villa reale è anche mia" e dei centri sociali - foto Fr.I.

Non so cosa i suoi consiglieri le raccontino, dal mio piccolo osservatorio professionale so solo che è in questi mesi che sono stati affidati gli ultimi, anche importanti, progetti – i progetti! – di alcune strutture per Expo e si stanno facendo le gare d'appalto – le gare! – per le opere da realizzare. Peccato che manchino solo 18 mesi al 2015, mentre ne sono passati ben 63 di mesi dal marzo 2008 quando Expo fu assegnata alla città di Milano.
Io so che fino a pochi mesi fa nel campo delle professioni e delle imprese quando si accennava a Expo la risposta era un disarmante grande BOH? Io so che oggi quei professionisti e imprese “fortunate” che lavoreranno per Expo lo dovranno fare in tempi e condizioni impossibili e nell'impossibile sappiamo – converrà con me Signor Presidente – nella migliore delle ipotesi ognuno farà quello che potrà. Io… immagino – non voglio essere presuntuoso, né tanto meno portare iella – che anche questa volta, come lo è stato per tutti i precedenti grandi eventi tenutisi in questo paese, ci trascineremo per anni polemiche, danni, opere incompiute, malagestioni e commissioni d'inchiesta. Sento già parlare di decreti di emergenza e ammetterà Signor Presidente, sarebbe solo un'ulteriore indecenza.

Signor Presidente mi creda, glielo dico sinceramente – il tempo sarà testimone – mi auguro che sia Lei ad aver ragione. Per il momento abbia pazienza ma il benvenuto, nella sua veste istituzionale – nulla quindi di personale – è da parte mia un po' sommesso, diciamo pure forzato, doveroso verso la carica che ricopre ma non ostentato, mentre è con piacere che le invio – al di sopra delle cancellate frapposte tra Lei e noi cittadini e al di là delle mie personali opinioni che spesso non convergono con le Sue – un cordiale buongiorno Signor Presidente.

Umberto De Pace

corteo di protesta
corteo di protesta ben controllato... - foto Fr.I.

E' tempo di ricostruire
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  6. Omertà di Stato
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10. In morte di un dittatore
11. Buonsenso e responsabilità
12. Politica, antipolitica e democrazia
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  7 luglio 2013