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IMU e art.18
Umberto De Pace
IMU e art.18
Prima l'Imu ora l'art.18.
Quand'è che la politica la smetterà di ingannare i suoi cittadini conducendo battaglie intestine e ideologiche, svolte sulla pelle dei contribuenti, dei lavoratori, dei cittadini e si occuperà finalmente del futuro di questo paese?

Sull'Imu oramai sappiamo tutto. Da demagogica battaglia del centro destra ad arma di ricatto per mantenere gli equilibri interni al governo, si è risolto con un ulteriore maggior prelievo dalle tasche dei contribuenti. Naturalmente il tutto con la solita farsa, da commedia italiana, dove tutti alla fine sono innocenti, se non addirittura vincenti: il centro destra ha ottenuto l'abolizione (sic) dell'Imu , il centro sinistra ha mantenuto in piedi il governo e la promessa di non aumentare (lui) le tasse, scaricando il problema ai Comuni; questi ultimi si dichiarano costretti ad applicare nuove tasse e, in un turbinio di sigle, annunci, date, proroghe… il piatto è servito… si paga più di prima (ovviamente, Berlusconi docet, ciò vale soprattutto per i meno abbienti) e ci dobbiamo pure calcolare il dovuto.

Ora tocca all'art.18. Da una parte il nuovo ricatto della pattuglia governativa di centro destra, dall'altra un centro sinistra in cui la mancanza di programmi per lo sviluppo e la ripresa del paese sono oramai evidenti, risultato: una nuova estenuante battaglia, per giungere con ogni probabilità, come per l'Imu, all'ennesima fregatura o, nella migliore delle ipotesi, all'ulteriore perdita di tempo mentre il paese continua a soffrire terribilmente.

Ora, al di là di ciò che ognuno di noi possa pensare sull'art.18, è chiaro a (quasi) tutti che lo stesso non rientra fra i principali problemi di questo paese. E' come se di fronte a una casa devastata dal terremoto non sapessimo far altro che perdere tempo nel discutere se sia il caso di smontare e sostituire una mensola per i libri, rimasta per caso attaccata alla parete; rimandando di giorno in giorno il compito più urgente che è quello di quale progetto adottare per la ricostruzione, quali risorse destinare e dove reperirle. Ma soprattutto dimenticando che un paese in ginocchio, come è oggi l'Italia, si ricostruisce partendo da ciò che accomuna ed è condiviso dai più e non da ciò che divide come irresponsabilmente si sta facendo.

Umberto De Pace

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  29 settembre 2014