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Il buco nero della sanità
Furio Finzi

Il buco nero della sanità

Vorrei oggi raccontarvi una storiella sanitaria per farvi capire, a voi che siete degli ingenui burloni, come vanno le cose in Italia. Se avrete pazienza di arrivare fino in fondo, la vostra sensibilità politica e la vostra fiducia nelle istituzioni ne trarranno grande giovamento.

Il SSN (Servizio Sanitario Nazionale) costa 113 miliardi di Euro all'anno. Ogni Regione se lo amministra in proprio: 20 Assessori, 20 Leggi Regionali, 20 burocrazie diverse, 20 possibilità di nominare i propri uomini e di assumere chi è ben sindacalizzato: quindi 20 sottogoverni partitici e sindacali. Scandali, corruzione, sprechi, privilegi, errori economici madornali sono all'ordine del giorno, ma, guardacaso, emergono solo quelli - sacrosanti - che si riferiscono alla sanità privata accreditata, cioè quella che è "abbastanza" indipendente da partiti e sindacati (salvo qualche condizionamento e necessario compromesso per poter sopravvivere nella giungla). Per dire: essa investe soldi suoi, assume chi vuole lei, si sceglie i fornitori che preferisce, esegue regolari ammortamenti: per il SSN ha costi certi e predeterminati, viene pagata a prestazione effettuata (si calcola che a parità di prestazioni erogate i "privati accreditati" costino alla comunità il 30-40% in meno del settore pubblico).

Lo strano è che non esiste nel settore pubblico un sistema di controllo terzo indipendente: i bilanci delle Aziende Sanitarie non sono soggetti al normale Codice Civile. Fa comodo a tutti gli interessati avere contabilità confuse, altrimenti non si potrebbe pagare le stesse fatture due volte, ignorare le voragini, e privilegiare gli amici degli amici. Sembra incredibile, ma gli assessori politici ed i direttori del SSN (nominati da loro) si... autocontrollano: avete mai visto qualcuno che... denunci se stesso per malversazioni, furti, corruzione? Quindi gli scandali vengono coperti e mai qualcuno paga.

Questa situazione scandalosa è a tal punto di pubblico dominio che il 5.11.2008 venne costituita una "Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali". Era composta da 20 deputati; per 4 anni hanno interrogato il Ministro della salute, rappresentanti tecnici del Dicastero, Presidenti di Regioni, Assessori, Direttori di aziende sanitarie, la ragioneria generale dello Stato, le Procure della Corte dei conti (non si sa quanto la Commissione sia costata). Nella esaustiva relazione conclusiva del 22.1.2013 emergeva tra l'altro che "le aziende non sempre sono state in grado di fornire dati contabili certi", che c'è una "mancanza nel bilancio regionale di una perimetrazione dei capitoli di entrata e di spesa relativi al servizio sanitario", che c'è una "mancanza di un soggetto terzo che garantisca correttezza e completezza delle iscrizioni sul bilancio relative al servizio sanitario regionale" nonché "assenza di un bilancio civilistico per il consolidato regionale sanità". Sono state constatate "gravi carenze di organizzazione contabile", "notevoli difficoltà nel controllo della spesa", "pesanti disfunzioni e diseconomie rilevate", "paradossale creazione, a volte fittizia, di nuovo debito", "mancata effettiva, reale e veritiera ricognizione puntuale del debito". Insomma, la scoperta dell'acqua calda.

Questo megacasino mangiatorio galattico è venuto però così alla obbligatoria conoscenza di tutti, pubblicato ufficialmente agli Atti Parlamentari (XVI Legislatura, Doc. XXII-bis, N. 10). Voi cosa avreste fatto? Avete una parvenza di coscienza civile? Avreste sì o no cambiato qualcosa?  
Ebbene, è passato più di un anno, ma evidentemente il documento è rimasto nel cassetto, le cose sono rimaste come prima: partiti, sindacati, intrallazzatori, raccomandati, burocrati nullafacenti passacarte, infermieri indolenti che ciondolano nei corridoi hanno l'interesse che nulla cambi, il potere non si abbandona se non col fuoco sotto al culo.

