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Buonanno e l'idiota in politica
Umberto De Pace

Buonanno

La recente performance del leghista Gianluca Buonanno svoltasi alla trasmissione “Piazza Pulita” con tanto di urla contro i rom, definiti “feccia della società”, non sorprende visto lo spessore politico e culturale di un uomo che ha costruito la propria carriera, da sindaco fino all'odierna carica di europarlamentare, grazie a “porcate” come quella espressa l'altra sera. D'altronde in tema di “porcate” la Lega non si è mai fatta mancare nulla, riuscendo persino a ideare l'omonima legge elettorale che ancor oggi tiene in scacco la democrazia nel nostro paese.

La stessa scelta di invitare personaggi del genere a un dibattito su temi legati al popolo rom, pensando di svolgerli civilmente, al di là della presenza o meno di una persona di etnia rom, è pura fantasia. E' un po' come scegliere di invitare a pranzo un troglodita affamato appena uscito dalla sua caverna e poi stupirsi che questo mangi con le mani, metta i piedi sulla tavola, si pulisca con i lembi della tovaglia ed emetta dei sonori rutti a contorno del tutto.

Con ciò non voglio giustificare nulla, non potrei nemmeno visto che in tempi non sospetti, mentre divampavano i roghi dei campi e la caccia al rom era aperta, mi assunsi le mie personali responsabilità a difesa del popolo rom (Io sono un rom) cosa che ribadisco tutt'oggi, ma occorre dare il giusto peso ai fatti se si vuole comprenderli a fondo.

Buonanno agisce perfettamente all'interno di quella cornice che l'antropologa Lynda De Matteo ben definì a suo tempo dell'”idiota in politica” (Antropologia della Lega Nord) e che ha visto in Umberto Bossi la sua massima espressione: “La sua “idiozia” politica, le maschere che di volta in volta indossa diventano la chiave del suo successo, il suo stile verbale rievoca il buffone della tradizione medievale, non rispettando niente e nessuno, e deridendo a più riprese le istituzioni più care al paese. Con lui la pratica politica smarrisce per la prima volta ogni riferimento di senso, diventando una giravolta di annunci, minacce, promesse e intenzioni, in una parola sola “spettacolo” ”.

Ciò non significa che tutti i leghisti siano da associare a tale rappresentazione, ci mancherebbe: come non tutti i rom sono dediti a rubare è altrettanto ovvio che non tutti i leghisti sono degli “idioti in politica”. Rimane il fatto che Buonanno lo è, di maschere e spettacolo ha fatto la sua missione, stupisce quindi che sorprenda il suo comportamento, quando più semplicemente basterebbe evitare di dargli spazio oltre lo stretto necessario… beninteso, sempre che si voglia parlare di politica. I temi degli italiani, dei rom, della convivenza, della sicurezza, della povertà, della microcriminalità sono così importanti che meritano ben altra attenzione, dibattito e discussione.

Infine vorrei ricordare che Buonanno dovrebbe ringraziare Dijana Pavlovic perché, pur oggetto del suo insulto, in fondo è stata l'unica a tentare di restituirgli un briciolo di dignità rifiutandosi di stringergli la mano alla fine della trasmissione. Se lo avesse fatto avrebbe in qualche modo rafforzato la sua “maschera”; rifiutandosi, Pavlovic gli ha lasciato un'ultima chance... invano, vista la reazione scomposta di Buonanno, consapevole forse nel suo intimo che toltasi la maschera dell'”idiota” sotto non rimaneva più nulla.

Umberto De Pace

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  9 marzo 2015