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Intervista a un giovane israeliano
Franco Isman

I buoni volano
"I buoni volano"

Ho avuto occasione di conoscere abbastanza approfonditamente e di discutere l'attuale guerra con un ragazzo israeliano di 17 anni, assolutamente anomalo secondo quanto lui stesso afferma. Decisamente di sinistra, assolutamente contrario ai bombardamenti ed all'invasione di Gaza, sa di essere criticato, o addirittura di essere considerato un traditore dalla grande maggioranza dei conoscenti israeliani che sanno come la pensa.

Come prima cosa gli ho chiesto dettagliate informazioni sul servizio militare.

In Israele il servizio militare è obbligatorio e va fatto a 18 anni, terminata la scuola. Tre anni per gli uomini, due per le donne. E' possibile rinviarlo di un anno facendo in questo periodo una specie di servizio civile. Per i migliori, e con una severa selezione, esiste la possibilità di essere ammessi a frequentare una normale università a spese dell'esercito con l'obbligo di una ferma successiva di molti anni. Il rifiuto di fare il servizio militare comporta l'arresto; se ci si trova all'estero l'obbligo è soltanto rinviato ma sussiste fino al compimento dei trent'anni di età. Gli ebrei ortodossi fino a un paio di anni fa erano esentati dal servizio militare, adesso devono farlo anche loro ma in unità speciali dove uomini e donne sono rigorosamente separati e possono rispettare tutti i precetti religiosi, dalla festività del sabato, agli orari di preghiera; il cibo è kasher per tutti i soldati.

Tutti i cittadini congedati vengono periodicamente richiamati per dei corsi di aggiornamento di una o due settimane. In caso di azioni militari previste od effettuate, come adesso, vengono richiamate molte decine di migliaia di riservisti.

E se qualcuno si rifiuta, come è recentemente accaduto?

Non so esattamente, credo che finisca per un po' di tempo in prigione, ma la cosa più grave è che viene considerato quasi universalmente un traditore, con gravi ripercussioni sul lavoro e nella vita sociale.

Gli ho chiesto se conoscesse Gideon Levy, il giornalista del quotidiano israeliano Ha'Aretz, “l'uomo più odiato in Israele” è stato definito. In una intervista di alcuni anni fa a The Indipendent racconta di una volta in cui i soldati israeliani, dopo averlo fermato ad un posto di blocco in Cisgiordania ed averlo identificato, avevano intenzionalmente sparato su suo taxi per ucciderlo; cosa che avveniva ogni giorno con i palestinesi.

Certo che lo conosco, sono un suo grande ammiratore e leggo tutti i suoi articoli. Recentemente allo slogan sempre ripetuto “I bravi ragazzi vanno a fare i piloti” ha ribattuto con “i cattivi ragazzi vanno a fare i piloti” e viene considerato un traditore. Quanto ad uccisioni intenzionali da parte dell'esercito non ne ho mai sentito parlare.

Cosa ne pensi del governo, dell'attuale guerra e, più in generale, della situazione e delle prospettive in Israele?

Due paesi per due popoli. Questo è quello che sostiene la sinistra moderata israeliana, ma anche una parte moderata della destra, Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, la gran parte dei governi occidentali e perfino il papa… Ma la sinistra non è abbastanza forte per far prevalere questa sua aspirazione.

Un paese per due popoli. E' quello che vorrebbe la sinistra radicale israeliana e che vorrei anch'io: uno stato aconfessionale dove tutti abbiano gli stessi diritti. Non è vero che non è possibile.

Un paese per un solo popolo: lo vuole la destra radicale israeliana, i partiti religiosi, attualmente in grado di imporre la loro volontà al governo di coalizione di Benjamin Netanyahu. Naturalmente si tratta del Popolo Eletto; gli arabi possono andare dove vogliono, magari piantare le loro tende nel deserto. Qualsiasi tentativo di accordo viene boicottato ed il territorio sotto il controllo dello ANP è continuamente eroso dall'installazione di nuove colonie o dall'ampliamento di quelle esistenti.

Un paese per un solo popolo: l'identica cosa la vuole Hamas solo che in questo caso il popolo è quello palestinese e lo stato di Israele deve sparire dalle carte geografiche…

Franco Isman

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  08.08.2014