Morale della favola: se non c'è la volontà politica, non si otterrà mai niente. Da chi possiamo ottenere questa volontà politica? Da Grillo, Alemanno, Vendola, Berlusconi, D'Alema, Napolitano, Alfano, Bersani, Renzi, Santanchè, Cuperlo, Quagliariello, Pisapia, da quella faccia da schiaffi di Capezzone? Non credo. Il loro problema è 1) mettere d'accordo le correnti interne del partito; 2) non inimicarsi i sindacati; 3) screditare gli avversari; 4) fare continua campagna elettorale; 5) piazzare ovunque le loro donne e i loro uomini; 6) riscuotere i crediti di promesse accumulate e cercare di non pagare i relativi debiti; 7) apparire esperti anche di cose di cui non si capisce un katz d'un klintz; 8) trovarsi qualche sponda all'estero, ideale in USA e Germania; 9) dare sempre e comunque la colpa agli altri; 10) pararsi il culo per ogni evenienza; 11) ricercare ovunque alleanze compiacenti eccetera eccetera eccetera. 

L'unica che ci potrà salvare sarà forse l'Europa, grazie ad una maggiore integrazione, alla cessione di sovranità nazionale ed a un Governo finalmente europeo che assuma in un'unica mano lo strumento della politica estera e quello della difesa. Purchè noi si segua la Germania, che è il paese più europeo, quello meno esposto ai rischi del populismo, l'unico "che non smette di ricordarci da dove siamo partiti e che puntualmente ci rammenta che non si costruisce nulla di solido sulle sabbie mobili del debito pubblico" (Massimo Nava).
E con questo alto spirito di speranza nazionale (ammesso che voi abbiate avuto la pazienza di arrivare fino a qui) mi illudo di avere colpito la vostra infantile fervida e serena immaginazione e di farvi profondamente riflettere. 

Furio Finzi


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Giuseppe Poliani         
Wed, 12 Mar 2014 22:15:24        

Caro Furio Finzi,
 
io ho già riflettuto da tempo su questo aspetto della sanità pubblica/privata dopo circa vent'anni di mafia ciellina al potere in Lombardia e le mie conclusioni sono basate sui fatti e sui risultati evidenti a chiunque del S. Raffaele, della Clinica Maugeri, di Formigoni, di Daccò, di Simone, di Lucchina, etc., tutti fatti che non devono essere decontestualizzati ma inquadrati nel loro ambito originario dal quale sono scaturiti, e cioè quell'ambito delle firme false delle liste elettorali, delle vacanze pagate, degli appalti agli amici, della difesa della scuola cattolica paritaria ma che paritaria non è ma è solo degli amici, delle tangenti e delle spese pazze, cioè di quel marcio morale autoreferenziale e professionale di sistema, inedito nella storia del dopoguerra italiano, che ha consentito alla corruzione ed al malaffare di prosperare indisturbato e persino di travestirsi di legalità.
Si potrebbe trattare a lungo dove stanno le radici di questo marcio che è cresciuto come un mostro silenzioso all'interno delle istituzioni democratiche e della società civile italiana nel corso di 50-60 anni di vita repubblicana ma porterebbe via troppo tempo.
Se non si accetta questo punto di vista integrato e si considerano i fatti in sé senza contesto è chiaro che qualsiasi persona può trovare difetti e pregi sia nel pubblico che forse scarseggia in efficienza ma che funziona sia nel privato che magari è molto efficiente ma avere un tornaconto, senza rendersi conto della gravità e della devastazione che il privato ha fatto nel settore pubblico della sanità.
 
Lei si scandalizza perché dal 2008 al 2013 nessuno ha mosso un dito nonostante le cose fossero ormai note: ma chi era al governo in quegli anni ed avrebbe potuto fare qualcosa in merito, e chi sedeva in parlamento sostenendo quel governo ?
Sempre i soliti noti, Berlusconi primo ministro e la cricca leghista e di Formigoni seduta sui banchi parlamentari, ossequiata e sostenuta dai servitori centristi moderati.
E come potevano l'evasore Berlusconi e il corrotto Formigoni agire contro se stessi e denunciare tali cose ? Sarebbero caduti il giorno dopo.
E più recentemente, come potevano Monti, il paladino del liberismo, o Letta, il fautore delle larghe intese e della fine del centrosinistra, fare qualcosa in merito, impegnati com'erano a defraudare i  lavoratori e i pensionati dei loro diritti acquisiti, salvaguardando la ricca finanza italiana, o a controllare gli scontrini del caffè al bar ?  
Certamente dobbiamo guardare all'Europa perché le elezioni europee sono più importanti di quelle nazionali, scegliendo il nuovo che dice dei No chiari e che denuncia e mandando a casa questi farabutti incapaci.
 
Giuseppe Poliani
   


Furio Finzi
Thu, 13 Mar 2014 09:22:34

Rispondo all'amico Poliani.
Non c'è dubbio che "l'evasore Berlusconi e il corrotto Formigoni" abbiano grandi colpe. Ma la catena di sottogoverno - con espresse carenze di controlli - nel SSN non l'hanno creata loro, era ben che pre-esistente, articolata a bella posta per consentire a partiti e sindacati di esprimervi tutto il loro potere periferico.
Le strutture private accreditate forniscono il 18% delle giornate di degenza pur incidendo solo per il 7% sulla spesa. I dati Ermeneia segnalano nelle aziende ospedaliere pubbliche un tasso d'inefficienza tra il 17 e il 46%. Solo 274 ospedali su 1400 rispettano le norme antincendio e sicurezza (20% di ospedali e ASL con più di 550 mq.).
 Ammontano a 372,7 milioni di Euro le frodi accertate nell'ultimo triennio dalle Fiamme Gialle, le quali hanno segnalato danni erariali per 1 miliardo 648 milioni. L'ex sottosegretario Antonio Catricalà affermava che "il SSN è l'albero della cuccagna per l'esistenza di contesti collusivi, causa di oneri impropri a carico della collettività". Se è vero che l'inefficienza raggiunge il 30% della spesa, parliamo di 35 miliardi all'anno.
Se oggi 9 milioni di cittadini non hanno di fatto accesso alla sanità a causa della lunghezza delle liste di attesa e dell'impoverimento generale che frena il pagamento dei ticket, non è certo a causa dei privati: quelli che intrallazzano vanno ovviamente individuati e colpiti.
In Germania, che ha un sistema sanitario tra i migliori al mondo, negli ultimi anni il settore privato accreditato è aumentato del 10%, con la prospettiva di raggiungere il 50% dell'intero servizio sanitario nazionale entro il 2015 (in Italia non superiamo il 21,3% dei posti letto totali). Ricordiamoci sempre che il privato accreditato non incide sulle pubbliche finanze: investe soldi suoi e non quelli della comunità.
Ovviamente va tenuto sotto controllo, come altrettanto andrebbe fatto - e non si fa, e qui sta il grave - col pubblico.
Morale della favola: la nostra arretratezza socio-culturale impedisce purtroppo di "cambiare la natura dello Stato imprenditore a Stato regolatore" (Guido Rossi).

Furio Finzi



Giuseppe Poliani
13 Mar 2014 16:27        
        

La mia tesi era solo dimostrare che se i "privati" della sanità sono anche i governanti che dovrebbero per mandato fare le regole dello stato regolatore o mettere a norma gli impianti e le strutture sanitarie pubbliche - come è nel caso nostro specifico di Berlusconi/Formigoni dal 2008 al 2013- allora è evidente che non ci siamo e non possiamo incolpare la sanità pubblica gestita da un vertice "privato" disonesto che lascia fare e non si cura di migliorare le cose (Chi ha più potere ha più responsabilità).
Certo è che la cosa come dicevo in precedenza ha radici molto molto profonde e non è solo colpa dei due ultimi arrivati ma è anche certo che in 5 anni questi due volponi che predicavano bene è razzolavano male non hanno fatto nulla, anzi hanno aiutato a mangiare.
E' di oggi la notizia che l'ex assessore della giunta Formigoni 3 Bresciani è indagato per faccende poco chiare con l'ospedale di Cremona. E' evidente che se in vent'anni dall'alto si è agito in un certo modo si amplificano certi fenomeni anche spontanei ed i risultati poi sono quello che sono.
Con rispetto per le idee altrui cordiali saluti.

Giuseppe Poliani



Armando Pioltelli         
15 Mar 2014 11:05        

18% di degenza con 7% di spesa,occorre tener conto che il privato non eroga profondamente sui costi.
Chiedo una verifica su questo tema,anche se a MONZA da qualche anno anche il policlinico e la ZUCCHI hanno un pronto soccorso ma non paragonabile al S.GERARDO.

Armando
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  12 marzo 2014